Respinte due mozioni della minoranza. Votata a maggioranza quella sull’ambiente

Lunga seduta del consiglio comunale che ha dedicato più della canonica ora alle interrogazioni. Quattro in scaletta e una urgente. Approvata a maggioranza e al termine di un articolato dibattito la variante di una zona agricola per impiantistica sportiva in parte già esistente. In quarta commissione surrogata la consigliere Castello che puntualmente si dimette. Respinte due mozioni presentate dai consiglieri di opposizione mentre è approvata  quella dei gruppi di maggioranza sulla tutela dell’ambiente nel territorio di Modica

Presenti diciotto consiglieri la seduta, con il sistema della Video Conferenza, si è aperta con un intervento del Presidente Carmela Minioto che introduce il primo punto posto all’ordine del giorno ovvero la lettura e l’approvazione dei verbali delle sedute precedenti che vengono votate a maggioranza con 13 voti favorevoli e sei astenuti.

Si passa alla question time in cui sono previste quattro interrogazioni e una urgente annunciata dal consigliere Filippo Agosta.

La sessione viene aperta dalla consigliera Ivana Castello che illustra due interrogazioni che avendo lo stesso argomento possono essere esplicitate, a norma di regolamento, in un unico intervento.

La prima si chiede al Sindaco l’elenco dei debiti certi, liquidi ed esigibili alla data del 31 dicembre 2019 così come indicato dal decreto legge 19 maggio 2020 n. 34 che consente ai Comuni di presentare istanza per il pagamento di questi debiti al fine di agevolare il superamento delle difficoltà determinate dall’annosa carenza di liquidità accentuata oggi dalla pandemia da Coronavirus.

Come si sa il Comune di Modica ha chiesto alla Cassa Depositi e Prestiti una somma di 44 milioni di euro. L’anticipazione come è notorio dovrà essere restituita nella durata massima di trent’anni; in caso di inadempimento da parte dell’ente, l’Agenzia delle Entrate trattine la somma impagata dall’IMU.

L’interrogante ha chiesto il 13 luglio (sei giorni dopo la scadenza del termine di presentazione dell’istanza alla CCDDPP) copia dell’elenco dei debiti certi, liquidi ed esigibili alla data del 31 dicembre 2019. Il segretario generale nella qualità di PO del settore Finanze, scrive nell’interrogazione dal consigliera Castello, risponde sostenendo che “non intende fornirmi il documento se prima non avrà ricevuto la risposta da parte della Cassa Depositi e Prestiti. In poche parole la PO sostiene che: “se non si ha esatta contezza dell’ammontare di cui l’ente potrà disporre e dei debiti che potranno esattamente gestiti mediante tale anticipazione, giacché sta ancora provvedendo alle richieste istruttorie della Cassa, per cui la pratica è in itinere.” Una volta che la pratica sarà definita con puntale contezza dei termini e modalità per cui la somma è utilizzabile l’anticipazione gli atti saranno resi noti alla richiedente.

Con successiva interrogazione rileva che l’anticipazione è stata concessa per l’intero importo (€ 43.914.007,63) per cui gli è stato consegnato un elenco di fatture che secondo l’interrogante rappresenta una comunicazione negata, poiché vi si lascia intendere che soltanto il sindaco insieme alla giunta comunale ha costituito a partire dal 2014 almeno il 100 per cento dei debiti per cui è stata chiesta l’anticipazione. In poche parola dal 1° gennaio 2014 al 31 dicembre 2019 sono stato fatti debiti che non hanno trovato copertura, nemmeno parziale.  Secondo l’interrogante si impegnato somme in uscita non supportate da entrate non esigibili con il risultato di un indebitamento strutturale del Comune.

Nell’interrogazione si chiede l’elenco dettagliato dei debiti, uno per uno, indicando il nome del creditore, l’opera o l’iniziativa per cui l’obbligazione è stata contratta e la voce di entrata che è stata iscritta in entrata a suo presidio al fine di intendere come è stato costruito un debito così cospicuo. Chiede altresì l’elenco dei debiti preesistenti alle amministrazioni Abbate e l’elenco dei debiti non ancora economicamente estinti con riferimento a quelli verso ENEL, all’IGM, ai tesorieri per le anticipazioni di liquidità conseguite e quelli maturati sul piano giudiziario.

Il sindaco replica alle interrogazioni sostenendo che quanto riferito dall’interrogante non sono attività extramministrative.

