Esaurito l'intero ordine del giorno dei lavori

Respinte due mozioni presentate dall’opposizione. Surrogati ancora una volta i componenti di tre commissioni. Atto d’accusa del consigliere Poidomani. Approvate le misure del PAESC

 

 

Slitta, al fine di inserire integrazioni  nei testi, alla prossima seduta del consiglio comunale l’approvazione dei verbali delle sedute precedenti su richiesta dell’opposizione. Surrogati ancora una volta i consiglieri dimissionati della terza, quarta e quinta commissione. Ivana Castello eletta nella quarta commissione si dimette nuovamente in aula. Respinte a maggioranza le due mozioni: quella del consigliere Filippo Agosta sullo snellimento delle procedure di trasmissione dei documenti e innovazione digitale e quella del consigliere Marcello medica sulla riapertura del tribunale di Modica e riutilizzo dei locali.

Approvato a maggioranza il riconoscimento del debito fuori bilancio in favore dell’Impresa Giorgio Puccia che ha registrato un atto di accusa, del consigliere Salvatore Poidomani, rivolto all’amministrazione , al segretario generale dell’Ente e ad alcuni funzionari articolato in un documento di tre pagine comunicando di essere inviato alla Procura della Corte dei Conti e alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ragusa, ravvisandosi l’integrazione di reati. Approvata, infine, all’unanimità l’adesione all’iniziativa dell’Unione europea per la riduzione delle emissioni di CO2 – Patto dei Sindaci.

Presenti diciannove consiglieri la seduta si apre con una comunicazione del segretario generale Giampiero Bella con la quale annuncia che la prossima settimana sarà firmato il contratto per la ripresa e la diffusione delle riprese televisive dei lavori del consiglio comunale da parte di Video Regione e già dal prossimo consiglio comunale il servizio sarà operativo.

Il consigliere Salvatore Poidomani chiede di sapere se si sono registrati problemi di natura contributiva da parte dell’azienda televisiva e quindi chiede di saperne di più . Il segretario replica dicendo che il problema è stato superato.

Il consigliere Marcello Medica auspica che questo sia l’ultimo rinvio. Il consigliere Girolamo Carpentieri dichiara che ha svolto una verifica sul problema rilevato e gli è sembrato strano che un’azienda di quel tipo potesse avere problemi di questa natura e prende per buono quello che ha affermato il segretario generale e augura che dal prossimo consiglio comunale si possa avere la ripresa e la diffusione dei lavori del civico consesso.

Viene introdotto il punto relativo all’approvazione dei verbali delle sedute precedenti e il consigliere Filippo Agosta dichiara di avere fatto un minuzioso lavoro di controllo e chiede di rinviare il punto in quanto ha riscontrato che nei verbali non sono stati riportati alcuni stralci di suoi interventi; purtroppo avendo dimenticato le carte con le integrazioni al momento non è in condizione di poterli illustrare.

Per cui sarebbe importante apportare delle modifiche ai verbali per cui chiede il rinvio del punto di una settimana.

Il presidente Carmela Minioto valuta che non essendoci dati documentali non si è in condizione di valutare.

La consigliera Ivana Castello sostiene che aspettare una settimana non è un fatto eccezionale anche perché anche la consigliera intende apportare delle modifiche su dichiarazioni che non state evidenziate.

Il consigliere Girolamo Carpentieri si dichiara d’accordo per il rinvio del punto di una settimana. Se così non sarà, chiede la lettura integrale dei verbali. Il consigliere Alessio Ruffino chiede di sapere quali sono le parti che si vogliono inserire nei verbali.

Il punto è rinviato al prossimo consiglio comunale per chiarire quanto richiesto dalle opposizioni.

Il presidente Minioto a questo punto introduce l’argomento relativo alla surroga del consigliere dimissionario nella terza commissione (Salvatore Poidomani da surrogare).

Il consigliere Filippo Agosta chiede al segretario se la composizione delle commissioni è proporzionata al numero dei gruppi presenti in consiglio.

La proposta, replica il segretario, è dotata di parere di regolarità tecnica che attesta che la delibera è fatta nei termini indicati dalla legge e dai regolamenti.

Si passa alla votazione. Presenti e votanti diciassette consiglieri. Ottengono voti Salvatore Poidomani sei, Rita Floridia uno, otto sono le schede bianche e due nulle.

È eletto a componente della terza commissione Salvatore Poidomani.

