Delibera della Corte die Conti. I debiti pregressi del Comune incidono sui bilanci futuri da qui a trent’anni. L’amministrazione fa un’analisi sull’ultimo piano di riequilibrioInserisci qui il Sottotitolo

I Quaranta minuti di conferenza stampa in cui il sindaco, l’assessore al bilancio, Enzo Giannone, presenti altri quattro assessori e un buon numero di consiglieri di maggioranza, hanno esposto numeri, contestata la perentorietà del termine di presentazione del nuovo piano di riequilibrio, delibera n° 70 dell’adunanza pubblica del 9 marzo u.s. della Corte dei Conti, (il sindaco ha prospettato anche un ricorso sulla perentorietà della scadenza), hanno espresso motivazioni sulla natura dei debiti legate alle attività delle precedenti amministrazioni attraverso il vaglio delle cifre dei bilanci di quegli anni ma hanno lanciato anche una prospettiva in cui, in estrema sintesi, le somme in uscita dei bilanci futuri in massima parte sono destinati a colmare debiti da qui a trent’anni almeno. Contestualmente questa amministrazione intende amministrare la città garantendo servizi e mantenendo basse le aliquote della tassazione.
E’ stato l’assessore Enzo Giannone ad aprire l’incontro con i giornalisti citando un incremento del rendimento passato dai 14 milioni di euro del 2014 ai 79 milioni circa di oggi che sono il frutto del riaccertamento straordinario dei residui antecedenti il 2013, imposto dal nuovo regime contabile, e per il quale è stato redatto un nuovo piano di riequilibrio non valutato dal giudice contabile in quanto approvato dalla giunta con delibera n° 198 del 27 settembre 2016 (in assenza dei revisori dei conti, scaduti l’8 luglio 2016 e insediatisi il 5 ottobre 2016 a motivo di lungaggini burocratiche non potevano esprimere il parere obbligatorio) e poi ratificata dal civico consesso, completo di parere del collegio ovviamente, con atto n° 154 del 28 dicembre 2016.
Atto non preso in considerazione dalla Corte dei Conti in quanto adottato fuori dal termine perentorio del 30 settembre da parte del consiglio comunale e invece approvato dalla giunta, organo non competente a decidere sull’atto. Rimane però in vita il precedente piano con atto n° 311 del 20 giugno 2016.
L’amministrazione registra che ci sono gli spazi per rispettare il piano di riequilibrio in vigore: si è ridotto il vecchio disavanzo; nel 2016 c’è addirittura un avanzo di competenza pari a € 6.600,000,00 salvo il calcolo dell’accertamento ordinario dei residui.
Ma la storia parte da un passato non lontano.
Nel 2012 in cui la Corte dei Conti ha dichiarato il dissesto cosiddetto guidato, con la sentenza n° 145.
Il disavanzo così alto di oggi si giustifica con il fatto che è stato messo in sicurezza il bilancio dell’ente.
Lo si è fatto attraverso l’accantonamento di 46 milioni di euro per fondi di dubbia esigibilità, accantonato un fondo passività potenziali per dieci milioni di euro e alla cancellazione di residui che hanno messo ancora più in sicurezza il risultato di amministrazione degli anni precedenti.
Esiste un vero punto critico ed è quello legato alle riscossioni che porta alla carenza di liquidità. Secondo Enzo Giannone la strada è in salita lo è ancora di più oggi ma ancora nulla è perso.
Il sindaco, Ignazio Abbate, dopo aver ringraziato l’assessore al bilancio per l’opera sin qui svolta, parte dalla gestione del 2012 (Giunta Buscema) in cui si è sforato il patto di stabilità (la multa di cinque milioni di euro non è stata pagata solo perché la Sicilia è Regione a statuto speciale) e un disavanzo di 24 milioni di euro. Nell’anno 2007 si è registrato in un solo anno un disavanzo di 21 milioni di euro. Nel 2012 è stato dichiarato il dissesto guidato. Poi il mutuo per 64 milioni di euro per pagare i debiti pregressi. Tutto questo peso di debiti ha determinato la situazione che si registra oggi; cioè con un bilancio bloccato per i prossimi decenni per fronteggiare debiti per 79,9 milioni di euro.
L’amministrazione Abbate si è trovata costretta a fare i conti con questa situazione contabile dovendo impegnare somme ingenti per coprire le varie partite di debito. Necessario dunque creare avanzi di amministrazione per poter assicurare le coperture al piano di riequilibrio con i debiti fuori bilancio per circa 4 milioni e cento (erano dieci milioni quelli del 2012) e le sentenze per oltre dieci milioni di euro di debiti a far data dal 2013 e anni precedenti. Poi un prestito contratto dalla precedente amministrazione con la Regione siciliana per la gestione dei rifiuti solidi urbani per 12 milioni di euro che questa giunta si vede trattenere nei trasferimenti.
Dei 24 milioni di euro di disavanzo al 31 dicembre 2012 sono stati ripianati 13 milioni di euro: sono soldi che i cittadini hanno pagato con una tassazione tra le più basse in provincia. Poi il sindaco registra che sono diminuiti i trasferimenti dallo Stato: dai 12 milioni del 2009 a 3 milioni e 800,000,00 nel 2015.
La spesa corrente nel 2011 era di 52 milioni di euro e oggi si è fatta molta economia a cominciare dai prepensionamenti effettuati che hanno liberato 79 posti in pianta organica che quest’anno valgono un risparmio di 1,4 milioni di euro.
Valuta restrittivo il metro usato dalla Corte dei Conti nello stimare il termine di presentazione del piano di riequilibrio. In assenza del collegio dei revisori dei conti non si poteva fare diversamente rispetto a quanto deciso dalla giunta.
L’amministrazione comunque sta lavorando per rispettare i termini imposti dal piano di riequilibrio esistente.
Questo è il quadro della situazione che è fatto di numeri, sostiene il primo cittadino, che vanno oltre le polemiche lanciate dall’opposizione. Sindaco, giunta e consiglieri di maggioranza continuano a lavorare con grandi sforzi per garantire un futuro a questo ente.
La spesa corrente è di gran lunga diminuita e sulla possibilità che l’opposizione collabori per evitare il peggio non c’è alcuna preclusione nel mettere in campo delle misure utili a rendere concreto il risanamento.
Nelle prossime settimane, annuncia il sindaco, partirà l’iter per l’adozione del bilancio di previsione 2017: quello sarà un momento di prova per collaborare. L’amministrazione si sta impegnando in modo serio a recuperare fasce di elusione e di evasione legate al mancato pagamento dei tributi. Un consorzio sta gestendo il recupero delle somme attraverso alcune soluzioni condivise come la maxi rateazione dei tributi.
La lotta a chi non paga le tasse, conclude il sindaco, sarà spietata non fosse altro per il rispetto di quei cittadini che le pagano.

Alla conferenza stampa sono stati presenti oltre al sindaco, Ignazio Abbate, l’assessore al Bilancio, Enzo Giannone, il vice sindaco, Giorgio Linguanti, gli assessori, Giorgio Belluardo, Rita Floridia e Orazio Di Giacomo. I consiglieri comunali Antonio Modica, Luigi Giarratana, Piero Covato, Carmela Minioto, Giovanni Rizza, Lorenzo Giannone, Giuseppe Grassiccia, Giovanni Cappello Rizzarello e Piero Armenia.

L’Ufficio Stampa

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