L’amministrazione ha dovuto fronteggiare due attività: quella primaria che ha reso i servizi con una liquidità proveniente dal pagamento delle tasse e dai trasferimento statali e regionali e quella relativa al pagamento dei debiti pregressi al 31 dicembre 2012 e poi tutto ciò che ha riguardato l’attività corrente successiva con gli atti che hanno impegnato la spesa e quelli di liquidazione. Chiunque nel corso di ogni anno potrà seguire l’attività dell’ente con chiarezza e trasparenza atteso che gli atti sono pubblicati.

Ogni attività svolta viene coperta con risorse che provengono dalla tassazione dei servizi resi (idrico, TARI e RSU). L’amministrazione ha attivato per recuperare l’evasione e l’elusione un sistema di rateazione e di agevolazione nel pagamento dei debiti dell’utenza (più del 50 per cento ha un debito notevole nei confronti dell’ente) sino a 120 rate e anche con rate da 50euro al mese. A questo vanno aggiunti i recuperi coattivi di quelli che non vogliono pagare. Questo situazione ha creato scompensi nel senso che i servizi vanno comunque pagati come quelli forniti Enel, i dipendenti devono essere pagati, . Questo ha determinato come detto uno scompenso negli anni e lo Stato allora ha deciso di attivare dei mutui a tasso agevolato e questo non solo favorisce l’ente che si libera dei debiti ma anche i cittadini ai quali si dà la possibilità di poter rateizzare il debito con l’ente.

Questo è lo spirito con il quale il legislatore ha inteso normare la materia. Oggi con la pandemia in atto tutto si è complicato mentre negli anni precedenti solo il 60 per cento dell’utenza pagava le tasse con puntualità nel mentre l’ente per poter garantire i servizi doveva farvi fronte con l’anticipazione di cassa. Ed è del tutto evidente che essendo questo lo stato delle cose si è indietro nel soddisfare alcuni pagamenti. Il DL 34 viene a coprire nei fatti il mancato introito da parte dei cittadini nel corso di questi anni. Per quanto riguarda l’IGM è stato pagato il mese di luglio ma sono stati pagati sino a settembre in questi giorni dalla ditta. L’ente ha pagato sette mesi, la discarica è stata pure pagata a fronte del fatto che i cittadini chiedono la rateizzazione delle tasse da 12/24 mesi e questo ovviamente come detto crea sbilancio nei pagamenti.

Per quanto riguarda l’elenco dei creditori a giorni sarà pubblicato. Non solo l’elenco con i nominativi dei fornitori ma anche quanto hanno ricevuto attraverso il DL 34 per i servizi pregressi. Da questa logica si comprende perché la massa debitoria del 2019 e più alta di quella del 2014. L’amministrazione è stata impegnata su due fronti: le partire correnti da sostenere e il pregresso da pagare di in anno in anno (mutui, DL 35, transazioni e quant’altro) .

L’elenco dei creditori che saranno pagati sarà messo a disposizione di tutti i consiglieri così come del consigliere Castello.

Per quanto riguarda le determine di liquidazione è un lavoro immane atteso che ce ne saranno diecimila e comunque il consigliere ha sempre la possibilità di poterle verificare, in quanto atti pubblici, e poi ancora con gli strumenti del conto consuntivo con i bilanci di previsione.

L’interrogante non si ritiene soddisfatta in quanto malgrado la disponibilità del sindaco non ha ancora ricevuto gli atti richiesti e già da domani farà in modo di potere avere quella griglia, che esiste, con nome del creditore, la somma accreditata e il servizio reso.

Solo che sinora non ha potuto avere la possibilità di accedervi nonostante sia un diritto del consigliere comunale. Rileva poi che ci sono aziende che non sono state pagate. Auspica che nella griglia vi siano debiti relativi a servizi essenziali alla collettività e non riferibili a feste visto che le somme del DL 34, come riferito dal sindaco, servono a consentire al cittadino di rateizzare le tasse pregresse e non pagate. Un sindaco che non ha le entrate adeguate deve fare solo bilanci attendibili e coerenti e non aumentando la scopertura bancaria e creando un debito di 44 milioni di euro.

