Ripianamento in quindici anni.

Approvata a maggioranza (tredici voti a favore e sei astenuti) la rimodulazione del piano di riequilibrio finanziario pluriennale approvato dalla Corte dei Conti; rimodulazione resa possibile grazie alla legge di bilancio 2018 – L. 205/2017, art 1, commi 888/889. L’atto è stato dotato di immediata esecuzione.

Dopo tre ore e mezza di dibattito sull’argomento il civico consesso ha adottato l’atto che prevede un ripianamento del disavanzo di amministrazione del piano di riequilibrio in quindici anni (2012/2028); tempo calcolato sulla base del rapporto tra la passività/impegni di cui al titolo 1° che nel caso del comune di Modica è pari all’84,46 per cento. Il collegio dei revisori dei conti, raccomandando la massima attenzione alle osservazioni e ai rilievi evidenziati al fine di assicurare il raggiungimento degli obiettivi prefissati, ha espresso parere favorevole.

Presenti ventiquattro consiglieri la seduta del consiglio comunale si apre con alcune comunicazioni del presidente del consiglio comunale, Garaffa propone una seduta del consiglio, oltre quella già convocata per lunedì 26 febbraio p.v., per mercoledì 7 marzo p.v. per la relazione programmatica del sindaco.

Si passa al punto relativo alla rimodulazione del piano di riequilibrio finanziario già adottato dalla Corte dei conti, delibera n° 311 nel novembre 2015, sulla scorta della legge finanziaria 2018.

L’assessore al bilancio, Annamaria Aiello relaziona sul punto partendo dalla delibera già adottata dalla giunta il 1° febbraio 2018.

Con la rimodulazione si intende rimodulare il tempo di ripiano nel periodo che dipende dalle passività dell’ente, secondo la norma. Rimodulazione del piano  che secondo la percentuale individuata è in quindici anni. La massa passiva da ripianare è di euro 65.213,779. Sulla scorta delle entrate previste la rimodulazione nei termini annunciati è possibile e con essa il risanamento del debito.

L’Assessore valuta che dal 2013 ad oggi è stato rispettato il patto di stabilità. I ruoli ancora da riscuotere sono dell’ordine di dieci milioni di euro. Punto critico è l’anticipazione di cassa che registra una controtendenza: al 31 dicembre 2017  è di 17.129.076,45 e lo scorso anno era di  € 20.123.495,32.

E’ stata rilevata una capacità migliore di riscossione: relativamente al 2017 il titolo primo la percentuale è stata più alta rispetto al biennio precedente. Per le entrate extratributarie si registra una percentuale più alta dell’ultimo quinquennio. Frutto di quell’azione iniziata a fine 2016, in fase di completamento. Il risultato del recupero dell’evasione nel 2017 è il più alto dell’ultimo quinquennio. I debiti fuori bilancio riconosciuti nell’anno precedente sono dell’ordine di € 230.258,22.

I servizi a domanda individuale (asilo nodo e mercato ortofrutticolo) dove si registra per l’asilo nido una riduzione della spesa del personale che ha inciso sulla spesa corrente.

Le misure di risanamento che si intendono perseguire riguarda il riequilibrio finanziario per la parte corrente (spesa/entrate).

Il disavanzo dal 2018 al 2020 è programmato in € 3.137.440,64.

Il debito da ripianare con il risanamento è dell’ordine di cinque milioni e 500mila euro su base annua.

La perdita della SPM per l’anno 2015 e 2016 ammonta a euro  1.487.000. E’ necessario aumentare di in anno in anno la capacità di riscossione dei tributi. Prevista una riduzione per le spese per quanto concerne le indennità a consiglieri consiliari e assessori a far data del 2018 che nel decennio sommano 245mila euro.

Il dibattito viene aperto dalla consigliera Ivana Castello la quale si chiede a cosa serve il piano di riequilibrio in quanto nella deliberazione della Corte dei Conti si parla di attendibilità del documento finanziario con l’esatta esposizione debitoria dell’ente per poter operare il ripianamento.

La dissimulazione delle criticità compromette il risanamento stesso; senza cioè un’attendibilità precisa del debito.

Questa è la spiegazione della Corte dei Conti; quanto detto a proposito dell’ultima rimodulazione del piano.

La Corte precisa che non sono stati raggiunti gli obiettivi previsti per i debiti fuori bilancio, sia riconosciuti sia quelli in itinere, tanto da dichiarare lo stato di dissesto.

La Corte prescrive il riporto di tutti i debiti fuori bilancio con l’accordo dei creditori che devono dare la loro disponibilità di essere pagati nel tempo.

Il piano di riequilibrio che si discute stasera non prevede tutta la massa dei debiti e non rispecchia la situazione reale dell’ente. Al 31 dicembre 2016 i debiti fuori bilancio erano dell’ordine di otto milioni di euro, certificati dal collegio e oggi sono dell’ordine di 350mila euro. Non solo non ci sono gli otto milioni di euro ma mancano quelli ancora da riconoscere.

