Riordino delle Rete Ospedaliera. Le proposte del sindaco Abbate in conferenza stampa

Sono contenute in una delibera approvata dalla giunta

Questo piano di riordino della rete ospedaliera siciliana sancito con decreto regionale quindici del 14 aprile 2017, “è devastante e anacronistico, sentenzia il sindaco Abbate, perché non tiene neanche conto delle cose più elementari e scontate”, è tutto da rivedere per quel che riguarda non solo il territorio di pertinenza del Comune di Modica che abbraccia un comprensorio che supera in abbondanza i cento mila abitanti ma di tutto il resto, ovvero gli ospedali Ragusa e Vittoria.

Il sindaco Ignazio Abbate, che aveva chiesto e ottenuto la convocazione della conferenza dei sindaci su quest’argomento, si è presentato alla stampa questa mattina a palazzo San Domenico spiegando e illustrando una controproposta al Decreto regionale sancita da una delibera di giunta, n° 111 del 5 maggio scorso, con la quale è ridisegnata la mappa dei servizi e quindi dei reparti che è stata già consegnata all’Asp di Ragusa abbondantemente prima del termine previsto del 31 maggio p.v. per essere inoltrato all’assessorato regionale alla Sanità per le decisioni consequenziali tali da poter riscrivere il decreto già pubblicato.

“Se questa possibilità dell’ultimo momento, afferma il sindaco, non fosse stata concessa al territorio ci troveremmo di fronte ad un atto che non tiene conto delle esigenze del territorio”.

La più evidente incongruenza è quella che emerge dal rapporto posti letto assegnati (417) e quelli effettivamente allocabili (228) nell’ospedale di Ragusa, costruito peraltro in una condizione che non potrà ospitare alcuni reparti.

Nel nuovo nosocomio non potrà poi trovare sistemazione il reparto di malattie infettive che deve rimanere a Modica e portato a diciotto posti letto, diversamente Ragusa non potrebbe competere con Siracusa atteso che non potrà avere un reparto adeguatamente attrezzato.

Il metro di riferimento è chiaro: non si può incidere nella revisione sulle unità complesse, né aumentare i posti letto che a questo punto a saldo invariato possono essere ridistribuiti tra i tre nosocomi.

L’unica cosa che potrà essere variata sono le cosiddette unità semplici nel senso che se ne possono prevedere cinquanta in più inserite all’interno delle unità complesse.

Rifiutando i quattro posti di oncologia assegnati a Modica che vanno riportati a Ragusa per evitare la frammentazione del servizio sono state proposte per l’Ospedale di Modica la creazione delle seguenti unità semplici: chirurgia oncologica, soprattutto per i tumori al colon, presso la Chirurgia generale, microbiologia a valenza dipartimentale presso il laboratorio; anatomia patologica (ovvero l’esame contestuale dei tessuti in tempo reale in fase di intervento), patologie dei migranti presso le malattie infettive, diabetologia presso la geriatria, interruzione volontaria della gravidanza presso la ginecologia, elettrofisiologia presso la cardiologia, dialisi presso la nefrologia, traumatologia dell’anziano presso Ortopedia e osservazione breve presso il Pronto Soccorso.

Modica non ha poi bisogno dei quattordici posti letto di lungodegenza, perché questo servizio deve andare su Scicli.

Altra proposta è quella di portare a diciotto posti letto il reparto di malattie infettive in linea con il decreto Balduzzi; portare a 18 posti letto anche l’ortopedia in linea con Ragusa e Vittoria, a dodici quelli di nefrologia che deve rimanere tutta a Modica, la geriatria portarla a dodici posti letto e rimanere unità complessa. Cosa altrettanto importante è l’attivazione di otto posti letto di Osservazione Breve intensiva al pronto soccorso su tutti e tre gli ospedali. A Modica non era stato previsto ma con un pronto soccorso, con il bacino più grande, mentre a Ragusa e Vittoria si parla di astanteria che una formula vecchia e superata.

Il direttore generale Aricò ha dato la sua disponibilità perché rimanga a Modica anche il reparto di Otorino perché Ragusa non è nelle condizioni di poter accogliere questo reparto.