Il sindaco nella replica sostiene che non può chiedere da un lato che i cittadini abbiano un rientro sulle esposizioni che hanno nei confronti del comune ed è stata messa in campo un’operazione di maxi rientro senza interessi e sanzioni con ratei sono a dieci anni per quelle aziende che non avevano pagato le tasse e così fare fronte ai costi idrici e ai rifiuti che insieme valgono 18 milioni di euro di costo l’anno. Né in bilancio si possono scrivere somme superiori al costo dei due servizi, visto che i ratei sono diluiti nel tempo, imponendo somme superiori a chi generalmente sta pagando per coprire coloro che sono impossibilitati a pagare. In quella griglia ci sono costi che riguardano servizi essenziali come la discarica, il debito con il Comune di Scicli. Servizi per i quali non si può aumentare la tassazione e il cui vuoto viene coperto dalla contrazione dell’anticipazione del DL 34.

Un’altra interrogazione, presentata nel mese di luglio, viene illustrata dal consigliere Marcello Medica in ordine alla revoca del finanziamento di € 707.402,52 per intervento dei lavori di consolidamento e messa in sicurezza del costone roccioso della collina di Monserrato che sono stati eseguiti. L’ente non ha completato l’iter amministrativo e finanziario del progetto.

L’interrogante illustra una cronistoria del finanziamento con i fondi PO-FERS 2007/2013 dell’importo complessivo di € 1.000.000,00. Il relativo contratto tra il Comune di Modica e l’impresa ITAL.SEM s.r.l. esecutrice dei lavori è stato stipulato in data 22 dicembre 2015. Con decreto regionale del 29 novembre 2016 è stata poi disimpegnata la somma pari a € 292.597,48 dell’importo complessivo per cui l’importo da finanziamento effettivo è di € 707.402,52.

L’interrogante intende sapere nel dettaglio la causa della revoca parziale e successivamente totale del finanziamento europeo di € 707.402,52; le reali responsabilità di chi non avrebbe ottemperato a tutti gli obblighi e gli adempimenti previsti con particolare riferimento a quanto prescritto con circolare del Dipartimento regionale della programmazione e infine con quali risorse si pensa di fare fronte alla cospicua somma di € 707.402,52 revocata con decreto n° 664 del 10 luglio del 2020 a carico dell’ente e che dovrà essere restituita entro trenta giorni dalla notifica del decreto.

Replica l’assessore all’Urbanistica e ai LLPP Giorgio Linguanti il quale chiarisce che l’opera è finanziata dai fondi europei. I lavori iniziano il 6 agosto 2015 per terminare il 21 dicembre dello stesso anno. L’opera collaudata il 27 luglio 2016

Il costo dei lavori è stato di 437.935,69 euro e quindi si è registrata un’economia di circa 187 mila euro rispetto al progetto originario.

Si è rendicontata  tutta la situazione contabile e amministrativa sulla piattaforma Caronte la cui operazione non è stata semplice. In ogni caso l’interlocuzione è avvenuta con gli uffici e tutta la documentazione è stata comunicata alla Regione sia dal punto amministrativo che finanziario. L’esperienza del Covid ha rallentato le procedure e peraltro gli uffici sono stati caricati dal lavoro relativo ad Agenda Urbana per un importo superiore ai 15 milioni di euro. La documentazione di cui parlava il consigliere Medica è stata inviata alla Regione il 13 agosto u.s.

È in atto un ricorso gerarchico sulla decisione assunta dalla Regione e quindi verificare quello che poi accadrà.

L’interrogante ringrazia l’assessore per i chiarimenti ma un fondo di verità sulla questione c’era.

E chiede l’assessore di tenere aggiornato il consiglio su questa vicenda.

Un’altra interrogazione è presentata dal consigliere Filippo Agosta in ordine ai provvedimenti che si intendono assumere per garantire il funzionamento degli uffici comunali in questo periodo di pandemia e ove si registrano dei rallentamenti dei servizi resi ai cittadini attraverso sportello o in quei casi in cui è necessario accedere agli uffici.

