Un minuto di silenzio in memoria di Marcello Perracchio l’attore modicano deceduto venerdì scorso
La seduta si è poi sciolta essendosi esaurito l’ordine del giorno dei lavori.
Presenti venti consiglieri il consiglio dopo alcune comunicazioni il presidente Garaffa dà la parola al consigliere Vito D’Antona che ricorda la figura di Marcello Perracchio, attore da poco scomparso e mitico protagonista della fiction de Il Commissario Montalbano.
Valuta che ha dato lustro alla città e auspica un momento di recupero della memoria che riguarda un’artista di grandi qualità magari intestando una piazzetta, una strada, un luogo che possa ricordarlo.
Il sindaco che ha partecipato ieri alle esequie e ha ricordato di avere messo a disposizione il Teatro Garibaldi come luogo della camera ardente. L’amministrazione è stata presente ai funerali e s’impegna all’intitolazione di uno spazio culturale da condividere con il civico consesso.
Il consiglio comunale si raccoglie in un minuto di silenzio.
La consigliera Ivana Castello solleva il problema delle video riprese del consiglio e il primo cittadino ricorda che non ci sono novità nel senso che dovrà essere adottato il bilancio di previsione 2017 dove sono state appostate le somme per fare il bando utile a garantire il servizio.
La consigliera Ivana Castello ricorda che l’ente è in pre dissesto e in gestione provvisoria e il sindaco continua a fare spese non sempre obbligatorie. Con questa stessa scelta si potrebbero impegnare le somme per le riprese televisive perché la pubblica opinione sappia del dibattito sulla sessione di bilancio che presto si aprirà in consiglio comunale. Una soluzione bisogna trovarla. La collettività deve sapere e conoscere quello che accade in civico consesso.
Il consigliere Giovanni Scucces valuta che nelle more le Tv potrebbero partecipare gratis alla ripresa e all’emissione dei lavori del consiglio comunale.
Il consigliere Vito D’Antona non intende essere preso in giro dal sindaco. Valuta che la città, dopo circa venti anni, non ha un contributo televisivo del consiglio rispetto a una tradizione che ha visto Modica tra le prime in Sicilia a trasmettere le sedute del civico consesso.
Oggi si registra un’interruzione di democrazia. Si potrebbero garantire le riprese televisive al posto dei gettoni di presenza dei consiglieri che dovrebbero rinunciare.
Il vice presidente Michele Polino si dichiara d’accordo sulla rinuncia del gettone di presenza.
Il presidente Garaffa condivide quello che è stato detto. Le riprese sono un’ attività di trasparenza sui lavori del civico consesso e torna a chiedere al sindaco di intervenire in questa direzione.
Dichiara di avere coinvolto le televisioni per una ripresa gratis delle sedute ma la risposta è stata negativa perché le riprese hanno un costo compresa la ripresa in streaming. Peraltro il presidente Garaffa non ha risorse per poter intervenire.
Il consigliere Tato Cavallino sostiene che il presidente Garaffa non si deve rivolgere al sindaco ma bensì al segretario generale e alla PO che hanno in gestione il servizio.
La consigliera Ivana Castello valuta che se non si possono individuare le somme per le riprese si devono revocare tutte quelle che sono state fatte in gestione provvisoria.
Il consigliere Vito D’Antona è d’accordo e propone che le riprese televisive del consiglio comunale da qui sino alla fine dell’approvazione del bilancio facciano parte dell’Estate modicana dove ci sono le risorse.
Il sindaco valuta che la cosa più semplice da fare è quella che il presidente Garaffa faccia nota alla Po e al segretario generale di indire la gara di appalto per le riprese televisive.
Il presidente Garaffa rifarà la nota al segretario generale e alla PO e chiederà poi conto delle spese fatte in gestione provvisoria.
Si passa alla discussione della mozione dal consigliere Tato Cavallino e Ruffino avente per tema la proposta di ripristino servizio di doposcuola e attività integrative presso le scuole dell’obbligo.
La mozione è illustrata dal consigliere Tato Cavallino che rileva l’importanza della ripresa del servizio che viene incontro alle necessità delle famiglie: basta pensare alle attività motorie, all’insegnamento delle lingue. Molte voci a favore della ripresa dell’attività di doposcuola si sono levate nel corso degli ultimi mesi. Non ha condiviso l’azione operata dai sindacati che non hanno concertato abbastanza. Il servizio di doposcuola aveva dato benefici agli alunni e alle famiglie e quindi ritiene necessario riattivarlo attraverso la costruzione di un tavolo tecnico con i rappresentanti scolastici, i genitori degli alunni, le organizzazioni sindacali per un momento di confronto.
