Question time ed ennesima surroga in quarta commissione. Rinviato a maggioranza il punto sul provvedimento dell’impianto biogas. Respinta la mozione sul piano del verde urbano.
Surrogata ancora una volta la consigliera Ivana Castello nella quarta commissione consiliare.
Presenti sedici consiglieri i lavori d’aula si aprono con la question time.
La prima interrogazione è del consigliere Giovanni Spadaro che illustra lo stato di fermo dei lavori, ormai da mesi, nella rotatoria Dente Crocicchia. Per completare l’opera manca il rifacimento del manto stradale, la posa in opera dell’asfalto all’ingresso che porta alla scuola di Piano Ceci, la segnaletica orizzontale e l’impianto di illuminazione atteso che i pali sono stati già installati. Sussistono problemi di sicurezza nella viabilità soprattutto di sera.
L’interrogante chiede di conoscere il motivo per il quale i lavori sono fermi e quali sono le cause ostative per il completamento dell’opera.
Il sindaco, Abbate, rileva che la Dente Crocicchia è un’opera complessa nel senso che sono state necessarie alcune varianti che hanno determinato problemi di viabilità.
Ormai si è sulla dirittura finale. Allo studio c’è il cavalcavia che collega la strada con il quartiere Dente che prevede la ripavimentazione della strada. L’impianto di illuminazione è stato completato e la ditta che deve prendersi in capo la gestione ha fatto richiesta all’ENEL per l’attivazione dell’allaccio e quindi avere l’erogazione dell’energia elettrica. La segnaletica è provvisoria in quanto ancora piccole opere vanno fatte, compresa la ripavimentazione, e questo comporta la installazione di nuova segnaletica.
Tra qualche settimana si spera di accendere l’illuminazione e alla fine di febbraio porre in essere la pavimentazione delle strade e poi si affronterà l’ultimazione della rotatoria più grande con quanto necessario.
L’interrogante rileva che il blocco dei lavori poteva dipendere dal fatto che l’impresa deve incassare dei soldi, ma prende atto delle dichiarazioni del sindaco che ha annunciato che tra qualche mese i lavori potranno essere completati.
Il consigliere Giovanni Spadaro presenta una seconda interrogazione relativa alla revoca dei finanziamenti per il progetto di recupero dell’ex Foro Boario da destinare a un’area di verde attrezzata protetta per i giochi dei bambini all’aperto.
L’interrogante rileva come il finanziamento della Regione siciliana, finalizzato alla realizzazione del progetto concesso nell’ambito del PO FERS e ottenuto dalla Giunta Buscema, è stato revocato.
Nei fatti la Regione Sicilia, sostiene Giovanni Spadaro, ha annullato il trasferimento della somma di € 614.116,15 e pretende dal Comune di Modica la restituzione complessiva di € 433.049,85 già erogata come anticipazione del finanziamento.
Il consigliere sottolinea che si è persa un’occasione per riqualificare l’area dell’ex foro boario e di avere un’area attrezzata per la città.
L’interrogante intende sapere quali sono stati i motivi che hanno determinato la perdita del finanziamento e che sia reso noto, da parte dell’amministrazione, come sono state impiegate le somme erogate dalla Regione e oggi oggetto della restituzione.
Il sindaco, Abbate, afferma che quella del Foro Boario è un’opera sulla quale si è puntato molto.
Quell’opera appaltata viene assegnata ad una ditta. Iniziano i lavori e vengono impiegati i primi 200 mila euro. Un ricorso tra la ditta che aveva assegnato l’appalto e la ricorrente viene accolto inverte la gestione dell’appalto. Purtroppo l’impresa assegnataria dei lavori viene sottoposta a procedura di fallimento.
L’amministrazione a questo punto ha dovuto attendere che l’istanza di fallimento diventasse definitiva e quindi si sta operando per passare l’opera alla prima impresa. E’ del tutto evidente che l’amministrazione ha dovuto subire i tempi del ritardo non potendo completare l’opera nei tempi previsti per un imprevisto per il quale l’amministrazione non ha alcuna responsabilità. Devono essere realizzate opere per quasi 200mila euro.
Di tutto questo è stata informata la Regione Siciliana. Entro il mese di febbraio l’opera di completamento sarà riconsegnata per i lavori. Così come è successo per il completamento di palazzo dei Mercedari dove un contenzioso ha bloccato nei fatti i lavori senza alcuna responsabilità per l’amministrazione che adesso interverrà in modo diverso per consentire la fruizione dell’immobile con il piano destinato al Museo etnografico.
Il consigliere Giovanni Spadaro prende atto della risposta del sindaco.