L’interrogante chiede all’amministrazione, dopo aver fatto una disamina su alcune ipotesi praticabili, che abbia intenzione di attivare modalità che favoriscano il ricevimento dei tecnici e le procedure di accesso agli atti; se si intende istituire un processo di controllo sul funzionamento e l’ottimizzazione dei tempi di ricevimento ed accesso agli atti; di modificare il piano della performance inserendo quale obiettivo quello di velocizzare l’accesso agli atti e l’istruttoria delle pratiche che accedono ai superbonus; e di attribuire all’ufficio urbanistica fondi per l’esecuzione di ore lavorative straordinarie per il potenziamento dei servizi. Ciò si rende ancora più necessario per il dispiegamento del bonus del 110 per cento per lavori di manutenzione straordinaria sugli immobili

Per l’amministrazione risponde per una parte l’assessore Giorgio Linguanti. In tempi di pre covid si trattavano 60 pratiche al mese con dei tempi tecnici necessari e avere la giusta documentazione; nel periodo di pandemia e con tutto che questo ha comportato le richiese evase erano 40 al mese. La questione del superbonus ha fatto esplodere le richieste relative alla storia dell’immobile tra il mese di settembre e ottobre 250 visioni di fascicoli. E questo provocava un ritardo di 60 giorni. Per questa ragione si è potenziato il personale per la ricerca dei fascicoli che oggi in 15 giorni è possibile evadere le richieste che sono quasi azzerate. Sono state trattare 600 visioni di fascicoli.

L’assessore al personale Rosario Viola malgrado i DPCM, gli smart working e altre soluzioni imposte, i servizi sono stati garantiti con la presenza contingentata con gli impiegati. La giunta ha adottato una convenzione esterna con i tabaccai che consente all’utente di avere una certificazione  comunale. I servizi essenziali funzionano, malgrado la pandemia.

Il consigliere Agosta ringrazia i due assessori e valuta che l’ufficio urbanistica si muove per cercare di dare una risposta ai tecnici per soddisfare le richieste del superbonus.

Sarebbe necessario puntare le risorse del Comune nella formazione dei dipendenti; importante muoversi in questa direzione e che si faccia di più per quanto è possibile.

Il consigliere Agosta presenta un’interrogazione urgente che riguarda alcuni provvedimenti che l’A.C ha messo in campo per le difficoltà che attività produttive turismo e commercio hanno avuto in questo periodo. I provvedimenti riguardano il contributo agli affitti per le aziende. Chiede se ci sono anche le piccole strutture alimentari di vicinato che non hanno chiuso, ma altre attività sono state escluse eppure non hanno chiuso i battenti. La crisi è legata al fatto che la gente si sposta di meno ed è facilitato l’acquisto telematico. Come mai dunque alcune attività sono state escluse dal provvedimento e quindi prevedere un ristoro. Ci sono poi attività sono state chiuse nel periodo del Lockdown con ordinanza sindacale e quindi dovrebbe essere l’ente ad intervenire visto che né lo Stato e la Regione possano intervenire.

Il sindaco replica dicendo che queste sono due provvedimenti che sono stati messi in campo e riguardano il conto interessi con risorse ex Insicem per tutti e dodici i comuni della provincia che nessuno ente ha attivato tranne Modica.  Nel primo bando è stata messa a disposizione il 70 per cento delle risorse che la ex provincia erogherà le somme; per quelle rimaste inevase tra qualche giorno saranno ripresentate le istanze. Abbattimenti degli interessi con il codice ATECO è una decisione individuata dai dodici assessori dello sviluppo economico e la provincia. Il Comune di Modica ha rispettato la tipologia delle attività su cui intervenire, decisione assunta tra tutti i comuni. Per quanto riguarda l’abbattimento dei fitti è una prosecuzione di un progetto avviato a marzo scorso con quella tipologia di aziende ovvero quelle colpite dal Lockdown prima fase e  con quello attuale. E sono ancora di più rispetto a quelle individuate dal Governo centrale. Le piccole botteghe di vicinato non alimentari sono state inserite nel plafond degli interventi atteso che non hanno potuto avere introiti.

L’utente non deve fare una domanda. Basta una schermata on line sul sito dell’ente che consentirà di inviare l’istanza abbattendo i tempi burocratici. Possono presentare le istanze anche le nuove attività turistiche, sportive, ricettive, artigianali sino alle ore 12 al 25 di novembre.

Per quelli che sono proprietari di locali non riceveranno il saldo TARI ( sono 1200 aziende).

L’interrogante valuta doveroso quanto fatto dall’ente ma mancano alcune attività che sono state sospese tra febbraio e marzo scorsi e non possono godere dei benefici e invita a correggere il bando. Nulla è stato detto su quelle imprese che non hanno lavorato per ordinanza sindacale.

