Sindaco e assessore alla Cultura: “Raccontano la storia millenaria della nostra città”
L’amministrazione comunale, con il sindaco, Ignazio Abbate e l’assessore alla Cultura, Maria Monisteri, presente l’assessore Giorgio Linguanti, hanno presenziato ieri sera alla inaugurazione della mostra fotografica di Giovanni Caccamo, dal titolo “Mani di Questa Terra” nei saloni della Fondazione Grimaldi.
Il fotografo e regista televisivo (tra le altre di “Non è L’Arena” di Massimo Giletti) ha presentato un progetto molto suggestivo: trentaquattro fotografie, formato un metro per un metro e cinquanta in bianco e nero, che riprendono mani di contadini al lavoro più altre dieci foto che illustrano il territorio del contado modicano.
“Con questa mostra – ha commentato il sindaco Abbate – Giovanni Caccamo, illustre nostro concittadino, ha compiuto un’opera straordinaria.
Attraverso le foto delle mani dei contadini che lavorano la terra ha fatto emergere una delle identità più marcate e peculiari della nostra tradizione che si lega in uno alla storia millenaria della nostra città. Sono quelle mani che hanno creato il nostro paesaggio grazie alla laboriosità e alla sapienza che hanno saputo esprimere”.
L’iniziativa, organizzata dalla Sava&Sava comunication con il coordinamento di Salvatore Curcio e del giornalista Concetto Iozzia ha registrato gli interventi del presidente della Fondazione Grimaldi, prof. Uccio Barone, della prof.ssa Lucia Trombadore e di Giuseppe Savarino direttore della Sava&Sava comunication.
“La mani raccontano la persona che le esprime. In queste foto, ha dichiarato l’assessore Monisteri, c’è un forte legame con la nostra terra e con i suoi valori. La fede simbolo coniugale,
il solco delle rughe su mani sporche dal lavoro segnano il legame fortissimo tra lavoro, terra e famiglia. Ottima l’idea di coinvolgere l’Istituto Archimede della Città in questo progetto laddove le giovani generazioni possono apprendere attraverso queste straordinarie opere il senso intimo della storia della nostra città”.
Il fotografo e regista televisivo (tra le altre di “Non è L’Arena” di Massimo Giletti) ha presentato un progetto molto suggestivo: trentaquattro fotografie, formato un metro per un metro e cinquanta in bianco e nero, che riprendono mani di contadini al lavoro più altre dieci foto che illustrano il territorio del contado modicano.
“Con questa mostra – ha commentato il sindaco Abbate – Giovanni Caccamo, illustre nostro concittadino, ha compiuto un’opera straordinaria.
Attraverso le foto delle mani dei contadini che lavorano la terra ha fatto emergere una delle identità più marcate e peculiari della nostra tradizione che si lega in uno alla storia millenaria della nostra città. Sono quelle mani che hanno creato il nostro paesaggio grazie alla laboriosità e alla sapienza che hanno saputo esprimere”.
L’iniziativa, organizzata dalla Sava&Sava comunication con il coordinamento di Salvatore Curcio e del giornalista Concetto Iozzia ha registrato gli interventi del presidente della Fondazione Grimaldi, prof. Uccio Barone, della prof.ssa Lucia Trombadore e di Giuseppe Savarino direttore della Sava&Sava comunication.
“La mani raccontano la persona che le esprime. In queste foto, ha dichiarato l’assessore Monisteri, c’è un forte legame con la nostra terra e con i suoi valori. La fede simbolo coniugale,
il solco delle rughe su mani sporche dal lavoro segnano il legame fortissimo tra lavoro, terra e famiglia. Ottima l’idea di coinvolgere l’Istituto Archimede della Città in questo progetto laddove le giovani generazioni possono apprendere attraverso queste straordinarie opere il senso intimo della storia della nostra città”.
L’Ufficio Stampa