Sull’emergenza urgenza si registra la soppressione di due pronto soccorso che sono quelli di Scicli e Comiso. Quello di Scicli è trasformato da pronto soccorso a PTE con ambulanza medicalizzata. A Comiso ci sarebbe la possibilità di poter trasferire sei medici in questo modo: due su Modica, due su Ragusa e due su Vittoria e quindi a potenziare i tre pronto soccorso.

“Sul sistema 118 valuto scandalosa, afferma il sindaco, la decisione di  sopprimere Modica e Vittoria ovvero ambulanze senza medico a bordo. Ovviamente assieme a Vittoria portiamo avanti la rivendicazione di un ambulanza medicalizzata nei due presidi ospedalieri ovvero la posta di emergenza territoriale (MSA)”.

Su Modica è prevista ancora una struttura complessa di neurologia che consentirà in tempi brevi interventi urgenti in caso d’ictus o ischemie.

“Stimo che la Sicilia oggi, non dimostra di essere matura nel senso che il governo non riesce a fare scelte svincolate da interessi politici mettendo al centro il diritto alla salute.

L’unica provincia che è in linea con i numeri è quella di Ragusa che non aveva dunque la necessità di interventi radicali sul riordino della rete sanitaria. Il piano pubblicato non è accettabile in quanto non è il prodotto di una concertazione con il territorio.

Prima, durante e dopo la stesura della delibera di giunta ho incontrato il direttore generale Aricò che sulle nostre proposte ha espresso il suo apprezzamento con un parere positivo. Auspico che la proposta non subisca interferenze politiche che potrebbero creare soltanto danni e che nella prossima conferenza dei sindaci che si terrà tra qualche settimana si possa avere un riordino della rete ospedaliera attinente a quelle che sono le esigenze del territorio”.

Alla conferenza stampa erano presenti l’assessore ai servizi sociali, Rita Floridia, il vice sindaco, Giorgio Linguanti, il consulente del sindaco in materia sanitaria, Salvatore Rando e il dr. Michele Giavatto già primario del reparto analisi del Maggiore di Modica

 

 

L’Ufficio Stampa

LEGGI TUTTE LE NOTIZIE

Consiglio comunale del 9 maggio 2017

La riqualificazione del Viale della Costituzione, primo stralcio, votata a maggioranza

Il consiglio, con un voto a maggioranza, approva la delibera di riqualificazione, primo stralcio dal bivio di Via Resistenza Partigiana e a quello con la Via Sacro Cuore, dell’asse viario di Viale della Costituzione. La seduta poi è stata rinviata a lunedì 22 maggio alle ore 19,30 con un solo argomento all’ordine del giorno: le interrogazioni.

 

Presenti ventitré consiglieri il presidente del consiglio comunale apre la seduta con la votazione sulla pregiudiziale posta dall’opposizione sulla necessità di avere presenti in aula i tecnici che hanno elaborato il progetto esecutivo del primo stralcio di riqualificazione urbana dell’asse viario di Viale della Costituzione.

La pregiudiziale è respinta con dieci favorevoli e tredici contrati e un astenuto.

Sul punto relaziona il vice sindaco Giorgio Linguanti  che illustra i motivi per i quali è necessario riqualificare l’area che registra un movimento crescente e quindi si impone un allargamento della strada nel tratto che va dalla rotatoria di Via Resistenza Partigiana a quella di Via Sacro Cuore.

Si tratta di un tratto di circa un chilometro e cento metri. Tratto che sarà dotato di marciapiedi con panchine e piste ciclabili in modo da rendere lo spazio più vivibile.

Altro motivo è legato al fatto che la costruenda autostrada determinerà un aumento di traffico all’interno del polo commerciale in termini di mezzi pesanti e autoveicoli.

Il consigliere Giovanni Scucces fa una cronistoria del progetto e sostiene che quello di oggi non costituisce la sua continuazione; bensì uno stralcio visto che sarà ampliata metà corsia.

Nel 2007 quel progetto fu approvato dalla Regione siciliana. Con questo stralcio invece si allargherà mezzo percorso in alternativa si potrebbero invece realizzare 550 metri secondo la visione dell’antico progetto e fare una realizzazione compiuta.

Così come si vuole fare oggi quel progetto complessivo non sarà ultimato mai.

In ordine poi alle espropriazioni allora c’era un accordo secondo il quale i proprietari cedevano spontaneamente il suolo per consentire l’allargamento della strada in questione.