La surroga è approvata con quindici voti favorevoli e un astenuto.

La delibera è dotata d’immediata esecutività con quindici voti favorevoli e due astenuti.

Si passa alla surroga del consigliere dimissionario in seno alla quarta commissione (Ivana Castello).

Votanti e presenti diciassette consiglieri. Ottengono voti: Ivana Castello sei, Giammarco Covato uno, otto le schede bianche, due schede nulla.

Ivana Castello è eletta a componente della quarta commissione consiliare.

La surroga è votata con tredici voti favorevoli e un astenuto.

La consigliera Ivana Castello dichiara in aula le dimissioni dalla quarta commissione.

È votata, comunque, l’immediata esecuzione dell’atto con dodici voti favorevoli e un astenuto.

Si passa alla surroga dei due consiglieri comunali dimissionari in seno alla quinta commissione (Agosta Filippo e Spadaro Giovanni).

Presenti e votanti sedici consiglieri. Ottengono voti: Agosta Filippo sei, Giovanni Spadaro quattro, Salvatore Poidomani uno, otto bianche.

Sono eletti Agosta Filippo e Giovanni Spadaro.

La surroga è votata a maggioranza con quindici voti favorevoli e un astenuto.

La delibera è dotata d’immediata esecutività con quindici voti favorevoli e un astenuto.

Si passa alla discussione sulla mozione a firma del consigliere Filippo Agosta avente ad oggetto: Snellimento procedura di trasmissione dei documenti ed innovazione digitale” sulla quale il proponente chiede il voto senza illustrala per la ragione che in consiglio è inutile illustrare i testi quando non c’è la necessaria attenzione al confronto.

La consigliera Lucia Ingarao valuta importante il punto ma in Sicilia è applicata al 17 per cento e c’è tutto un processo di studio da fare che è oltre quella mozione che peraltro manca di una procedura essenziale utile ad attivare il processo stesso.

La mozione messa ai voti ottiene sedici astenuti e sei favorevoli. Il punto non è approvato.

Si passa alla discussione della mozione a firma del consigliere Marcello Medica avente ad oggetto : “Riapertura del tribunale di Modica e riutilizzo dei locali”.

Il proponente illustra l’argomento facendo una cronistoria di quanto accaduto nel corso di questi anni e valuta che la problematica è ancora apertissima in quanto l’edificio del tribunale di Modica è efficientissimo rispetto a quello di Ragusa.

La mozione viene letta dal consigliere Marcello Medica che si allega al comunicato stampa.

Il consigliere aggiunge che potrebbe essere possibile trasferire il tribunale di Ragusa a Modica e comunque se così non dovesse essere l’utilizzo dovrebbe essere quello di una destinazione ad uso pubblico.

Il consigliere Giorgio Civello si dichiara d’accordo per la riapertura del tribunale di Modica peraltro l’argomento dei tribunali soppressi e da riattivare fa parte del contratto tra Movimento Cinque Stelle e Lega. Ricorda che nel giugno del 2018 i parlamentari hanno fatto un sopralluogo al tribunale di Modica e da allora però non è successo niente. La pubblica opinione non ha bisogno di chiacchere ma fatti. La mozione lede quelle che sono le aspettative della collettività modicana.

La mozione è posta ai voti e ottiene cinque voti favorevoli, tre contrari e tredici astenuti. La mozione è bocciata.

Il riconoscimento del debito fuori bilancio in favore dell’impresa Giorgio Puccia è illustrato dall’assessore al Bilancio Anna Maria Aiello e che riguarda un‘attività di trasporto rifiuti, a seguito di un’ordinanza sindacale, svolta tra ottobre e novembre 2016 e al fine di evitare situazioni di gravi condizioni d’igiene. L’importo del debito fuori bilancio è di € 171.938,60.

La consigliera Ivana Castello ricorda che il segretario generale nel corso della discussione sul conto consuntivo dichiarò che non c’erano debiti fuori bilancio. Quindi valuta che l’assessore Aiello sapeva così come il segretario generale. Il debito fuori bilancio si compone di tre fatture e il servizio è ripreso con ordinanza del sindaco rispetto ad un servizio che è obbligatorio rispetto al quale l’amministrazione non ha previsto una copertura di spesa e risulta nei fatti già pagato dalla collettività.