Il sindaco chiarisce che sono state fatte due integrazioni di delibere per garantire quanto più ampia platea di beneficiari. Per tutti gli ambulanti per tutto l’anno è stato abbattuto del 100 per cento l’occupazione del suolo pubblico, sedie e tavoli compresi.

L’abbattimento degli interessi non riguarda solo l’anno 2020, come deciso dalla conferenza dei sindaci, ma anche per partite precedenti. Ribadisce che non ci sono attività rimaste fuori.

Si passa alla surroga del consigliere dimissionario in seno alla quarta commissione consiliare permanente.

Consiglieri votanti quindici. Ottengono voti: Castello otto, Covato Piero uno, Marcello Medica uno, Massimo Caruso uno, tre schede bianche e una nulla

La consigliera Ivana Castello risulta eletta a componente della IV commissione consiliare.

La consigliera Ivana Castello dichiara di dimettersi dalla quarta commissione consiliare.

La delibera di surroga e di presa d’atto delle dimissioni viene approvata con quattordici voti favorevoli e un astenuto.

La delibera viene dotata della immediata esecutività con quattordici voti favorevoli e un astenuto.

Si passa al punto relativo alla mozione a firma del consigliera Marcello Medica sull’adesione alla campagna “Stop Global Warning”, come ha fatto il Comune di Palermo, legato al cambiamento del clima e di come contrastarlo e che su questo dibattito nasce questa campagna che si pone lo scopo di chiedere all’Europa di fermare il “climate change”, spostando le tasse dal lavoro alla CO2. Per tale ragione chiedere alla Commissione europea di elaborare una proposta legislativa di rimodulazione ella tassazioni attuali a sostengo dell’ambiente e dunque contro le emissioni di CO2.

La mozione intende impegnare il sindaco, la giunta e il consiglio comunale ad aderire alla campagna “Stop Global Warning” valutandola un’occasione importante di sensibilizzazione e rivendicazione di azioni utili  per intervenire con politiche attive sui cambiamenti climatici che compromettono gravemente la terra precludendo il futuro delle giovani generazioni.

Modica, come Palermo, potrebbe dare un esempio di sensibilizzazione su questo problema.

La consigliera Rita Floridia dichiara che i consiglieri di maggioranza riteniamo per lo spirito di questa mozione non è d’accordo riutilizzare questi ricavi a beneficio dell’ambiente per progetti green.

D’accordo per i progetti per l’ambiente ma non per questa modalità; quindi non beneficerebbe l’intera popolazione ma categorie di persone per sgravare le tasse ai lavoratori con le somme provenienti dalle aziende che inquinano. Quindi annuncia il voto contrario.

Il proponente Medica valuta che si può presentare un emendamento in questa direzione. La consigliera Floridia ribadisce il no alla mozione.

Il consigliere Medica prende atto del no della maggioranza malgrado abbia proposto l’idea di un emendamento. Chiunque possono aderire al progetto. Basta collegarsi al sito.

La mozione viene respinta con undici voti contrari, due astenuti e quattro favorevoli.

Si passa al primo punto aggiunto all’ordine del giorno ovvero la richiesta di cambio di destinazione di un’area da agricola (E1) ad attrezzatura sportiva di proprietà e gestione privata in c.da Cava Pirato – Cava Maria da parte dell’associazione sportiva dilettantistica “Sportmania”

Si tratta di potenziare l’insediamento sportivo e quindi di interesse collettivo, secondo il principio di sussidiarietà, attesa la realizzazione di due campetti, con annessi servizi, che impegna un’area complessiva di 15.000 mq che è l’oggetto della variante e nella quale si intendono realizzare altri campetti e di poterne coprire uno con tensostruttura.

La commissione edilizia sul punto ha espresso parare favorevole a maggioranza dei commissari.

Relaziona l’assessore all’Urbanistica Giorgio Linguanti.

Il consigliere Filippo Agosta chiede lumi sulla destinazione del cambio di destinazione.

Si tratta di una destinazione d’uso dell’area per impianti sportivi; nelle more che venga definita la variante al piano si concede un tempo massimo di tre anni per lo sviluppare tutto l’iter burocratico.

La consigliera Ivana Castello

Il consigliere Giorgio Belluardo, presidente della 2^ commissione, illustra il tema della delibera sostenendo che si tratta di un ampliamento per poter fare campetti polivalenti, per attività ludico sportive e tempo libero. La procedura della variante è abbastanza complessa con valutazioni di indirizzo politico. La commissione stimata la positività della proposta ha votato a maggioranza il punto con il voto favorevole dei commissari di maggioranza.