Rileva poi, citando diversi atti consiliari, che il sindaco aveva il compito di rappresentare le volontà del consiglio comunale, che gli aveva conferito il mandato, cioè quello dell’ampliamento della zona artigianale con i fondi ex Insicem. Il sindaco propose, invece, in sede di conferenza dei sindaci il dirottamento delle somme dalla zona a artigianale all’asse viario del polo commerciale tradendo la volontà della sua maggioranza e di parte dell’opposizione che avevano espresso la volontà di realizzare l’intervento nella zona artigianale.

Nonostante tutto il consigliere Giovanni Scucces approva questa decisione che era già una sua posizione e che consente oggi di avere i fondi utili per impiegarli nella riqualificazione di quell’asse urbano. Il primo cittadino aveva il dovere di informare il consiglio comunale di quanto stava accadendo e sviluppando. Oggi si trova spiazzato, anche se condivide la linea intrapresa.

Il sindaco spiega da parte sua che i fondi Insicem nascono da un partenariato con una divisione delle somme nelle diverse aree della provincia sulla scorta di programmazione di opere.

Per Modica era prevista una bretella di collegamento, una nuova zona artigianale a Modica Alta e un ampliamento di quella attuale. Poi si decise di concentrare tutto nell’attuale zona artigianale.

Dalla programmazione era rimasto un residuo di risorse per il comune di Modica e si era discusso che non avendo ancora fatto le gare per la realizzazione di quelle opere, quelle somme non potevano rimanere in giacenza. Si è deciso di individuare in ogni singolo comune un progetto adeguato a quell’asse di finanziamento in piena sintonia con la previsione d’investimento delle somme; pena il rischio di perderle. Quindi si è dovuto optare per un trasferimento delle somme dall’ampliamento della zona artigianale, che si potrà sempre finanziare, all’asse urbano di Viale della Costituzione. Pena la perdita del finanziamento. Sullo stralcio funzionale c’è un progetto cantierabile e quindi finanziabile con quelle somme.

Ci sono in atto 1.750.000,00 di euro per realizzare lo stralcio e in più una delle due rampe della Caitina sarà finanziato con il ribasso d’asta.

Se i comuni di Ispica e Pozzallo non hanno presentato entro il 28 febbraio u.s. i progetti esecutivi da finanziare con i fondi ex Insicem il Comune, con il progetto dell’asse viario di Viale della Costituzione, potrà impiegare quelle somme destinate a quei due comuni e continuare il completamento dell’asse viario. Quindi non c’è alcun cambio di linea perché rimane attuale l’ampliamento della zona artigianale che potrà essere finanziato con altri fondi.

Il consigliere Giovanni Scucces contesta il fatto che ci siano 1.750.000,00 ma bensì una somma di poco superiore a 1.400.000,00 euro. Insiste sul fatto che il sindaco ha cambiato versione rispetto alla decisione di convogliare le somme dalla zona artigianale all’asse viario del polo commerciale ma questo non gli dispiace perché questa rimane la sua idea.

Il consigliere Giuseppe Stracquadanio valuta che dal punto di vista politico non ha capito la scelta del tratto che si vuole qualificare rispetto a un altro: l’assessore non è stato esaustivo nella risposta in commissione.

Il consigliere Vito D’Antona fa una cronistoria del progetto, valutato peraltro molto bello, e dell’iter del finanziamento che nella fattispecie costrinse la Cassa Depositi e Prestiti a negare l’accensione di un mutuo attese le difficoltà finanziarie dell’ente già a quel tempo.

Evidenzia che con il sindaco per quanto attiene i fondi ex Insicem, le somme di 58 milioni di euro furono destinate per legge regionale – grazie agli interventi dei parlamentari del tempo Battaglia e Drago – alla provincia di Ragusa, c’era una visione differente a partire dal fatto che dal sindaco Torchi in poi non si è fatto un progetto esecutivo per l’ampliamento della zona artigianale.

L’accordo di programma per la gestione delle somme ex Insicem doveva servire per lo sviluppo economico e delle imprese e una linea d’interventi che prevede la realizzazione d’infrastrutture a supporto dello sviluppo. Le somme di un milione e mezzo per la zona artigianale di Modica Alta e sei milioni e mezzo per l’ampliamento di quella attuale come frutto dei ribassi d’asta.