C’è questo debito di cui tutti sono a conoscenza che non viene riportato nel piano e in particolare il debito con l’Enel. La consigliera esige che quanto sostenuto possa essere messo a conoscenza della Corte dei Conti. L’avanzo dichiarato è solo fittizio perché una massa di debito non è stata inserita a cominciare dai debiti fuori bilancio. Questo piano non contiene, insomma, tutta la massa debitoria.

La delibera 311 della Corte dei Conti punto di partenza per adottare il nuovo piano non contiene oggi una situazione aggiornata con i nuovi debiti. Poi rileva che il debito della Spm non è stato appostato nel capitolo di bilancio nel senso che era stato previsto e poi tolto. Di questo la Corte deve avere contezza.

Il consigliere Vito D’Antona registra che ci sono state pesantissime e puntuali accuse della consigliera Castello sul piano che si intende approvare. Siamo ancora qui a discutere di un nuovo piano di equilibrio e denuncia il ritardo con il quale non si riesce a garantire la presenza di una diretta televisiva dei lavori d’aula.

I rilievi della Castello peraltro già evidenziati in consiglio, vedi debito fuori bilancio non registrato, non hanno avuto una risposta.

Si è alla sesta rimodulazione del piano di equilibrio. Una, peraltro risultò del tutto errata quando la giunta si è sostituita al consiglio comunale non rispettando in questo modo la legge. Denuncia che ci sono tasse che non si vedono ma che si pagano: vedi i costi sostenuti per le cause temerarie intentate allo scopo di prendere tempo. Auspica che il giudice contabile possa approvare il piano di cui si sta discutendo ed evitare il dissesto. Rileva che non c’è più una maggioranza consiliare, ma bensì consiglieri che appoggiano l’amministrazione. Stasera l’opposizione sta garantendo il numero legale. E’ certo che l’ente non è nelle condizioni di poter ripianare il debito.

L’amministrazione tutto ha fatto tranne seguire le linee di risanamento previsto nel piano di equilibrio finanziario. Si è speso più di quanto si è introitato.

L’anticipazione di cassa è stata sempre critica. Rispetto ai sessantaquattro milioni di euro in cassa per pagare i debiti, questa amministrazione non solo li ha utilizzati tutti ma ha fatto altri debiti. Si chiede se oggi ci sono le condizioni per superare la crisi atteso che la Corte dei Conti ha dato corso alle procedure di dissesto.

Il consigliere Vito D’Antona continua a non fidarsi della gestione finanziaria dell’ente. Di fronte all’avvio di una procedura di dissesto il sindaco e l’amministrazione avrebbero dovuto cambiare registro facendo solo spese necessarie. Le bollette dell’acqua, 1 gennaio-31 dicembre 2017, recapitate in questi giorni indicano tutti lo stesso consumo di 113 metri cubi d’acqua. Ci sono utenti che hanno avuto consumi in quattro anni di quattro metri cubi.

Chi ha dato questa disposizione? Chi ha fatto questo errore? Qualcuno spieghi quello che è accaduto. Queste sono le entrate che sono il cuore del piano di risanamento con un ente che perde credibilità.

Sul piano delle uscite. Dopo la delibera di avvio della procedura di dissesto l’amministrazione adotta una delibera per finanziarie le luminarie, per le bande musicali, per le feste religiose.

Dopo un anno e mezzo si è pagata l’Estate modicana 2015 sulla base di una transazione senza che ci sia un contenzioso. Su questo aspetto denunciato già in consiglio non ha avuto risposta alcuna. Il problema riguarda il rispetto dei termini economici previsti dal piano, in quanto non ci sono allo stato garanzie perché questo possa essere rispettato.

L’Assessore Annamaria Aiello replica sostenendo che le scelte fatte non riguardano la maggioranza o l’opposizione ma tutta la comunità. Valuta che il piano di equilibrio dà delle risposte ad una linea finanziaria che è oggi del tutto cambiata. I cittadini oggi sono nelle condizioni di poter rimediare agli errori nelle bollette interloquendo con gli uffici come continuano a fare.

