Inaugurata domenica 2 dicembre rimarrà aperta sino al 20 gennaio 2019
Dodici telèri ad olio dal formato 70×100 esposti nei corridoio centrale e nella sala auditorium arricchita da due prove d’autore, gigantografie, che narrano con tocchi leggeri e una lettura della luce molto significativa ad occupare lo spazio pittorico, i momenti della vita di Gesù.
La mostra, organizzata dall’Associazione culturale “Proserpina” con il patrocinio del Comune, rappresenta la vita di Gesù: dalla nascita a Betlemme, alla Vergine e la visita della stessa a sua cugina Elisabetta, fino all’adorazione dei Magi d’Oriente, alla presentazione al Tempio, alla fuga in Egitto, alla strage degli Innocenti, ai giochi di Gesù durante l’infanzia, a Gesù tra i dottori, al lavoro di Gesù con suo padre Giuseppe il falegname, e per finire alla vita pubblica iniziata con il Battesimo.
Egli appartiene, per idea e convinzione artistica, a quel filone che va sotto il nome del secondo Chiarismo, ovvero quel clima espressivo che si avvale di una lavorazione che vede una pittura dai colori chiari e dal segno leggero e intenso di luce. Una scuola di pensiero che nata e sviluppatasi dagli anni trenta e negli anni sessanta come contrapposizione al neo classicismo ufficiale del secolo scorso.
“Con la mostra del pittore veronese Silvio Zampieri – dichiara l’assessore alla Cultura Maria Monisteri – l’amministrazione comunale ha dato il via, e non poteva esserci esordio migliore, alle tante iniziative che saranno messe in campo di qui a poco nel contesto delle festività di Natale e di fine anno. Questo artista porta avanti con vigore un messaggio culturale, al di là della tecnica espressiva, di grande contenuto in quanto con le sue tele riesce a umanizzare la vita di Cristo con una chiave di lettura dal taglio laico e quindi accessibile e comprensibile da tutti”.
Silvio Zampieri, uomo di frontiera artistica ha fatto parte del “Manifesto dei Luministi Padani” lanciato nel 1975 assieme ad altri nove artisti lombardi con un indirizzo di chiaro rinnovamento e reinterpretazione dei canoni classici della pittura lombarda, richiamandosi alla tecnica espressiva leonardesca nel solco di quella rivoluzione rinascimentale delle arti figurative.
“E’ la seconda volta che ospitiamo Silvio Zampieri in città, commenta il sindaco Ignazio Abbate, dopo aver apprezzato la mostra in omaggio del 50° anniversario della morte di Salvatore Quasimodo. Si è ben ambientato al nostro clima culturale e ha pensato bene di contestualizzare al periodo che stiamo vivendo un’iniziativa artistica di grande interesse e fascino che sono convinto riscuoterà grande interesse di pubblico e di critica”.
La mostra rimarrà aperta sino a domenica 20 gennaio 2019 ed è visitabile sia di mattina che di pomeriggio in sintonia con gli orari di apertura e chiusura del museo civico.
“Sono molto orgoglioso di aver presentato questa mostra nella città di Modica, dichiara Silvio Zampieri, una città accogliente e con la quale sono da subito entrato in sintonia sia con il pubblico che con le istituzioni cittadine.
Qui si coltivano ancora valori morali, civili e culturali che non hanno nulla da invidiare ai più grandi scenari artistici del Paese con un vivacità e un interesse che riscontro negli ambienti lombardi e veneti che per tanti anni sono stati i punti di riferimento della mia attività pittorica e artistica”.
L’Ufficio Stampa