La seduta è rinviata a domani per mancanza del numero legale
Il presidente Garaffa riferisce di avere subito un attacco inqualificabile da parte della maggioranza essendo stato accusato di ostruzionismo quando, invece, sui punti richiesti, (parcheggio di Marina di Modica e sulla riqualificazione dell’asse viario di Viale della Costituzione), aveva concordato al telefono con i due capigruppo della maggioranza il da farsi. L’attacco, sottolinea, non è solo al presidente ma al consiglio comunale nella sua interezza facendo venire meno in questo modo la fiducia tra l’istituzione e i cittadini. Ricorda che ci sono due fascicoli, uno sulla consulta e l’altro sul regolamento delle commissioni che è rimasto fermo e meriterebbero una priorità visto, il tempo trascorso dalla loro istruzione.
Il consigliere Giuseppe Cappello Rizzarello ammette che c’è stata un’interlocuzione telefonica con il presidente Garaffa, ma dichiara che non c’era stato un accordo sul da farsi.
L’intesa era quella che almeno uno dei due punti dovessero fare parte dell’ordine del giorno del consiglio. Il presidente Garaffa preferisce non replicare.
Il consigliere Giovanni Scucces ricorda che in una conferenza dei capigruppo di luglio 2016 si era preso impegno di portare in consiglio nel settembre successivo il regolamento delle consulte ma nessuno si è alzato per reclamarne la discussione in consiglio comunale su un argomento che è un esercizio di democrazia partecipata. Valuta che l’argomento, parere delle commissioni o meno, deve essere esaminato nel prossimo consiglio comunale utile.
Il consigliere Tato Cavallino rileva che il presidente non può concordare le sedute del consiglio comunale con la sola maggioranza. Chi convoca, ovvero il presidente, deve convocare le sedute di concerto con la conferenza dei capigruppo. Il presidente non può rinviare il consiglio quando manca questo o quel consigliere. Poi ancora batte il tasto sul fatto che ci sono interrogazioni dell’agosto scorso che devono essere discusse: non ha più senso affrontarle.
Il consigliere Giorgio Falco precisa che attende il regolamento delle consulte in prima commissione.
Il consigliere Giovanni Spadaro chiede al sindaco di fare le scuse al consigliere Carmelo Cerruto ritenutosi offeso nell’ultima seduta. Nel corso del dibattito il promo cittadino si è lasciato scappare un apprezzamento nei confronti del consigliere, che ha abbandonato l’aula. Quell’atteggiamento merita le scuse del sindaco.
Il consigliere Giuseppe Cappello Rizzarello valuta che lo stesso consigliere Cerruto è stato a volte pesante nelle valutazioni. Due settimane prima il sindaco e il vice sindaco hanno subito lo stesso trattamento. Nessuno in quell’occasione ha alzato polveroni.
Il sindaco ha parlato fuori dal microfono e quindi in modo informale. Sa comunque che in privato c’è stato un chiarimento tra il sindaco e il consigliere Carmelo Cerruto.
Il sindaco sottolinea che ha telefonato al consigliere Carmelo Cerruto, testimone il consigliere Giovanni Spadaro, al quale ha riferito che non c’èra alcuna valutazione personale e lo ha fatto cinque minuti dopo l’accaduto. La vicenda è stata chiarata e il sindaco ha esternato il suo rammarico.
Il primo cittadino comunica al consiglio comunale sulla vicenda della destinazione dell’ex Tribunale. Finita la fase relativa alla possibilità legislativa di potere far tornare il presidio giudiziario a Modica si deve decidere sull’uso dei locali anche per evitare che l’immobile si deteriori. Su INPS e Ufficio di Entrate c’è un’interlocuzione regionale con il sindaco, al fine di mantenere i servizi a condizione che l’ente si carichi le spese di mantenimento. La condotta Agraria con la stessa logica sarà trasferita all’Artgest.
Con l’allocazione dell’ufficio delle entrate si potrà avere un distaccamento del catasto a Modica.
Il sindaco ha già intrapreso un percorso in questa direzione. Dell’intero immobile sarà lasciato libero il piano della Procura della Repubblica; saranno trasferiti altri uffici comunali.
La seconda comunicazione riguarda il riordino del piano sanitario.
Il primo cittadino fa una breve cronistoria di quanto accaduto in queste settimane.
Nella conferenza dei sindaci, presente il vertice dell’Asp, è stato illustrato il piano sanitario.
Valuta che ci sono luci e ombre sul riordino complessivo.
Sull’urgenza, la dislocazione dell’ambulanza del 118, scomparsa da Modica come a Vittoria.