Il consigliere Antonino Di Rosa, componente della commissione, precisa che l’azienda vuole realizzare una tensostruttura e ampliare l’attività esistente; ma essendo in zona agricola è necessaria una variante al piano.

Il consigliere Filippo Agosta non comprende questa autorizzazione per tre anni per concedere l’ampliamento.

La consigliera Ivana Castello valuta che questa è una cosa che non si può realizzare in zona agricola e  nella delibera si dice che il vigente PRG ha destinato l’area in zona agricola in cui non si possono realizzare impianti sportivi. Malgrado questo stato di cose si dice che bisogna fare la variante per svolgere un’attività privata.

A nessuno si potrà dire di no. Quindi passa il principio che si possono fare strutture sportive nelle campagna modicana in dieci mila metri quadrati di terreno agricolo peraltro sostenendo che serve a preservare il paesaggio. Quindi nota che il consiglio comunale si deve assumere una responsabilità di una cosa che non si può fare, confortata anche dalla giurisprudenza. Intanto si dà per tre anni e quindi l’amministrazione a priori intende trasformare l’area. Non appena il punto sarà approvato tutti i cittadini potranno presentare una richiesta in questa direzione e su questo farà una pubblicità.

La consigliera Castello indica il fatto che prima va fatta la variante al Piano e poi si faccia il resto.

Il Sindaco precisa che si sta intervenendo su un’area dove già insiste una struttura sportiva e si dà la possibilità di potenziare l’attività in un’area zona agricola dove non c’è alcuna presenza di attività commerciale.

Una zona urbanizzata per civile abitazione e quindi già compromessa. Tutte le imprese possono presentare su una particella presentare una variante peraltro in un PRG, votato nel 2017, che non individuava aree per attività sportive. Quini valuta legittima questa richiesta in quanto non sconvolge il paesaggio. Il progetto dopo l’approvazione andrà alla Regione così come è accaduto in tante varianti approvate in questi anni e sarà questa a dare il consenso o meno. Per dare la possibilità al PRG manchevole di una programmazione di poter sopperire ad un vuoto in questo caso relativo all’impiantistica sportiva. Questo intervento non presenta alcuna alterazione di cubatura prevista dal piano. Non si vota la nascita di un insediamento sportivo in un’are incontaminata. Quindi questa è una possibilità di crescita collettiva e un servizio che viene dato alla collettività.

Il consigliere Filippo Agosta rileva una procedura rigida anche se è pur vero quello che dichiara il Sindaco; ma le leggi non possono essere superate e il consiglio comunale dovrà decidere solo nella variante come richiesta e da proporre ad una conferenza di servizio dove partecipa la Regione. Solo dopo il civico consesso potrà attuare la variante. Annuncia voto contrario.

Stesso voto contrario annuncia Ivana Castello. La procedura prevista è fuori dalla legge e la responsabilità cadrà sui consiglieri di maggioranza che delibereranno votando a favore.

Il consigliere Giorgio Belluardo rimarca la dichiarazione favorevole e quello della seconda commissione a favore della delibera fatta da responsabili dell’ufficio e dai tecnici, sostenuta dall’assessore Linguanti e dal Sindaco. Le parole della consigliera Castello non hanno fondamento alcuno e rileva la bontà del progetto dal punto di vista legale e tecnico. La legge invece dà la possibilità ad un’area di poter essere variata dal proponente privato.

Il consigliere Giammarco Covato rimarca che i consiglieri di maggioranza non votano per partito preso ma per autonomia. Favorevoli per un ampliamento di un’area esistente; si sta dando mandato all’ufficio tecnico per fare una variante e annuncia il voto favorevole.

La delibera viene votata a maggioranza con dodici voti favorevoli, due contrari e un astenuto.

La delibera viene dotata dalle immediata esecutività con dodici voti favorevoli, due contrari e un astenuto.

Si passa alla discussione e approvazione sulla richiesta di convocazione del consiglio comunale e la proposta di una mozione di indirizzo relativa all’iniziativa del sindaco di Pozzallo a salvaguardia e tutela di contrada Zimmardo Bellamagna.