La precedente amministrazione e quella attuale hanno rinunciato all’individuazione di una zona artigianale a Modica Alta. L’asse viario è indubbio va riqualificato sia per lo sviluppo delle imprese commerciali sia per l’aumento del traffico. Si dichiara insoddisfatto dal finanziamento perché si è rinunciato all’ampliamento della zona artigianale. Se il 20 gennaio del 2015 il comune di Modica avesse avuto un progetto esecutivo avrebbe proceduto ad ampliare la zona artigianale per un milione e 900mila euro. Quella era una possibilità che è andata persa.

Sul piano del finanziamento si è fatto male a non insistere su quei fondi per l’ampliamento della zona D; per l’asse viario si poteva individuare un altro finanziamento. Asse viario che non è il risultato di una scelta ponderata perché si avrà una corsia di andata riqualificata e quella di ritorno no! E questo non per volontà dei progettisti non condividendo il modo con cui ha agito l’amministrazione.

Il consigliere Andrea Rizza denuncia la mancanza di rispetto istituzionale del sindaco nei confronti del civico consesso perché oggi apprende che il progetto che si andrà a votare sarà finanziato con fondi ex Insicem. La sua posizione è uguale a quella del consigliere Scucces che ha rilevato come il sindaco aveva sostenuto il divieto di trasferire i fondi dalla zona artigianale all’asse viario motivandola con il fatto che la Regione non lo avrebbe consentito. Invece le cose oggi sono andate diversamente.

La somma disponibile di poco superiore a un milione quattrocento mila euro è depurata di trecento mila euro che sono serviti per pagare gli espropri dell’ampliamento della zona artigianale.

Ciò lo affermano le carte e in qualche modo anche il sindaco che oggi sostiene che c’è una somma di un milione e settecento cinquantamila euro. Questa è una mancanza totale di rispetto nei confronti della maggioranza del consiglio.

Il primo stralcio non sarà completato; l’ampliamento non sarà fatto tutto ma su una sola corsia. Gli appare un intervento utile solo alla comunicazione. Insomma un fatto mediatico.

Il consiglio sarebbe quello di ridurre l’area di intervento e farne uno completo.

Il consigliere Piero Covato rileva l’importanza dell’opera e il senso di responsabilità che anima il sindaco e la maggioranza in consiglio. Il governo del fare è quello che li muove e quindi bisogna votare l’atto, atteso da anni, e si assumono la responsabilità di sindaco,  dell’amministrazione e della stessa maggioranza per concretizzare un atto di buona amministrazione. L’importante è fare l’opera e non perdere il finanziamento.

Il consigliere Vito D’Antona sottolinea che i fondi non si perdono; si può solo ritardare il finanziamento su altri progetti.

L’Arch. Gianfranco Garofalo, uno dei progettisti dell’opera, spiega che uno stralcio deve essere funzionale. L’attuale progetto è definito ed è coerente al progetto generale approvato nel 2007.

Il tecnico progettista illustra l’opera che sarà realizzata con le somme a disposizione. Il lato destro sarà fatto come da progetto e in modo razionale e previsionale rispetto al secondo stralcio funzionale. E’ un progetto fatto a gradi.

Per dichiarazioni di voto il consigliere Vito D’Antona si astiene. La sua motivazione è legata al fatto che si tratta di un’opera che serve e ci si è arrivati anche se solo per un pezzettino. La città ha bisogno di guardare più avanti. Non può esser un voto positivo perché si è rinunciato a un altro pezzo di sviluppo del territorio. Il tecnico progettista non l’ha convinto in quanto sarebbe stato meglio realizzare uno stralcio minore ma completo.

Il consigliere Andrea Rizza rileva che ci voleva un intervento a step, con soluzioni che garantissero la sicurezza della viabilità, senza togliere cioè gli spartitraffico.

E’ un’opera fatta alla carlona. Si dichiara favorevole che i fondi ex Insicem sono investiti in questo modo per cui si astiene dal voto.

Il consigliere Piero  Covato ribadisce che è un’opera che la città merita e non fatto alla carlona e quindi voteranno a favore dell’atto.

