Consiglio comunale del 31 marzo 2017

Un’eccezione procedurale in capo al presidente del Consiglio Garaffa fa slittare a domani la seduta per la discussione del piano finanziario pluriennale

Una pregiudiziale procedurale blocca la discussione in consiglio della delibera n° 70 della Corte dei Conti sul mancato apprezzamento della delibera sul piano finanziario pluriennale.

La presenza del presidente Garaffa per coordinare il dibattito in aula non è elemento di garanzia per la maggioranza atteso che lo stesso ha partecipato ad una conferenza stampa dell’opposizione su questo argomento dando anche un contributo in termini  di valutazioni e riflessioni.

Dopo alcune richieste di sospensione, la seduta viene rinviata di un’ora. Alla ripresa venendo meno il numero legale il civico consesso viene rinviato a domani, sabato 1° aprile, alle ore 19,30.

Presenti diciannove consiglieri il presidente del consiglio comunale Garaffa comunica la convocazione di una seduta del consiglio comunale per martedì 4 aprile p.v.

Il consigliere Giovanni Rizzarello solleva una questione procedurale nei confronti del presidente del consiglio comunale, Garaffa, che avendo partecipato alla conferenza stampa della minoranza in ordine al piano di riequilibrio non garantisce, visto che la seduta vede una discussione sullo stesso argomento, il necessario equilibrio per la seduta.

Il presidente Garaffa sostiene che deve garantire l’imparzialità in aula e valuta che l’ha dimostrato in tante occasioni. Riferisce di aver dato prova di imparzialità e anzi a volte sono state fatte delle forzature a favore dell’amministrazione invece.

Questo si è registrato nella trasmissione in aula delle delibere sulle aliquote la cui urgenza di approvazione è nota a tutti. Ha evitato di bloccarle.

Sulla questione sollevata dal consigliere Giovanni Rizzarello ha il dovere di occuparsi degli aspetti che sono gravi e che rischiano di essere gravissimi per la città, come il rischio del dissesto.

E’ arbitro quando deve garantire l’equilibrio, il coordinamento e l’ordine in aula dove si svolge il consiglio comunale

Il consigliere Giovanni Rizzarello chiede una sospensione della seduta.

Il consigliere Carmelo Cerruto non si aspettava dalla maggioranza un intervento di questo tipo ponendo la questione dell’imparzialità o meno del presidente Garaffa; bensì ci si attendeva un inizio diverso rispetto a quanto deciso con la delibera della Corte dei Conti e toni più pacati. Quello sollevato è l’ultimo dei problemi. Chiede di proseguire nei lavori per evitare il rischio che una sospensione possa far cadere il numero legale della seduta.

Il consigliere Massimo Puccia concorda con quanto detto dal consigliere Cerruto e afferma che il sindaco e la maggioranza intendono boicottare la discussione.

Il consigliere Vito D’Antona comprende il tentativo dilatorio della maggioranza di non discutere il punto. Anche sul vecchio piano di equilibrio si era perso tempo rispetto alla discussione.

Il presidente del consiglio comunale non è il presidente della Repubblica e quindi non ha obblighi di garante della città e quindi può svolgere attività politica. Ricorda poi che sia il presidente Garaffa e il suo vice furono imposti allora dall’attuale maggioranza.

Ritiene corretto che il presidente Garaffa può prendere posizione sia pubblicamente che privatamente. L’importanza è che il presidente del consiglio comunale garantisca il funzionamento del consiglio comunale nel suo complesso. Poi fa riferimento agli atti delle aliquote per i quali non sono stati rispettati i tempi di deposito e quindi quelle delibere potrebbero essere inficiate.

Il consigliere Piero Covato sostiene il fatto che il Presidente Garaffa partecipa alla conferenza stampa della minoranza è questo non è mai successo e ha preso anche posizione dicendo anche che in consiglio mancano i numeri per fare la sfiducia al sindaco.