La mozione intenderebbe impegnare il presidente del consiglio comunale a comunicare ufficialmente al sindaco del Comune di Pozzallo e alla Sovrintendenza ai Beni Culturali di Ragusa il pieno sostegno del consiglio comunale di Modica alla richiesta di riconoscimento di contrada Zimmardo-Bellamagna sito di notevole interesse pubblico in modo da fare scattare i prescritti vincoli a tutela del particolare e affascinante paesaggio che contraddistingue la zona.

La mozione è stata sottoscritta dai consiglieri di opposizione Ivana Castello, Giovanni Spadaro, Filippo Agosta e Salvatore Poidomani.

La mozione viene illustrata dal consigliere Filippo Agosta e invita il consiglio comunale a farsi parte attiva perché questa zona della città venga tutelata.

Il consigliere Antonio Di Rosa valuta che l’argomento non riguarda solo quell’area del territorio di Modica e attesa la mozione di maggioranza successiva all’ordine del giorno (mozione a tutela del paesaggio) che interviene sul territorio di ritirarla in quanto potrebbe essere ricompresa in questa.

Il consigliere Giovanni Spadaro valuta che delle due mozioni se ne possa fare una e introdurre però il sito di Bellamagna – Zimmardo in termini di vincoli. In video conferenza non si può praticare una richiesta di sospensione e quindi stabilire cosa fare.

La consigliera Ivana Castello propone di aggiungere nella mozione di maggioranza un emendamento in cui si aggiunge la individuazione dell’area Bellamagna Zimmardo.

Oppure si riscrive la mozione come sintesi delle due.

Il Sindaco valuta che si sta discutendo una mozione di sostenere un’azione del sindaco di Pozzallo su territorio di Modica. È una situazione anomala. La mozione della maggioranza è un’operazione complessiva che riguarda tutto il territorio comunale e che presto interesserà tutti i comuni della provincia dovendo modificare il piano paesaggistico. Nella zona di Bellamagna ci fu l’inattività delle vecchie classi dirigenti che non hanno posto il vincolo. Parimenti e contrariamente ci sono aree vincolate in zona produttiva le cui iniziative sono bloccate. Prende l’esempio della zona industriale che non può ottenere il beneficio  della zona franca per aree vincolate.

Se non ci sono i vincoli qualsiasi imprenditore vuole investire in quelle aree; allora da un canto è necessario introdurre nuove tutele mentre su altre avviare gli svincoli. Dopo dieci anni del Piano Paesaggistico è necessaria una revisione ed è augurabile che lo facciano tutti i comuni della provincia.

Lo stesso problema di pone sulla discarica comprensoriale per l’indifferenziata nel territorio di Ispica.

La costruzione dell’autostrada ha cambiato molte ose sul territorio e quindi è venuto il momento di rivedere complessivamente i vincoli sul territorio nel Comune di Modica così come dovrebbe avvenire in tutti i comuni della provincia.

La consigliera Ivana Castello atteso l’intervento del sindaco chiede al presidente del consiglio comunale invita a ritirare le due mozioni e portarle in conferenza dei capigruppo in modo da discuterne  su una mozione auspicabile condivisa.

La consigliera Rita Floridia dichiara la disponibilità a rinviare la discussione e poi confrontarsi nella capigruppo e poi decidere cosa fare.

Il consigliere Antonio Di Rosa ribadisce che la mozione di maggioranza è complessiva e comprende anche la mozione di minoranza e quindi propone di andare avanti mozione per mozione.

Il consigliere Daniele Scapellato alla luce del dibattitto pur condividendo l’orientamento della consigliera Castello ma dovendo avere una visione globale sul piano paesaggistico e che quindi la mozione di maggioranza possa essere votata al più presto possibile.

Ai voti la mozione dell’opposizione viene respinta con sette contrari, tre favorevoli e quattro astenuti.

L’ordine del giorno prevede l’ultimo punto in scaletta ovvero la mozione di indirizzo relativa alla richiesta di un tavolo tecnico Ambiente e Paesaggio.

La mozione, a firma dei consiglieri comunali di maggioranza (Floridia, Scapellato, Ruffino, Di Rosa Antonio, Puglisi, Di Rosa Stefano, Giannone), chiede al soprintendente di Ragusa l’istituzione di un tavolo tecnico composto congiuntamente del Comune di Modica e della Soprintendenza al fine di avviare un percorso di revisione e modifica del regime vincolistico attualmente vigente, in quanto si ritiene che lo strumento di pianificazione esistente, ormai datato, non sia pienamente rispondente alle esigenze della salvaguardia ambientale ed alle reali peculiarità imprenditoriali del territorio modicano.