La consigliera Ivana Castello presenta un’interrogazione relativo al mancato rilascio di atti documentali, richiesti nei modi di legge e di regolamento, in occasione del consiglio comunale del 2 ottobre scorso quando fu approvato il conto consuntivo 2018. Sul documento economico finanziario la Castello aveva chiesto il rinvio della discussione sul punto in quanto dopo aver presentata istanza di accesso agli atti il 24 settembre (da consegnarsi entro il 27 settembre) scorso mai gli sono pervenuti e l’assessore al bilancio Anna Maria Aiello ha motivato dicendo che tutti gli atti necessari per l’adozione del punto erano stati allegati alla proposta di delibera come prescrive la legge e quindi quei documenti erano esaustivi per comprendere l’atto che si andava a discutere e a votare. L’interrogante chiarisce il suo disappunto sottolineando che è il consigliere a valutare quali siano i documenti necessari per una più larga e completa cognizione dell’atto in discussione trattandosi di materia importante e delicata come il conto consuntivo.
Peraltro questo atteggiamento va in dispregio dell’art 36 e dell’art 50 del regolamento del consiglio comunale.
Attese le condizioni date nell’interrogazione chiede al sindaco di voler annullare la delibera di approvazione del rendiconto 2018 e di riproporla dopo che sono che sono stati trasmessi i documenti richiesti dalla consigliera Castello il 24 settembre u.s.
Il sindaco, Abbate, rileva che l’assessore Aiello e lo stesso sindaco possano entrare nel merito della richiesta e del rilascio degli atti. E’ un fatto gestionale e non politico. C’è una disciplina che regola come si devono comportare gli uffici nel caso di rilascio di atti e su questo si decide.
Rispetto alla proposta di delibera del conto consuntivo 2018 quegli atti annessi erano stati messi a disposizione nei tempi previsti. Gli altri, che sono stati richiesti, fanno parte di un lotto diverso che legittimamente un consigliere può richiedere ma vanno al di là di quelli che sono stati messi a disposizione a corredo del conto consuntivo.
Su questa vicenda si dichiara disponibile a incontrare il segretario generale in uno con il consigliere Castello perché ci sia una regolamentazione univoca utile a disciplinare l’attività degli uffici in tema di rilascio di atti.
La consigliera Ivana Castello prende atto che il sindaco valuta legittima la richiesta degli atti nel mentre l’assessore Aiello non ha percepito la differenza tra attività politica e attività gestionale e questo determina delle discrasie sul rilascio degli atti. Ribadisce che il consigliere può richiedere legittimamente altri documenti e se ci saranno problemi si rivolgerà al Sindaco atteso che in questa direzione ha dato la sua disponibilità ad un confronto di merito.
Un’altra interrogazione è presentata dai consiglieri Tato Cavallino e Girolamo Carpentieri in riferimento all’istituzione della consulta giovanile che consentirebbe non solo la partecipazione, tramite proposte, idee e azioni di molti giovani alla vita amministrativa dell’ente. L’istituzione della Consulta giovanile, peraltro, consentirebbe di poter inviare un componente alla consulta giovanile regionale. Si tratta di un atto di democrazia partecipata. La consulta giovanile è cosa ben diversa della scelta del consulente per le questioni giovanili che il sindaco ha operato a suo tempo.
Il sindaco Abbate, nella replica dichiara che intende fare tutte le consulte necessarie. Prima delle nomine però bisogna aggiornare lo Statuto e il regolamento delle consulte ormai superate e obsolete e quindi è necessario fare quest’operazione. Sulla scorta dei nuovi riferimenti normativi si faranno le consulte. Auspica che entro il 2020 si possa concretizzare questa proposta.
L’interrogante si dichiara rammaricato e stupito dalla risposta in quanto il regolamento, cosa diversa dello statuto, c’è e quindi a distanza di tre anni della prima richiesta sullo stesso argomento la risposta oggi non è definita e quindi si vuole prendere tempo.
Il Sindaco rileva che le consulte sono parte integrante del regolamento e dello statuto e quindi non si può evitare un aggiornamento senza i nuovi riferimenti normativi. Le consulte devono essere operative e attivamente presenti nella vita pubblica della città.
La consigliere Ivana Castello illustra un’interrogazione urgente che riguarda l’anticipazione di cassa non restituita nel 2019. Il sindaco nel 2017 ha rimodulato il piano di equilibrio adottato dal consiglio comunale e quindi ogni anno bisogna attenersi alle voci del debito e del disavanzo in cui è compresa l’anticipazione di cassa che è prevista una riduzione dal 2o18 di tre milioni l’anno tenuto conto che nel 2017 era pari ad una somma di poco superore ai 17 milioni di euro. Si registra il mancato raggiungimento degli obiettivi intermedi. Il sindaco ha assunto l’impegno con la Corte dei Conti e i cittadini per una riduzione dell’anticipazione di cassa. Il comune di Modica ha chiuso il 2018 con un’anticipazione di 18 milioni e453 di euro ovvero quattro milioni in più del previsto.