La delibera del progetto esecutivo per la riqualificazione dell’asse urbano 1° stralcio funzionale approvazione progetto (pubblica utilità e approvazione vincolo) viene approvato a maggioranza con  tredici voti favorevoli e quattro astensioni.

La delibera è dotata dell’immediata esecutività con tredici favorevoli, uno contrario e tre astenuti.

Il consiglio è rinviato per le interrogazioni a lunedì 22 maggio alle 19,30.

 

 

L’Ufficio Stampa

LEGGI TUTTE LE NOTIZIE

A maggioranza approvata l’apposizione del vincolo urbanistico al parcheggio di Marina di Modica di Via del Laghetto.

Domani si discuterà della riqualificazione del Viale della Costituzione

Approvato a maggioranza l’apposizione del vincolo preordinato all’esproprio del progetto per la realizzazione di un parcheggio a Marina di Modica sulla Via del Laghetto; rinviata a domani, seduta sciolta per mancanza del numero legale, la proposta di delibera relativa al progetto esecutivo per la riqualificazione dell’asse urbano, illuminazione viaria, arredo urbano, 1° stralcio funzionale, approvazione progetto pubblica utilità e approvazione vincolo.

L’argomento interrogazioni, posto al primo punto all’ordine del giorno, non è stato trattato attesa l’anticipazione degli altri due punti.

Presenti diciannove consiglieri il presidente del consiglio comunale, comunica che domani ci sarà una conferenza dei capigruppo e il consiglio comunale convocato per giovedì 11 maggio per le interrogazioni, il dibattito sull’attività del sindaco e amministrazione comunale e le dodici proposte di insussistenza di interesse pubblico di un immobile acquisito al patrimonio comunale; e quello del giorno 18 maggio p.v. dove saranno affrontati i punti relativi al regolamento per l’istituzione e il funzionamento delle Consulte comunali e le norme per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche del centro storico e dei quartieri storici per ristoro all’aperto Dehors.

Il consigliere Luigi Giarratana chiede al consiglio di anticipare i punti posti all’ordine del giorno prima delle interrogazioni.

Il consigliere Tato Cavallino condivide la proposta del consigliere Giarratana. Rivolgendosi al sindaco lo informa che sugli organi di stampa il presidente del comitato di Via Loreto- Gallinara e esperto del comparto sanità del primo cittadino ha fatto riferimento, in ordine ad un articolo sulla rimodulazione della rete ospedaliera, ai capigruppo e ai consiglieri comunali tacciandoli di essere intervenuti in ritardo sulla questione del piano sanitario. Non è vero questo. Cavallino ha appreso della questione alcuni giorni fa e si è mobilitato subito chiedendo al sindaco notizie al merito. Invita il sindaco a far tacere il suo consulente.

La consigliera Ivana Castello non è d’accordo con l’anticipazione dei punti perché delle interrogazioni non si parla più: ce ne sono ferme da tre anni. Non è posta nelle condizioni di poter affrontare le interrogazioni né quelli urgenti, né quelle poste in elenco. Si fanno solo comunicazioni.

Come si risolve questo problema? Vuol sapere dal sindaco come confrontarsi su questa questione che non trova soluzione.

Il presidente Garaffa anche lui si lamenta di questa cosa. Al primo appello erano assenti alcuni consiglieri e non ha potuto affrontare l’argomento e auspica che un senso di responsabilità possa far recuperare gli argomenti e propone alla maggioranza di affrontare da subito le interrogazioni.

Il consigliere Andrea Rizza dichiara che le interrogazioni vanno trattate.

Sui punti successivi non vede i progettisti già assenti in commissione e invita il presidente a convocarli in aula e in particolare per la discussione su quello concernente il progetto di riqualificazione dell’asse urbano del Viale della Costituzione. Il suo invito in commissione a convocarli è caduto nel vuoto.

Il consigliere Luigi Giarratana insiste sulla propria posizione di anticipare i punti.

Ai voti la richiesta del consigliere Luigi Giarratana è approvata a maggioranza con tredici voti a favore e nove contrari.

Il civico concesso anticipa il punto relativo al progetto per la realizzazione di un parcheggio di Marina di Modica sulla Via del Laghetto, adozione di variante allo strumento urbanistico -dichiarazione di pubblica utilità, apposizione del vincolo preordinato all’esproprio.