La giudica una scorrettezza istituzionale in quanto nella conferenza dei capigruppo si era deciso di fare un consiglio comunale per una discussione sulla delibera della Corte dei Conti. Se vuole fare politica Garaffa si dimetta.

Annuncia che si farà promotore di una mozione di sfiducia al Presidente del consiglio comunale come è accaduto a Gela. Chiede che il vice presidente o altro consigliere lo sostituisca alla presidenza.

Il presidente Garaffa in ordine ai numeri sulla sfiducia al sindaco è stata fatta una proposta che ha valutato non condivisibile.

I presidenti che l’hanno proceduto hanno preso posizione su alcune questioni nel passato.

Il consigliere Carmelo Cerruto ha capito che la maggioranza abbandonerà l’aula se il presidente Garaffa insiste nel presiedere la seduta. Questo presidente come altri ha il diritto di partecipare alla riunioni politiche.

Se l’abbandono dovesse provocare un danno in consiglio comunale e chiedere le spese a chi provocherà il rinvio della seduta e comunicarlo alla Corte dei Conti.

Il consigliere Andrea Caruso valuta che quanto lamentato dalla maggioranza ha una sua motivazione nel senso che il presidente Garaffa ha anticipato il suo pensiero nel corso di una conferenza stampa promossa dalla minoranza sull’argomento e quindi limitatamente a questa seduta il Presidente Garaffa faccia un passo indietro.

Il consigliere Luigi Giarratana rileva che il Presidente Garaffa afferma una cosa non vera quando dice che il piano era stato bocciato. Vedere un presidente che dovrebbe essere super partes in una conferenza stampa dell’opposizione è un fatto inusuale. Poi chiede l’invio alla Corte dei Conti dell’informativa che attesti l’uscita dell’aula dell’opposizione quando si dovevano affrontare le delibere delle aliquote.

La consigliera Ivana Castello chiede alla maggioranza se è stato promosso il Piano finanziario di riequilibrio pluriennale. Valuta che il piano è stato bocciato perché non è stato accolto.

Sull’abbandono dell’aula da parte della minoranza è caduto il numero legale e quindi il punto successivo non poteva essere affrontato solo dalla maggioranza.

Chiede che tutto vada trasmesso all’assessorato agli enti locali compreso il verbale, la registrazione televisiva e il comunicato stampa della seduta, e nelle more chiede un parere al segretario generale.

Il consigliere Tato Cavallino ricorda che non si è in un’aula di Tribunale ma una sede dove si fa politica: bisogna volare più alto. Il presidente Garaffa presiederà la seduta e l’argomento va discusso stasera. Poi per il resto ci sono strumenti per fare valere le proprie ragioni.

Il consigliere Luigi Giarratana ritiene che il presidente Garaffa ha una sua variopinta interpretazione del ruolo. Ribadisce che il piano non è stato affrontato in quanto presentato fuori dal termine così come accaduto in altre Regioni. Il piano non è stato bocciato e l’ente è ancora in corsa.

Il consigliere Piero Covato chiede cinque minuti di sospensione per una valutazione sull’atteggiamento del Presidente Garaffa per quanto detto.

Il consigliere Vito D’Antona valuta la richiesta strumentale. Si rifiuta di accogliere la richiesta della sospensione. Non si vuole discutere sulle motivazioni della mancata approvazione del piano di riequilibrio. Il consigliere Carmelo Cerruto dichiara di non essere d’accordo per la sospensione perché viene riconosciuta dall’art. 19 del regolamento il diritto d’iniziativa del consigliere comunale e quindi anche il presidente Garaffa può assumere quella politica.

La proposta di sospensione è messa ai voti e contestualmente la maggioranza lascia l’aula.

Il consigliere Carmelo Cerruto rileva che al momento della votazione, come indica il regolamento, nessuno può uscire dall’aula come invece è avvenuto.

Il presidente Garaffa conferma che questo è quello che dice il regolamento.

