Il Comune aderisce all’iniziativa che prevede un ricco programma di eventi
Il programma prevede per sabato 17 novembre alle ore 19.00 l’inaugurazione della mostra “Eumenidi” nei saloni della Fondazione Grimaldi a cura della Kromato Edizioni.
La mostra rimarrà aperta sino a 30 novembre (orari di visita 9.00/13.00 e 16.00/20.00)
Dal 22 al 24 novembre incontro per sensibilizzare le istituzioni scolastiche; domenica 25 novembre p.v. all’Auditorium “Pietro Floridia” alle ore 19.00 proiezione del film “La Vita Possibile*” con Margherita Buy e Valeria Golino. La regia è di Ivano De Matteo. Alle 22.00 in Piazza Matteotti flash mob a cura del gruppo Giovani 104 Amnesty International di Modica.
I promotori dell’iniziativa sono: le associazioni Ipso Facto, AVIS, Mogli Medici Italiani sez. Modica, Grazia Minicuccio, Coop. L’Arca, F.I.D.A.P.A. sez. Modica, Inner Wheel Ragusa Contea di Modica; Inner Wheel Monti Iblei, Lions Club Modica, Rotary Club Modica e Rotaract Club Modica.
“Abbiamo aderito con sensibile e convinta partecipazione a questa iniziativa, commenta Maria Monisteri assessore alla Cultura, perché il fenomeno presenta numeri inquietanti.
Dal 2000 al 2017 sono state tremila le donne vittime di omicidio volontario come si legge nel Rapporto Eures sul femminicidio in Italia. Ci appare indispensabile perseguire su una campagna di sensibilizzazione sul tema che coinvolga soprattutto le scuole e poi tutta la pubblica opinione. Mi appare che questa iniziativa colga il senso di questa esigenza e si muova lungo questa direzione”.
*“La Vita Possibile”. Sinossi: Che vita può esserci dopo un’esperienza traumatica, che ti costringe a lasciarti tutto alle spalle e ripartire da zero? C’è speranza in una fuga che è comunque vissuta come una sconfitta, col senso di colpa per non aver saputo proteggere se stessi e coloro che si amano? Si può ricominciare da capo, altrove? Sono queste le domande a cui La vita possibile cerca di rispondere, con l’onestà e la passione che Ivano De Matteo mette sempre nei suoi film.
Per questo non affronta direttamente il tema della violenza sulle donne ma sceglie di raccontare un’altra storia, quella delle molte che – ne siamo sicure – sia pure a caro prezzo ce l’hanno fatta e – anche se le cicatrici se le porteranno sul corpo e nell’anima – non sono diventate un numero in un’orribile statistica di cronaca nera.
Non sappiamo niente di Anna e del suo matrimonio, da quale classe sociale provenga, se ha studiato, come abbia conosciuto l’uomo che pur dichiarando di amarla le ha mancato ripetutamente e atrocemente di rispetto. Ma non conta, perché noi conosciamo la donna diversa, volitiva, determinata a farcela. Anche se per questo deve adattarsi a trasferirsi in una città bellissima ma climaticamente agli antipodi di Roma come Torino, trascinandosi dietro un figlio quasi adolescente con tutte le problematiche dell’età. Non sapremo alla fine se la ritrovata serenità di Anna sia reale o solo apparente (sembra troppo bella per essere vera, e De Matteo conosce bene la realtà), in un finale aperto che suona volutamente ambiguo ma che apre anche il cuore alla speranza di giorni migliori, di una rigenerazione, forse di un nuovo amore.
L’Ufficio Stampa