Relaziona il vice sindaco, Giorgio Linguanti il quale valuta necessario rivalutare l’area a motivo dell’incremento turistico e quindi la necessità di avere un parcheggio collegato con Piazza Mediterraneo. L’area in questione è di 5mila metri quadri per 127 posti auto, venticinque caravan, trentaquattro posti per ciclomotori e quattro posti per disabili. L’area pressoché rettangolare con un fronte lungo la via del Laghetto di mt 204,50 e una profondità media di mt 24,00 circa.

Il consigliere Andrea Caruso riferisce che la commissione ha esitato favorevolmente il punto ma ha presentato degli emendamenti.

Il consigliere Tato Cavallino chiede l’entità dell’importo dell’opera.

La PO dei lavori Pubblici, ing. Puccio Patti riferisce che i fondi sono comunali per un costo per 750mila euro. Il progetto prevede la sistemazione dell’area, la costruzione di un muro di contenimento con una perimetrazione. Per questo primo stralcio sono previsti 450mila euro di costo.

Il consigliere Carmelo Cerruto chiede di sapere un criterio per la stima dell’espropriazione atteso che si trattava di una S3 e oggi F3. Una giurisprudenza attesta che queste zone sono bianche e quindi non è più agricolo ma C4. E da questo discende la valutazione dell’area con un immobile da edificare pari a 1800 euro al metro quadro. Il valore dell’area, considerando il resto, è di 23/25 euro a metro quadro. L’ente dovrà devolvere 120mila euro ai proprietari per l’esproprio. All’interno della relazione va riposta la giurisprudenza di riferimento, il chiaro orientamento, descritta con il parere dell’avvocatura.

Tre mesi fa quell’area valeva 5 euro al metro quadro; scadute le norme di salvaguardia valgono le regole del vecchio piano. Si deve dimostrare, insomma, che il valore sia congruo valutando che l’opera sia importantissima. Bisogna solo stimare se quest’opera possa costare meno alla città.

Su questo chiede una risposta da parte dell’amministrazione.

Nel quadro economico si parla di spese tecniche, circa 20mila euro e chiede se l’amministrazione intende procedere con incarichi esterni e il valore dell’incarico, su 800mila euro, è esiguo.

Se si procede con un lavoro dell’ufficio e valutato il 2 per cento, i venti mila euro sono eccessivi in termini di costi di progettazione. Il consiglio comunale questa sera non si dovrebbe esprimere sul progetto. Chiede poi di sapere cosa accadrà dopo l’adozione di questo punto in ordine all’inizio delle opere atteso che la Regione ha 90 giorni per fare le proprie valutazioni.

La consigliera Ivana Castello chiede alla PO quali capitoli di spesa saranno impegnati sull’opera visto che i costi vengono prelevati dal bilancio comunale sia per l’esproprio che per la realizzazione delle opere e considerato che l’amministrazione intende concretizzare il parcheggio in tempi stretti.

Il consigliere Piero Covato valuta che su quest’opera si è tutti d’accordo visto il beneficio per la collettività dopo anni che se ne parla. L’iter avrà i suoi tempi ma tutti devono contribuire a rendere possibile la fruizione del parcheggio. Sarebbe interessante individuare qualche linea di finanziamento utile ad alleggerire il carico economico che dovrebbe pesare sul bilancio.

Invita il civico consesso perché la pratica vada avanti nell’interesse della collettività.

Il consigliere Giovanni Scucces valuta l’intervento del consigliere Covato come quello di chi da pochi giorni opera in consiglio comunale atteso che sono passati quattro anni dall’insediamento di quest’amministrazione.

Nel piano triennale delle opere pubbliche ha proposto, da quattro anni un parcheggio nell’area ESA che vale 37mila metri quadrati. Oggi si sta approvando una variazione allo strumento urbanistico e un primo stralcio per fare una spianata con materiale misto e un muro di contenimento. Questo significa programmare? Se l’area va fatta in uno spazio non fruibile chi pagherà i danni?Bisogna avere l’onesta intellettuale di dire che si tratta di esproprio e  di un lavoro di primo stralcio e non l’opera completa così com’è stata descritta dal vice sindaco.