L’alternativa è quella di continuare con il dibattito in quanto l’operazione di voto è nulla.

Il consigliere Carmelo Cerruto valuta che bisogna continuare il dibattito in quanto la seduta essendo nulla la votazione, è valida.

Il consigliere Giuseppe Grassiccia valuta che sulla delibera del piano di riequilibrio votata il 28 dicembre u.s. (ratifica della delibera di giunta di adozione del piano di riequilibrio) la maggioranza ci ha messo la faccia e altri, quelli dell’opposizione, si sono astenuti, il presidente Garaffa, i consiglieri D’Antona e Spadaro o addirittura sono usciti dall’aula come la consigliera Castello e oggi chiedono la discussione su quel piano di riequilibrio che non hanno votato. Poi chiede il numero legale della seduta.

Richiesta non accolta dal Presidente Garaffa a termine di regolamento.

La consigliere Ivana Castello replica dicendo che quel piano adottato dal consiglio che ratificava l’atto di giunta, è stato approvato fuori dal termine e quindi non è stato valutato dalla Corte dei Conti. Le ha lasciato l’aula perché si trattava di discutere e votare una delibera nulla.

Il consigliere Grassiccia non condivide quello che ha sostenuto la collega Castello e rileva che il presidente Garaffa portò in aula un atto che non poteva essere discusso. Chiede la sospensione della seduta.

Il consigliere Carmelo Cerruto sostiene che sarebbe stato meglio che il sindaco e l’amministrazione avrebbero detto ai capigruppo di non essere pronti affrontare la discussione sul piano di riequilibrio. Si trova in disaccordo con la richiesta di sospensione utile a fare cadere il numero legale. Lo stile assunto dall’amministrazione è pessimo e meschino. Non c’è modo stasera di potere discutere al piano di riequilibrio e si sente minacciato dall’amministrazione.

Il consigliere Vito D’Antona evidenzia che il piano di riequilibrio non è cosa di poco conto.

Ricorda l’attività consiliare che egli svolse per evitare nel 2012 il dissesto finanziario.

Oggi si ha tutto l’interesse a risolvere un problema che non è solo dell’amministrazione ma di tutti. La motivazione della sospensione non è condivisibile. Aver invocato stasera un’eccezione procedurale prima della discussione sul punto non la valuta una cosa positiva. Non si può raccogliere la richiesta di sospensione in quanto strumentale.

Si dichiara favorevole ad affrontare la discussione per un ricorso per la decisione assunta dalla Corte dei Conti con la delibera n° 70.

Il consigliere Massimo Puccia dice che la città tutta aspettava che si potesse affrontare l’argomento.

L’amministrazione comunale ha fatto una conferenza stampa su quest’argomento e poi non vuole affrontarlo in consiglio. Chiede la pubblicazione della delibera n°70 della Corte dei Conti sul sito istituzionale dell’Ente; chiede una copia delle riprese televisive che venga trasmessa integralmente alla città attraverso un gazebo in una piazza.

Il presidente Garaffa invita i consiglieri a rientrare.

Nella votazione per la sospensione viene a mancare il numero legale e quindi la seduta è aggiornata a un’ora.

Alla ripresa dei lavori sono presenti sei consiglieri. La seduta è rinviata a domani alle 19,30.

 

 

 

L’Ufficio Stampa

LEGGI TUTTE LE NOTIZIE

Il convegno sulle alluvioni a Modica ha destato molto interesse Sarà ripreso giovedì 6 aprile per un maggiore approfondimento di documentazione e dati

Il convegno sulle alluvioni a Modica

giovedì 30 marzo c.m., presso l’Aula Consiliare del Comune di Modica, si è svolto un convegno .

Il convegno sul tema “Alluvioni a Modica:catastrofi naturali o umane”, tenutosi ieri nella sala consiliare “P.Garofalo”, organizzato dalla Presidenza del consiglio comunale,su proposta dell’Associazione “Dialogo”,è stato molto partecipato ed ha suscitato molto interesse, soprattutto per la notevole documentazione fotografica e tecnica di cui è stato arricchito.