Peraltro le fatture sono state decurtate del 21 per cento (l’importo è di poco superiore ai 190mila euro) e non se ne conoscono le ragioni. L’amministrazione invece di porre un’azione di risanamento produce debiti fuori bilancio

L’atto è privo degli interessi legali e quelli del ritardato pagamento. Dichiara la volontà di inviare l’atto alla Procura della Corte dei Conti e alla Corte dei Conti. Il dato finanziario non è stato riportato nel 2016, nel 2017, e nel 2018 e il civico consesso non ne era a conoscenza e quindi si dimostra il tentativo da parte dell’amministrazione di occultarlo.

Peraltro la Ditta Puccia su queste tre fatture ha già richiesto la certificazione del credito nei due anni precedenti e solo oggi spunta fuori il debito fuori bilancio. Se così stanno le cose l’amministrazione non poteva non conoscere l’esistenza delle tre fatture e chiede le ragioni di questo comportamento.

La ditta Giorgio Puccia ha presentato la certificazione di credito per un’altra fattura, sugli oneri di sicurezza, che diventerà un altro debito fuori bilancio di cui non c’è oggi traccia.

Il consigliere Marcello Medica manifesta la preoccupazione dell’esistenza di altri debiti fuori bilancio. Il consigliere Salvatore Poidomani valuta inquietante l’analisi della consigliera Castello. Si sta parlando di cose gravi che devono essere prontamente verificate; si vogliono emarginare le prerogative del civico consesso in quanto si decide quando si vuole portare in consiglio i debiti fuori bilancio.

Neanche la transazione innovativa può aggirare le prerogative del consiglio comunale che non ha conoscenza di un debito che risale al 2016. Dopo le dichiarazioni di Ivana Castello valuta incontestabile il comportamento poco trasparente tenuto dall’amministrazione comunale e da alcuni funzionari che fa sorgere il dubbio che in palese violazione di legge non sono deliberatamente portate in consiglio le proposte di riconoscimento dei debiti fuori bilancio esautorando nei fatti le prerogative del consiglio in termini di conoscenza e di opportunità di scelta sui debiti stessi. Le risposte alle richieste dell’opposizione di conoscere gli atti sono state di totale chiusura se non di vero e proprio impedimento alla conoscenza da parte dell’amministrazione e di alcuni funzionari che non hanno posto i consiglieri nelle condizioni di poter valutare; così come nessuna conoscenza si ha del cronologico sul pagamento delle spese.

Il consigliere Salvatore Poidomani annuncia di avere redatto una nota con la quale denuncia le procedure non trasparenti dell’amministrazione in tema di debiti fuori bilancio non note al civico consesso.

Contesta il metodo disinvolto con il quale l’amministrazione gestisce le finanze dell’ente con l’accondiscendenza di alcuni funzionari dell’ente che non hanno proposto, senza alcuna ragione, il riconoscimento dei debiti fuori bilancio aspettando di intraprendere soluzioni transattive rispetto ad atti dovuti per legge. Il quadro si completa con le risposte evasive in ordine alle richieste dei consiglieri dell’opposizioni in occasione della discussione sui documenti economici finanziari in aula.

Ci sono dichiarazioni del segretario generale, nella qualità di PO delle Finanze, che escludono debiti fuori bilancio. Poi nel documento sono rilevate omissioni, inadempienze sulla condotta di alcuni funzionari, del segretario generale e dell’amministrazione che hanno ritardato la conoscenza dei debiti fuori bilancio attraverso atteggiamenti ostruzionistici che possono essere rilevati solo con un’attività di indagine utile ad acquisire la documentazione utile a fare chiarezza. Valuta infine che potrebbero configurarsi in astratto i reati di falsità ideologica in atto pubblico e di abuso d’ufficio in concorso nonché quello di falsità ideologica in atto pubblico per induzione. Chiede che la dichiarazione scritta sia trasmessa alla Procura della Corte dei Conti e alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ragusa per e valutazioni di competenza.

L’assessore al Bilancio Anna Maria Aiello, nella replica di carattere tecnico all’atto, ribadisce il significato del debito fuori bilancio che in questo caso riguarda beni e servizi per cui l’abbattimento del costo viene previsto dal TUEL . Significa, in buona sostanza, che non deve essere contabilizzato l’utile dell’azienda che si sintetizza in una riduzione del costo del 20 per cento.

L’amministrazione non è parte attiva nel riconoscimento del debito fuori bilancio; la problematica che riguarda la certificazione che investito il responsabile gestionale che però non poteva farlo perché il debito è certo ed esigibile solo nel momento in cui il consiglio comunale lo riconosce.