Le transazioni non sono riportare come debiti fuori bilancio in quanto questa è la norma. Il Comune ha le criticità da tempo e il dissesto è stato annunciato. Il fine è quello di fronteggiare le criticità già rilevate nell’anno 2010. Il piano di riequilibrio approvato il 30 dicembre 2012 evidenziava già le criticità e non fu facile poi soddisfare le richieste del giudice contabile che poi approvò il piano di riequilibrio con diverse prescrizioni. Su quale linea si è andati avanti sino al 2015. Non poteva l’ente risanare i conti dal marzo 2014 al dicembre 2016; tutte le criticità erano evidenti e la riscossione rimane quella madre. Il Consorzio Nexus della riscossione non ha ricevuto alcun rilievo perché non si occupa di riscossione ma fa da supporto all’ente in questa operazione. La rimodulazione riguarda il progetto già approvato. Sottolinea che i debiti fuori bilancio sono quelli contenuti nel piano in modo coerente. Sull’Enel sottolinea che al 31 dicembre 2017 c’è un impegno di spesa di 14 milioni di euro utili a fronteggiare il costo per l’energia. Sulla perdita della SPM non solo verrà ripianata nel 2018 per 670mila euro ma per un milione e mezzo di euro. La Società sta sostenendo un maggiore costo per il fatto del personale. Peraltro la variazione di bilancio fatta è un’operazione legittima peraltro dotata di tutti i pareri e presentata in consiglio comunale.

La consigliera Ivana Castello chiede che gli atti vengano inviati alla Procura dei Corti dei Conti e precisa che sugli atti in possesso valuta che  nei bilanci del 2014 e 2015 sono state impegnate somme di gran lunga inferiori per il pagamento Enel. Si tratta di un debito fuori bilancio che si è originato dopo l’adozione del piano di equilibrio. Valuta che il piano deve contenere non il debito consolidato, perché non rispecchia la massa debitoria dell’ente, ma quello previsto dalla legge.

Mancano quelli evidenziati nel precedente piano di equilibrio che valgono otto milioni, cancellati, né quelli dell’Enel, Telecom, né quelli evidenziati dalle determine delle PO. Ci sono poi i debiti fuori bilancio sopravvenuti. Ribadisce che i debiti fuori bilanci non ci sono. Contesta poi alcuni rilievi dell’assessore Aiello sulla massa debitoria, sui debiti previsti come residui passivi che non sono fuori bilancio. Nessuna variazione poi poteva essere fatta sui 687mila euro cancellando la somma sul debito della società partecipata.

Nessun presupposto dunque per un risanamento finanziario.

Il sindaco, Abbate, valuta brillante la relazione dell’assessore Aiello che ha lavorato bene sul piano di riequilibrio che peraltro rappresenta la memoria storica della situazione finanziaria dell’ente.

Ritiene che gli impegni assunti sono stati soddisfatti e questo nell’ambito di una difficile situazione economica: l’ente ha avuto fondi inferiori rispetto alle amministrazioni precedenti. Le somme che le precedenti amministrazioni hanno impegnato per attività di intrattenimento sono di gran lunga superiori rispetto a quelle previste da questa amministrazione. Si è fatto il minimo possibile che la città meritava di avere. Non ha comunque alcuna difficoltà a parlarne con i cittadini atteso che opere che sono state realizzate. Il piano di riequilibrio viene da lontano; si è consegnato a questa amministrazione, alla maggioranza un comune in una situazione che era quella del luglio del 2013. Fu approvato allora un bilancio con fondi senza supporti. Nega di aver speso di più rispetto alle giunte precedenti e anzi l’ente avrà un personale in perfetta linea con il numero necessario previsto per legge. Poi lamenta il fatto che l’opposizione non è stata propositiva rispetto alle cose impostate e realizzate dall’amministrazione. Per cinque anni sono stati pagati mutui per realizzare opere quando questa amministrazione ha individuato fonti di finanziamento non a carico del bilancio comunale.

Oggi si pagano parcelle del passato a professionisti per opere non più realizzabili o avvocati esterni per cose da nulla. L’anticipazione di cassa è fortemente legata ai pagamenti degli stipendi al personale e agli oneri riflessi.

Per dichiarazione di voto Cavallino di Forza Italia dichiara l’astensione e valuta positiva l’attività dell’assessore Aiello. Rivendica la presenza dei consiglieri di opposizione che hanno garantito sino alla fine il numero legale per votare il piano di equilibrio. Ricorda poi che questo sindaco ha trovato in cassa 64 milioni di euro per fronteggiare i debiti dell’ente.

 

Ai voti la rimodulazione del Piano di Riequilibrio Finanziario Pluriennale approvato dalla Corte dei Conti con deliberazione n 311/2015, così come consentito dalla legge di bilancio2018 ( L. n. 205/2015, art. 1, commi 888/889) viene votato a maggioranza con tredici voti favorevoli e sei astenuti.  

 

L’atto viene dotato della immediata esecutività con quattordici favorevoli e quattro astenuti.

La seduta subito dopo è stata sciolta.

 

 

Comunicato stampa redatto in ossequio all’art.9 della legge 22 febbraio del 2000 n° 28 (Disciplina della comunicazione istituzionale e obblighi di informazione)

Disposizioni per la parità di accesso ai mezzi di informazione durante le campagne elettorali e referendarie e per la comunicazione politica.

 

L’Ufficio Stampa

LEGGI TUTTE LE NOTIZIE