Dopo l’intervento introduttivo da me svolto, si sono svolti gli interventi che ha visto come relatori  l’ing. Giovanni Savarino, per la consulenza tecnica, Paolo Oddo per la consulenza storica e il fotografo Giovanni Antoci per la relazione sulla parte iconica e fotografica.

La relazione ha dimostrato che il Pozzo dei Pruni,detto anche torrente S. Maria,uno dei due affluenti del Modicano, è considerato il torrente con il bacino più grande d’Italia, quindi tra i più pericolosi in caso di pioggia abbondante.

Le relazioni che si sono succedute hanno avuto modo di documentare negli ultimi due secoli, si sono succeduti almeno sei alluvioni, compreso l’ultimo, quello del 23 gennaio 2017.

Il più disastroso,  datato 26 settembre del 1902,  si è registrata la precipitazione di 350 millimetri di acqua per mq, contro i 130 mm dell’ultimo alluvione.

Il bacino del Pozzo dei Pruni è così ampio da riuscire a sviluppare milioni di metri cubi di acqua che si riversano nell’imbuto naturale di Modica Bassa,capace di una portata d’acqua che, nell’alluvione del 1902, ha superato di gran lunga quella del fiume più grande d’Italia, il Po.

Considerato che i fenomeni idrogeologici, negli ultimi decenni, sono stati di dimensioni macroscopiche, il rischio di nuove catastrofi, ancora più pericolose, è sempre più alto.

In questo l’incuria della classe politica degli ultimi decenni ha contribuito e contribuisce in modo non indifferente ad aumentare i rischi; infatti il letto del fiume viene sempre più ristretto, in quanto si è spesso edificato  ai margini del torrente, con conseguente notevole rischio per l’incolumità pubblica.

L’assessore all’Urbanistica e al Centro storico, Giorgio Belluardo, ha relazionato sui lavori  effettuati con urgenza  dopo l’ultimo evento del 23 gennaio. I consiglieri comunali Carmelo Cerruto e Ivana Castello hanno chiesto approfondimenti in merito alla relazione chiedendo dati certi e una più completa documentazione.

Visto il notevole interesse riscosso dall’argomento, per un riscontro più efficace e concreto da parte dell’Amministrazione e per  la possibilità di ulteriori approfondimenti, il convegno si è aggiornato a giovedì 6 aprile c.a. alle ore 18.30.

Il Presidente

Roberto Garaffa

LEGGI TUTTE LE NOTIZIE

Due classi dell’istituto comprensivo “Carlo Amore” ospiti a Palazzo San Domenico

Due classi dell’istituto comprensivo “Carlo Amore” ospiti a Palazzo San Domenico

Gli alunni della quinta elementari classi A e B dell’istituto comprensivo “Carlo Amore” di frigintini sono stati in visita stamani a Palazzo San Domenico.

I trentanove bambini accompagnati dalle maestre Maria Sammito, Stella Curiali e Antonella Macauda sono stati accolti dall’assessore alla PI, Orazio Di Giacomo, nella sala consiliare “G. Spadaro”.

L’assessore Di Giacomo ha spiegato loro le funzioni e gli obiettivi dell’Ente comune attraverso la spiegazione dei compiti di sindaco, giunta e consiglio comunale.

Ha infine illustrato il “Giuramento di Castronovo” il grande quadro opera di Giancarlo Tommassetti che rappresenta uno dei momenti più alti della Contea di Modica.

Gli alunni della frazione di Modica hanno rivolto delle domande all’amministratore sul funzionamento e sui servizi erogati dal Comune in favore dei cittadini dimostrando curiosità e interesse per le attività e per il loro futuro da grandi.

 

L’Ufficio stampa

LEGGI TUTTE LE NOTIZIE