Sulla rete ospedaliera la parte positiva è che il decreto regionale da facoltà alle Asp provinciali e alla conferenza dei sindaci, a saldo invariati le unità complesse e dei posti letto, di intervenire su una rimodulazione del piano stesso.
C’è questa possibilità. Entro il 10 maggio p.v. i sindaci dovranno fare pervenire all’Asp una nuova proposta di una rimodulazione di una geografia provinciale.
La proposta sarà poi posta al vaglio dell’assessorato regionale alla Sanità.
L’ipotesi prevista, con le modifiche relative alla rete ospedaliera provinciale, sono già contenute in un piano che sarà illustrato e confrontato giovedì 4 maggio mattina p.v. alle ore 11.00 nella conferenza dei capigruppo, unitamente alla questione della destinazione dei locali dell’ex Tribunale di Modica.
Il consigliere Vito D’Antona rileva che la maggioranza attacca il presidente Garaffa perché espressione e votato dalla maggioranza a suo tempo e adesso non ne fa più parte.
Ribadisce che il presidente è di tutto il consiglio comunale e deve rispettare e fare rispettare il regolamento. Quando la maggioranza non viene alla conferenza dei capigruppo è utile al suo obiettivo.
Sulla comunicazione del sindaco. La questione della rete sanitaria assumere toni gravissimi quando tolgono l’ambulanza nel presidio ospedaliero.
Sui locali dell’ex Tribunale di Modica pare di capire che si tratta di una resa definitiva sulla battaglia per riavere un presidio giudiziario. Propone che quest’argomento deve essere inserito come punto all’ordine del giorno del consiglio in ordine all’utilizzo dei locali dell’ex tribunale perché si dibatta sulla questione.
Il tutto preceduto da una conferenza dei capigruppo con la presenza dell’amministrazione e della deputazione nazionale e regionale perché si metta una parola definitiva a questa questione: o mantenere una speranza o l’utilizzo alternativo dei locali.
Il consigliere Vito D’Antona nutre ancora speranze. Il sindaco non gli pare particolarmente agguerrito su questa vertenza.
Il consigliere Andrea Caruso sul Tribunale condivide la proposta del collega D’Antona ma gli pare opportuno che anche l’argomento piano sanitario possa essere discusso in consiglio comunale.
Il consigliere Giovanni Scucces stigmatizza il fatto che il sindaco le informazione li passa prima alla stampa e poi li riporta in consiglio comunale: dovrebbe essere il contrario.
L’Assessore Pietro Lorefice valuta che essendo otto mila metri quadri quelli disponibili su tre piani, un piano potrebbe essere al momento riservato ad un’ipotetica allocazione di uffici giudiziari.
Il sindaco dichiara che la conferenza dei capigruppo con argomento l’uso futuro del Tribunale, dove peraltro il comune è estraneo alle decisioni, deve contestualmente discutere dell’allocazione dei locali per l’INPS e l’Agenzia delle Entrate che non riguarda solo Modica ma anche il comprensorio.
Ai deputati nazionali e regionali bisognerà chiedere cosa hanno fatto per difendere il presidio INPS e la presenza dell’agenzia delle entrate.
Sull’approvazione dei verbali delle sedute precedenti c’è una diatriba tra l’assessore Pietro Lorefice e il presidente sulla quale la Prefettura di Ragusa ha chiesto chiarimenti e propone di mettere in stand by l’argomento.
L’assessore Pietro Lorefice non è d’accordo su questo e sostiene di deciderlo in quanto la Prefettura non c’entra.
Il consiglio affronta la variazione della delibera con il verbale in questione che riguarda la frase da rettificare e si riferisce alla dicitura: ”L’assessore si rivolge al Presidente con tono acceso dicendo, Tu stai zitto!” in quanto non riferibile a fatti successi durante la seduta.
L’Assessore Lorefice avendo avuto l’accesso agli atti sostiene che nella registrazione non c’è alcun cenno alle parole verbalizzate.
Il presidente del Consiglio Garaffa ribadisce che per ben tre volte in modo vivace l’assessore ha pronunciato quella frase.
L’Assessore Pietro Lorefice sottolinea che la richiesta di intervento, richiesto dal Presidente Garaffa in quella occasione, per allontanarlo dall’emiciclo con l’ausilio della forza pubblica non era possibile in quanto quella stessa forza pubblica deve agire fuori dall’emiciclo. Il presidente del consiglio non potrà più farlo in futuro. L’assessore Pietro Lorefice vista l’insistenza del presidente Garaffa nel sostenere le sue tesi, lascia l’aula.
Sulla votazione, in ordine alla rettifica del verbale viene a mancare il numero legale, presenti dieci consiglieri, e la seduta e rinviata ad un’ora.
All’appello c’è un solo consigliere presente e la seduta è aggiornata a domani alle ore 19,30.