Auspica che dal prossimo anno scolastico il servizio possa essere riattivato.
Il consigliere Giovanni Scucces condivide la mozione dei consiglieri comunali; l’interruzione del servizio è una scelta politica dell’amministrazione senza che questa informasse il consiglio comunale.
Le conseguenze sono note: docenti che esplicano un ruolo amministrativo estraneo del tutto alla propria professionalità facendo mancare un servizio essenziale alla comunità. Auspica un confronto nel civico consesso con le parti interessate (dirigenti scolastici, rappresentanti delle famiglie e parti sindacali e politiche).
Il sindaco nella replica sostiene che si tratta di una vicenda lunga comprese le sentenze dei giudici che hanno certificato la legittimità della scelta operata dall’amministrazione.
Il Comune di Modica ha questo personale nella pianta organica diversi hanno cambiato mansione, sono andati in pensione e il deficit di personale nell’ente è notorio.
Si sta mettendo in moto un’attività per i giovani alunni che possono dedicarsi allo sport grazie all’apporto di personale che sarà impegnato nell’attività integrativa.
Questo discorso vale per le attività di sostegno per gli alunni in difficoltà mettendo in campo dei progetti mirati che saranno confrontati con i dirigenti scolastici e che vengono a favore delle famiglie che non possono sostenere la spesa; nel progetto si prevede l’impiego del personale di attività integrative nel pomeriggio in orario extra e potrà partecipare attraverso l’adesione a un bando interno. In entrambi i progetti saranno messi a disposizione il servizio scuolabus. Tutti i comuni hanno fatto una scelta utile a coprire i vuoti in organico attesa la penuria di personale.
Ammette che molto di questo personale ha saputo brillantemente adeguarsi al nuovo lavoro.
La consigliera Ivana Castello si dichiara d’accordo sulla mozione. Poi chiede se questo servizio sarà ripristinato oppure no? Non l’ha capito dopo le dichiarazioni del sindaco se questo personale come e quando sarà impiegato.
Il consigliere Vito D’Antona rileva che il sindaco è d’accordo per una ripresa del servizio e quindi ne deduce che la maggioranza voterà la mozione. La richiesta del consigliere Cavallino è sensata quando sostiene che vada fatto un tavolo tecnico concertativo. Al comune di Modica è venuto meno un servizio.
Si tratta della dimostrazione lampante che sono stati ridotti i servizi con la cancellazione di attività che da decenni funzionavano in città ed erano addirittura finanziati dalla Regione siciliana. Il modo com’è stato azzerato il servizio non ha avuto nulla di democratico. E’ necessario un confronto quello che è mancato a suo tempo quando un pezzo dell’amministrazione ha lasciato l’aula in sede di discussione.
Propone di tagliare quei servizi che non sono utili e si faccia attraverso un percorso democratico.
La consigliera Ivana Castello valuta che il servizio, come dice il sindaco, sarà riattivato attraverso la partecipazione a un bando, è inutile votare la mozione.
Alla votazione la mozione dei consiglieri Tato Cavallino e Alessio Ruffino ottiene undici voti a favore e undici voti astenuti e quindi non viene approvata.
Il consiglio affronta la mozione del consigliere Giuseppe Grassiccia avente ad oggetto “azioni territoriali per un commercio libero e giusto per un’Europa libera del CETA (Comprehensive Economic and Trade Agreemet)” sulla scorta di un documento della Coldiretti di Ragusa e che produrrà un danno per la nostra economia a favore del Canada ( 12° partner commerciale più importante dell’Unione Europea che è il secondo partner commerciale dopo gli Stati Uniti e rappresenta quasi il 10 per cento del suo commercio complessivo) che produce un quantità notevole di cereali che metterà in crisi l’agricoltura italiana e siciliana in particolare. Il volume degli scambi di merci tra Unione Europea e Canada raggiunge quasi i sessanta miliardi di euro l’anno
Il consigliere Giuseppe Grassiccia illustra il punto parlando del trattato CETA che risale al 30 ottobre 2016 che in via provvisoria era attivato e che prevede l’abolizione della maggior parte dei dazi doganali tra le parti nonché l’abbattimento del 98 per cento di tutte le tariffe dell’Unione Europea e una difficoltà nel controllo della qualità dei prodotti che entreranno in Italia e che condizioneranno i nostri prodotti di qualità arrecando un danno notevole alla nostra agricoltura. Il parlamento europeo ha dato il via provvisorio al CETA e ogni nazione europea dovrà essere votato entro il 21 settembre prossimo. Ove non dovesse concretizzarsi la votazione sul CETA il trattato sarà operativo.