In commissione ha avanzato degli emendamenti come l’aumento del numero delle docce e dei servizi igienici. Nell’area di parcheggio di 2500 metri quadrati andrebbe coperta con un impianto fotovoltaico che garantisce un risparmio economico, basta pensare all’energia elettrica per l’intera frazione ma anche in termini di difesa ambientale.

Il consigliere Andrea Rizza ribadisce che tre anni fa ha sollecitato in commissione la fattibilità dell’opera. Oggi apprende che le cose si vogliono fare alla carlona senza sapere cioè dove prendere le somme per realizzare l’opera: non c’è riferimento ai capitoli di bilancio.

Considera necessario fare l’intera opera.

Al consigliere Luigi Giarratana non gli è apparso polemico l’intervento del collega Piero Covato che è stato di grande apertura. E’ necessario realizzare l’opera per Marina di Modica che in estate è popolatissima e oggi siamo a ridosso della stagione estiva e quindi cercare di renderlo fruibile nel minor tempo possibile.

Il consigliere Tato Cavallino rileva che l’ufficio ragioneria non ha dato il parere nella delibera. Cosa si dovrà votare?

Il segretario generale che è anche la PO del settore ragioneria valuta che la proposta non ha alcun riferimento di spesa in quanto si tratta di apposizione del vincolo preordinato all’esproprio.

L’ing. Puccio Patti dichiara che si stanno valutando gli appostamenti in bilancio e quindi nel previsionale 2017 ci saranno le dovute indicazioni  con i relativi capitoli.

Oggi si è al primo passo ovvero comunicare ai proprietari l’esproprio. Dopo le pubblicazioni, entro novanta giorni la Regione deve pronunciarsi sul vincolo e poi sarà elaborata la progettazione esecutiva che consentirà il possesso dei luoghi.

Al consigliere Carmelo Cerruto risponde che oltre la quota d’incentivo per gli uffici ci sono le indagini geologiche e altre spese tecniche. L’area dal 1978 è destinata a parcheggio così come confermato dal nuovo strumento urbanistico. Prassi consolidata del mercato non è più la destinazione dell’area ma è il valore dell’immobile che presenta peraltro indici bassi. I proprietari è certo che si opporranno a questa proposta.

Il consigliere Carmelo Cerruto rileva che il consiglio comunale ha bisogno di strumenti per votare serenamente il progetto. L’ufficio non può parlare di orientamenti giurisprudenziali ma bensì è necessario illustrare sentenze precise. Poi ancora questo terreno agricolo di tipo E3 che vale 25 euro a metro quadro; difficile da spiegare per altre aree della città con la stessa tipologia di terreno. Tutto questo va esplicitato meglio. Poi propone l’urbanistica negoziata al fine di evitare contrasti con il privato e che consentirebbe di fare le opere pubbliche.

La PO dell’ufficio tecnico dichiara che si è orientato su una giurisprudenza in suo possesso che affronta casi simili e per i quali l’ente ha affrontato dei contenziosi.

Il consigliere Andrea Rizza ha compreso che oggi non si approva alcun progetto per il parcheggio di Marina di Modica. In futuro arriverà un elaborato che dovrà essere approvato. Ci si trova di fronte ad una copertura che non c’è; adottando il vincolo c’è un costo per l’esproprio senza parere di regolarità contabile.  Poi pone il problema della sicurezza del cantiere se si decide di realizzare l’opera una volta espropriata l’area.

L’Assessore Pietro Lorefice informa che ha incontrato undici proprietari su quattordici i quali non tutti erano d’accordo per fare la transazione e da qui la decisione dell’esproprio.

Il sindaco rileva l’importanza dell’opera visto che le condizioni sono mutare rispetto al passato con un incremento turistico. Uno dei servizi che è chiesto è il parcheggio; da almeno due anni s’interloquisce con i proprietari di quel fondo e oggi si è data un’accelerazione e quindi si è posta in essere una variante su un progetto preliminare che diventerà esecutivo domani. E’ un’area strategica perché si trova a ridosso dell’auditorium e del presidio medico estivo.

Il parcheggio rientra nel piano omonimo del territorio e su questo si stanno individuando le fonti di finanziamento con l’agenda urbana, unitamente al comune di Ragusa. Entro il mese di maggio saranno poste in essere alcune opere strategiche per la città e inviate alla Regione – si tratta di 19 milioni di euro- per illustrali.