Nel 2019 l’anticipazione è di 17 milioni e settecento mila euro superiore all’obiettivo previsto che era di undici milioni di euro. Nel 2020 dovrebbe essere di otto milioni di euro. La consigliera Castello rileva che è stato disatteso e si sta disattendendo il piano di riequilibrio approvato dal consiglio comunale. L’interrogante vuole sapere quali sono i tempi del rientro dell’anticipazione di cassa e se ci sono documenti che possono dimostrare i rientri e quel’è l’atteggiamento della Corte dei Conti rispetto a quanto rilevato.
Il sindaco informa che essendo una interrogazione urgente si riserva di dare una risposta scritta.
Dopo la question time i lavori ripartono con la votazione per la surroga della consigliera Ivana Castello dalla quarta commissione consiliare.
Votanti sedici consiglieri. Ottengono voti: Ivana Castello nove voti, un voto a Marcello Medica sei le schede bianche.
Ivana Castello è eletta a componente della quarta commissione consiliare.
La delibera di surroga è approvata con quattordici voti favorevoli e un astenuto.
È votata l’immediata esecuzione dell’atto con quattordici voti favorevoli e un astenuto.
Si passa al punto relativo alla richiesta di convocazione del consiglio comunale per l’adozione dell’atto di indirizzo all’amministrazione comunale per la sospensione dell’efficacia del provvedimento unico SUAP n. 32 dell’8 agosto dello scorso anno, relativo all’autorizzazione di un impianto di produzione di biometano in c.da “Zmmado-Bellamagna” ai confini con il territorio del Comune di Pozzallo.
La richiesta di trattazione del punto, relativo alla sospensione dell’efficacia del provvedimento de quo, porta la firma dei consiglieri di opposizione: Salvatore Poidomani, Giovanni Spadaro, Girolamo Carpentieri, Tato Cavallino, Ivana Castello e Filippo Agosta.
La consigliera Rita Floridia a nome della maggioranza dichiara che preso atto che ci sarà una sentenza del TAR il 12 febbraio p.v. per l’annullamento del provvedimento e quindi sulla scorta di questo chiede un rinvio della discussione dell’argomento dopo la decisione del giudice amministrativo; dichiara che si ha assicurazione che i lavori non inizieranno e quindi chiede il rinvio della discussione del punto.
Il consigliere Salvatore Poidomani valuta che il ricorso del TAR non è decisivo e quindi ricorda che la questione è politica. Chiede che stasera si discuta l’argomento in quanto la volontà dei consiglieri non può essere soddisfatta.
La consigliera Ivana Castello chiede che senso ha come consiglieri comunali di opposizione hanno tutto il diritto di discuterlo. La motivazione del rinvio non regge.
Il presidente del consiglio comunale Minioto mette a voti il rinvio della discussione sul punto.
Il rinvio è approvato a maggioranza con dodici voti favorevoli, cinque contrari e un astenuto. La richiesta di rinvio viene approvata.
Si passa alla discussione sulla mozione a forma del consigliere Marcello Medica per la istituzione del Piano del Verde urbano e del regolamento del Verde Pubblico e Privato di cui il Comune è sprovvisto .
La mozione, rivolta al sindaco e all’assessore all’Ecologia, tende a dotare l’ente di un progetto che comprenda al suo interno sia l’adozione del Piano del verde urbano, sia del regolamento del verde pubblico e privato e in riferimento alla legge n° 10 del 14 gennaio 2013 (obbligo per i comuni di porre a dimora un albero per ogni neonato, nonché il censimento e la protezione degli alberi monumentali, nonché a riconoscere la Giornata nazionale degli alberi che si celebra il 21 novembre di ogni anno).
Auspica che l’amministrazione, il consiglio comunale a farsi carico della istituzione del Piano del verde urbano e del regolamento del verde pubblico e privato. E’ questo un atto che il civico consesso deve fare suo; una presa di posizione politica rivolta alla tutela dell’ambiente.
L’assessore al centro storico Giorgio Belluardo valuta che i sette anni d’amministrazione di Abbate si sono caratterizzati per l’attenzione per l’ambiente che è stato maniacale. La cura e la piantumazione degli alberi è stata particolarmente curata e attenzionata in tutte le zone della città. Nel piano del centro storico ci sono delle mappature relative al verde con i tipi di alberi da piantumare. Così come si è stabilita la scelta degli alberi da mettere a dimora con delle tipologie ben precise. Quindi ritiene che non c’è alcun bisogno di adottare una mozione che si muova in questa direzione.
La mozione del consigliere Medica ai voti viene respinta con tredici astenuti e quattro favorevoli.
Esaurito l’ordine del giorno la Presidente Minioto scioglie la seduta.
L’Ufficio Stampa