Si può convivere con i tumori ? Lo spiegherà Paolo Pontiggia con il suo “Calore e Immunità”

Venerdì 22 febbraio all’Auditorium “Pietro Floridia”

Calore e Immunità” di Paolo Pontiggia* è una pubblicazione a carattere scientifico che sarà presentata venerdì 22 febbraio alle ore 18,30 nell’Auditorium “Pietro Floridia”.

Il testo è l’illustrazione di una terapia non tossica dei tumori che secondo l’autore (un onco ematologo di fama mondiale) è possibile. Relazionerà la giornalista Adele Ferrari che ha raccolto le testimonianze dei pazienti trattati con Ipertermia, ovvero la terapia che cura con il calore.

Dal cancro è difficile guarire. Anzi, quasi impossibile. Ma con vari tipi di tumore si può convivere anche per molti anni, se non decenni, garantendosi una qualità della vita accettabile. Per farlo, occorre stimolare opportunamente il sistema immunitario, grazie a una metodologia basata sull’ipertermia, ossia sul calore, che può efficacemente coadiuvare gli interventi classici come chemioterapia e radioterapia, limitandone fortemente gli effetti collaterali sul paziente.
È il “Metodo Pontiggia”, nato con la collaborazione di esperti internazionali, che questo libro introduce e illustra in modo sintetico quanto efficace, dando la parola direttamente ai pazienti.

L’evento è patrocinato dal Comune di Modica.

 

*Paolo Pontiggia è ematologo e oncologo nonché professore nella Scuola di specializzazione in oncologia dell’Università di Pavia. Presidente dell’International Clinical Hyperthermia Society e membro dell’Advisory Board delle riviste Medical OncologyBiomedicine and PharmacotherapyMedicine, Biologie, Environment, è autore di numerose pubblicazioni scientifiche sul tema oncologico ed immunologico. Insieme a Augh Fudenberg e Claudio Ogier ha pubblicatoImmunotherapy and Hyperthermia nel 1983 e in collaborazione con Georges MathéQuel calore che cura i tumori edito da Spirali nel 1997.

 

L’Ufficio Stampa

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Servizio Civile “Il mio Museo… il Nostro Museo !”. Conferenza stampa.

Mercoledì 20 febbraio a Palazzo San Domenico

L’avvio del progetto “Il mio Museo…il Nostro Museo!” del servizio civile, che destinerà sei giovani al servizio museale della città, sarà oggetto di una conferenza stampa convocata per  domani, mercoledì 20 febbraio 2019 alle ore 11.00 a Palazzo San Domenico.

Al’incontro con la stampa saranno presenti il sindaco, Ignazio Abbate, il vice sindaco, Rosario Viola, l’assessore alla Cultura, Maria Monisteri e il dr. Aurelio Guccione della Confcooperative, gestore del progetto.

 

 

 

Marco Sammito

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Collezioni storiche al Palacultura. Lavorare per attivare un laboratorio della memoria

Tre nuove sale aperte. Lo storico Barone: “ Nuova luce nella storia di Modica”

Tre nuove sale arricchiscono di contenuti legati al passato della città il Museo Civico “F.L.Belgiorno”: sono quelle di Lumi (62) e Bilance (4), Armi (19 tra fucili, pistole e sciabole) e Documenti risorgimentali, Collezioni storiche e Libri antichi (16).

Sabato 16 febbraio scorso nella sala “Salvatore Triberio” del Palacultura è stata aperta alla pubblica fruizione a questa nuova collezione che, come ha sostenuto lo storico Giuseppe Barone, per la parte documentale introduce delle novità nella storia della Città e della Contea.

Una rivisitazione che sarà il frutto di uno studio sui testi antichi con l’obiettivo ultimo di creare un archivio storico di Modica grazie anche agli incunaboli del quattrocento e le cinque centine che sono conservati nella Biblioteca comunale “Salvatore Quasimodo”.

“Il museo restituisce memoria alla città, afferma Barone, e da orgoglio alla comunità.

Si deve compiere un lavoro di ricerca mettendo insieme tutte la documentazione necessaria, peraltro esistente, per realizzare un archivio storico della città: una sorta di laboratorio della memoria”.

Ma cosa contengono questi sedici faldoni appartenuti alla nobile famiglia dei Lorefice, un vero e proprio archivio privato, sui duecento quaranta complessivi ?

I manoscritti, compreso l’indice sistematico dell’intera opera, contengono alberi genealogici di molte famiglie nobili modicane vissute nel ‘500, ‘600, e ‘700. Si tratta del patriziato modicano delle varie epoche e ovviamente compresa la famiglia Lorefice, proveniente da Napoli nel XV secolo. Famiglia che ha una dimensione internazionale: Emanuele Lorefice, gesuita, compie la prima traduzione di Confucio e un teologo Giacinto Lorefice che scrive i tre volumi sulla Storia del Brasile.

I tre nuovi ambienti, come ha sottolineato il direttore onorario del Museo, prof. Giovanni Di Stefano, completano un polo museale di prim’ordine che comprende l’archivio Quasimodo, il ricco museo archeologico, il museo dello scultore Enzo Assenza, l’Eracle di Modica, la galleria degli uomini illustri e prossimamente altri reperti inediti e quindi mai osservati come i bronzi del mulino del Salto.

Il museo sta acquistando dunque una dimensione regionale. Interessante la documentazione risorgimentale con due lettere spedite da Garibaldi da Caprera (1863) e altra documentazione garibaldina che fa capo a due modicani che parteciparono alla spedizione dei mille.

“Stiamo mettendo  a raccolta il nostro patrimonio d’arte, commenta il sindaco Ignazio Abbate, e lo illustreremo, con filmati, documenti e brochure, a Firenze il 22 febbraio p.v. in occasione di Tourisma, il salone internazionale di archeologia, in cui saremo presenti con un nostro stand. Come si vede non solo barocco, non solo Cioccolato ma anche il paesaggio e l’antichità in vetrina in un’occasione internazionale e assai prestigiosa”.

La nuova collezione è il frutto di atti di liberalità di cittadini che hanno voluto arricchire il museo di importanti testimonianze del passato donando il frutto della loro ricerca, delle loro risorse e della loro passione per conservare memoria e stili di vita appartenenti al passato.

“Quella di oggi, ha dichiarato l’assessore alla Cultura Maria Monisteri, non è solo un’operazione di valore culturale; lo valuto un atto dovuto di grande rispetto e gratitudine nei confronti di chi ha deciso di donare alla Città un patrimonio personale pazientemente custodito. Questo da per intero il senso dell’appartenenza a Modica e di questo siamo tutti particolarmente orgogliosi.

E noi trasmetteremo nel modo che sarà il migliore possibile questo nostro orgoglio partecipando alle fiere internazionali del Sud America, all’Oriente e in Europa unitamente ai Comuni del Val di Noto”.

La nuova collezione è stata poi illustrata al numeroso pubblico dalla signora Catia Bernava, responsabile delle collezioni del Museo.

 

L’Ufficio Stampa

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