Nei paesi extraeuropei non ci sarà nessun tipo di restrizione mettendo in crisi i cereali europei di qualità con quelli più scarsi. Auspica che la mozione possa essere approvata e che soprattutto le associazioni di categoria protestino per questo stato di cose.
Il consigliere Giovanni Spadaro valuta che la questione va approfondita perché la Coldiretti non è d’accordo con il tratto CETA mentre altre associazioni di categoria condividono il trattato e quindi propone di rinviare la discussione sulla mozione nel prossimo consiglio comunale.
Il sindaco ringrazia Grassiccia che fa parte del direttivo della Coldiretti. Valuta che i prodotti vanno tutelati rispetto alle produzioni che sono extraeuropee. La posizione della Coldiretti come quelle delle altre associazioni di categoria possono essere riscontrabili e quindi necessario come atto politico è necessario adottare la mozione. Bastava che lo approvasse la giunta ma l’amministrazione ha scelto di portare la mozione al civico consesso.
La consigliera Ivana Castello valuta che se c’è l’accordo è necessario fare uno studio sulla materia che peraltro prevede un allegato, documento della Coldiretti di Ragusa, che non è nel corredo della mozione.
Il consigliere Piero Covato chiede cinque minuti di sospensione per analizzare il documento della Coldiretti di Ragusa sull’argomento.
La sospensione è accolta per dieci minuti.
Alla ripresa sono presenti sedici consiglieri si procede alla votazione della mozione.
Ai voti la mozione è approvata a maggioranza con tredici favorevoli e tre astenuti.
Il consiglio comunale affronta la mozione presentata dal presidente del consiglio comunale in ordine all’adesione alla iniziativa del sindaco di Mistretta (hanno aderito oltre trenta comuni) di ricorso alla Corte di Giustizia Europea per il riutilizzo delle strutture giudiziarie soppresse.
Il consigliere Vito D’Antona rileva che la mozione con gli emendamenti proposti dalla maggioranza svuota nei contenuti il documento nel senso che bisogna credere nell’obiettivo che si vuole cogliere e quindi la destinazione, fino al pronunciamento della Corte di Giustizia europea, è per gli uffici giudiziari.
Si dichiara d’accordo per la mozione senza ovviamente l’emendamento proposto.
Viene votato il primo emendamento che viene approvato a maggioranza con undici voti favorevoli e cinque voti contrari.
Il consigliere Vito D’Antona rileva che le opposizioni stanno mantenendo il numero legale; non possano votare a favore, ma si asterranno, perché vi è dentro la proposta una riserva mentale da parte della maggioranza e dell’amministrazione nel senso che nelle more che si pronunci la Corte europea il Tribunale sarà sede di altri uffici e non giudiziari. L’amministrazione non ci crede nell’obiettivo.
Le opposizioni vanno avanti per questa strada, quella di essere d’accordo per un ritorno degli uffici giudiziari nei locali dell’ex Tribunale
Il consigliere Tato Cavallino voterà favore della mozione emendata, anche se non è d’accordo con l’uso improprio dei locali prima della sentenza della Corte europea.
Auspica che il sindaco informi il consiglio comunale prima che s’insediano nei locali dell’ex tribunale altri uffici.
Il consigliere Piero Covato si dichiara d’accordo per il mantenimento del Tribunale. C’è il paradosso che chi non l’ha voluto oggi chiede ricorso alla Corte di giustizia Europea. La maggioranza aderisce all’iniziativa del sindaco di Mistretta e il sindaco informerà preventivamente sui trasferimenti di uffici.
Il presidente Garaffa si dichiara d’accordo con le posizioni dei consiglieri Cavallino e D’Antona e annuncia un voto a favore della mozione.
La mozione è approvata a maggioranza con tredici voti favorevoli e tre astenuti.
La seduta è stata sciolta.
L’Ufficio Stampa