In questa fase c’è una richiesta di finanziamento unitamente agli altri comuni siciliani.

Vista oggi l’impossibilità di individuare la posta delle risorse che saranno prelevate dal bilancio 2017/2018/2019 per realizzare l’esproprio e poi con le somme da finanziamenti regionali si faranno le opere.

Questo è il percorso che si sta disegnando in questo momento e quindi c’è oggi la necessità di avviare l’iter dell’esproprio, l’apposizione del vincolo preordinato all’esproprio e quindi fare il progetto e realizzare l’opera che se finanziata con agenda urbana per l’ente sarà a costo zero. Ove così non dovesse essere ci si orienterà sui fondi del bilancio comunale.

Auspica un’adozione quanto più larga possibile dell’atto per riqualificare l’intera area di Marina di Modica a cominciare da Piazza Mediterraneo che diventerebbe area pedonale.

Questo è l’unico atto di cui si dovrà occupare il consiglio comunale.

Il consigliere Giovanni Scucces chiarisce che se si  procederà all’esproprio al proprietario deve essere indicata una somma che nella delibera non c’è; poi capire se gli emendamenti possano essere accolto dalla PO dei Lavori Pubblici.

La PO replica dicendo che al proprietario l’esproprio complessivo dell’area non importa molto.

Il consiglio poi approverà un’ipotesi progettuale che è agli atti. Al privato sarà poi indicata l’entità della valutazione per l’esproprio. Ritiene che le docce e i servizi igienici si possono potenziare poi per quanto attiene i pannelli fotovoltaici sono fattibili.

Il segretario generale valuta ancora una volta che nessun parere di regolarità tecnica della ragioneria è previsto nell’atto. Poi il civico consesso se ne occuperà in sede di discussione sul bilancio di previsione del 2017.

Si procede alla votazione dei due emendamenti della seconda commissione così come illustrati dal consigliere Giovanni Scucces. Gli emendamenti sono bocciati con tredici astenuti e sette favorevoli.

La delibera è votata a maggioranza con diciotto voti favorevoli e due astenuti.

È approvata l’immediata esecutività della delibera con diciassette voti favorevoli e tre astenuti.

Sul successivo punto ovvero il progetto esecutivo per la riqualificazione dell’asse urbano – illuminazione viaria- arredo urbano; 1° stralcio funzionale, approvazione progetto-pubblica utilità, approvazione vincolo il consigliere Andrea Rizza replica dicendo che vuole la presenza in aula dei progettisti per discutere il punto. Il consigliere Piero Covato valuta che la presenza della PO è sufficiente a dare delucidazioni.

Il consigliere Carmelo Cerruto valuta necessaria la presenza dei tecnici progettisti per avere dei chiarimenti sul progetto e propone un rinvio del punto anche a domani.

Il consigliere Piero Covato insiste ancora che la discussione si potrà continuare stasera.

Il consigliere Giovanni Cappello Rizzarello chiede cinque minuti di sospensione, accolta, al fine di decidere sul da farsi.

Alla ripresa dei lavori sono presenti diciotto consiglieri e il consigliere Piero Covato informa che la seduta può continuare; conferma che non c’è alcun bisogno della presenza dei progettisti. Per i chiarimenti c’è la PO ai Lavori Pubblici e poi c’è la necessità di adottare speditamente l’argomento per dare risposte alla collettività.

Il consigliere Andrea Rizza vuole sapere se c’è una pregiudiziale o meno ad avere la presenza dei progettisti in aula. In commissione avevano chiesto la presenza dei progettisti e non si sono presentati. Da qui la necessità di averli in consiglio per dipanare alcuni dubbi di carattere tecnico.

Il presidente Garaffa informa che la seconda commissione aveva chiesto la presenza dei progettisti che non hanno partecipato ai lavori della commissione stessa. Non ritiene che ci sia un obbligo specifico.

Il presidente Garaffa mette ai voti la proposta di continuare o meno la discussione in consiglio su questo punto. Tre consiglieri di minoranza lasciano l’aula e rimangono quindici i consiglieri presenti alla votazione, ovvero sotto il numero legale .La seduta decade e viene rinviata a domani alle 19.30.

 

 

 

 

 

L’Ufficio Stampa

LEGGI TUTTE LE NOTIZIE