Nessuno ha sottratto al consiglio i suoi poteri e le sue prerogative. Una volta che una spesa non è supportata anche in parte dell’impegno deve seguire una procedura precisa. Mai è stata lesa la prerogativa del consiglio che è organo esclusivo ad adottare il debito fuori bilancio. Il ritardo dei pagamenti peraltro prevede degli oneri aggiuntivi che devono essere esaminati singolarmente e quindi affrontati come debiti fuori bilancio che vanno poi inseriti in contabilità.

Alcuni debiti non sono arrivati in consiglio perché c’era la copertura di spesa. Sulla procedura dunque nessuno si può sottrarre perché imposta dalla norma.

La consigliera Ivana Castello elenca una serie di domande per quali non ha avuto risposta da parte dell’Assessore Aiello e quindi se non ha risposta è opportuno che si dimetta e si cambi assessore. L’assessore al Bilancio non ha saputo dire se ci sono debiti fuori bilancio oppure no. Ci sono PO che hanno redatto delibere di debiti fuori bilancio inviate all’amministrazione e quindi non c’è bisogno di alcuna valutazione; queste delibere non sono arrivate in consiglio perché si cerca di mascherare il debito fuori bilancio con le transazioni e questo non sfuggirà alle responsabilità.

Il consigliere Filippo Agosta reclama un atteggiamento politico da parte dell’assessore Aiello perché è evidente che i debiti fuori bilancio arrivano in ritardo in consiglio e questo in dispregio al TUEL.

Il sindaco, Ignazio Abbate, valuta che prima di porre in essere azioni distruttive viene il bene comune: questa è la cultura politica dell’amministrazione e non vale trasformare l’aula consiliare in un’aula di tribunale.

Il primo cittadino ricorda le pesanti partite aperte dalle passate amministrazioni che si stanno fronteggiando con enormi sacrifici e tra queste anche lo smaltimento dei rifiuti senza alcun impegno di spesa assunto. L’obiettivo è quello di avere per la città un risparmio sui servizi. Non si può adire alla Procura quando politicamente non si riesce a fronteggiare l’azione amministrativa con argomentazioni sostenibili. L’amministrazione è tranquilla e ha la coscienza a posto perché lavora quotidianamente per la comunità.

Nel 2012 tutto era perso e quest’amministrazione ha tenuto potando avanti una politica di risanamento con atteggiamento onesto e trasparente e questa è una tesi pronta per essere sostenuta davanti a qualsiasi magistrato.

La delibera del riconoscimento del debito fuori bilancio è votata a maggioranza con diciassette voti favorevoli, un voto contrario e cinque astenuti.

Si passa al punto relativo all’adesione all’iniziativa dell’Unione Europea per la riduzione delle emissioni di CO2, Patto dei Sindaci.

L’argomento è illustrato dall’assessore all’Urbanistica Giorgio Linguanti che ricorda come il civico consesso nel 2016 ha approvato il PAES (Piano di azione per l’energia sostenibile) che si era posto l’obiettivo della riduzione del 20 per cento entro il 2020 i gas climalteranti prodotti nel territorio comunale rispetto all’anno 2011. Diverse azioni previste dal PAES che riguardano la riduzione di CO2 sono in fase di realizzazione. L’Unione europea ha posto alle nazioni un obiettivo più lungo termine verso un obiettivo che pone una riduzione del 40 per cento di CO2 ricadenti nel territorio di Modica entro il 2030.

Il PAES è risultato uno strumento necessario alla partecipazione dei bandi europei a valere sui fondi POFESR 2014-2020 e allo stesso modo, ha concluso l’assessore Linguanti, risulterà necessario la partecipazione ai futuri bandi europei con il nuovo PAESC.

Il consigliere Giorgio Belluardo ringrazia i componenti della commissione che hanno discusso e dato il parere sul punto che ha una scadenza. Da atto dell’impegno dell’assessore Giorgio Linguanti nel portare avanti l’atto che vede il Comune impegnato ad operare un risparmio energetico in linea con il futuro.

La delibera è approvata con diciannove favorevoli, all’unanimità. La delibera è dotata dell’immediata esecutività all’unanimità.

Esaurito l’ordine del giorno il Presidente Minioto dichiara chiusa la seduta.

L’Ufficio Stampa

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