La mozione viene illustrata dal consigliere Antonio Di Rosa che valuta che ci sono altre zone oltre Bellamagna Zimmardo a dover essere vincolate e preservate atteso il paesaggio e la stessa cosa all’inverso si registra nella zona industriale. Allora è momento di costruire un tavolo tecnico per rivedere tutto questo stato di cose.

Il consigliere Marcello Medica registrando la chiusura della maggioranza sulle proposte dell’opposizione. Questa mozione si pone l’obiettivo di confrontarsi con la soprintendenza e non potrà decidere nulla. La maggioranza propone questa mozione dicendoci che abbraccia tutto. Se si è a favore dell’ambiente bisogna farlo con tutto anche per preservare il riscaldamento del pianeta la cui mozione è stata bocciata stasera dai consiglieri di maggioranza.

Da anni non esiste una pianificazione del territorio e si fanno solo varianti. Valuta la mozione in discussione è debole perché tutto il civico consesso non riesce a fare sintesi sulla tematica ambientale in modo coeso. Quindi invita la maggioranza a ritirare la mozione e discuterne nella capigruppo per ritrovare un’unità di intenti.

Il consigliere Daniele Scapellato rileva le contraddizioni nel discorso del consigliere Marcello Medica il quale si dichiara d’accordo sulla tutela complessiva dell’ambiente e dall’altra propone la tutela di una singola zona del territorio.

La consigliera Ivana Castello chiede chiarimenti sul fatto che la maggioranza prima si dichiara disponibile e poi nega questa apertura. Ribadisce la necessità di farne una di mozione a tutela del paesaggio. Quella della minoranza deve essere bocciata perché c’è Bellamagna.

C’è una chiusura totale, dunque.

Il consigliere Filippo Agosta d’accordo a rinviare il punto per una soluzione condivisa.

Il consigliere Giovanni Spadaro rileva che la maggioranza è uscita su questo argomento due giorni prima del consiglio e presenta la mozione solo dopo che l’opposizione aveva presentato la sua.

La mozione della minoranza punta a discutere su quella zona per porre un vincolo pur essendo d’accordo ad una tutela di tutto il territorio comunale. Non ha individuato nulla di male se nella mozione di argomentazione generale della maggioranza inserire anche Bellamagna Zimmardo.

Apprezza l’atteggiamento della consigliera Floridia che aveva dimostrato un’apertura.

Il sindaco rileva che la minoranza ha dimenticato l’atteggiamento tenuto in questi mesi sulla vicenda di Bellamagna aizzando contro l’amministrazione di Modica tentando di deriderla. La mozione è il primo atto per affrontare subito il tema della revisione del piano paesaggistico e quindi mettere gli uffici nella condizione di fare le varianti al Piano paesaggistico con atti concreti che devono essere portate alla soprintendenza. L’intervento complessivo viene chiesto dalle associazioni di categorie. Questa amministrazione in sette anni ha messo in campo quanto possibile per la tutela del territorio e dell’ambiente aderendo a tutte le iniziative possibili.

Sfida poi gli italiani per verificare cosa ha fatto per l’ambiente il Ministro per l’Ambiente e questa amministrazione ha attuato invece una politica decisamente favorevole all’ambiente.

Cosa stanno facendo le 5 stelle partito di Governo per l’ambiente e per i territori?

Il consigliere Marcello Medica rileva che quando ci si divide il dialogo con le istituzioni è difficile. Quindi voterà contrario. La consigliera Ivana Castello la maggioranza ha dimostrato una scarsa possibilità di confronto. Parlare di piano paesaggistico da parte della maggioranza è comico atteso che stasera è stata votata una delibera non prevista dalla legge. Si astiene dal votare questa mozione perché la maggioranza non intende tutelare le leggi e l’ambiente.

Il consigliere Filippo Agosta annuncia il voto contrario associandosi alle tesi di Medica e Castello

Ai voti la mozione viene approvata  maggioranza con tredici voti favorevoli.

Esaurito l’ordine del giorno la seduta viene sciolta dal Presidente del Consiglio comunale.

 

 

L’Ufficio Stampa

 

P.S. Comunicato stampa del consiglio comunale del 12 novembre 2020 redatto con il sistema della Video Conferenza  dall’ora 19,19  sino all’ ora 22.59 .

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