Partecipata e solenne la celebrazione del 96° anniversario dell’eccidio di Passo Gatta (21 maggio 1921/2017) che fece sei vittime e centinaia di feriti per mano fascista.
Questa mattina è stato il sindaco, Ignazio Abbate a deporre la corona d’alloro alla statua rievocativa la strage nell’omonima piazzetta a Modica Alta alla presenza di una folta delegazione sindacale, di Cgil,Cisl,Uil, delle forze dell’ordine, di amministratori comunali (Assessori Di Giacomo e Belluardo), e degli studenti delle scuole medie “Carlo Amore” accompagnati dalle insegnanti e dai docenti.
Peppino Ruta della Uil ha introdotto la serie egli interventi programmati.
Peppe Scifo, segretario generale della Cgil di Ragusa, ha voluto rimarcare l’importanza di quanti si sono battuti contro il fascismo e le sue degenerazioni che hanno poi dato vita alla Resistenza.
La Liberazione dell’Italia e la nascita della Costituzione, presidio certo e inamovibile di democrazia e di libertà ancora completamente da attuare, sono il frutto di cui ancora oggi godiamo anche se la Carta non è completamente attuata, soprattutto per quanto riguarda il lavoro e l’occupazione soprattutto giovanile.
Il prof. Giovanni Di Rosa, relatore ufficiale per conto delle rappresentanze sindacali, ha inquadrato il tema della strage nella sua collocazione storica non solo territoriale ma nazionale.
Per dimostrare che anche l’eccidio di Passo Gatta è stato mito sorgivo pagato con il prezzo più alto ma iniziatore di una reazione contro il fascismo, i latifondisti e le violenze delle squadre fasciste destinate, in questo caso, contro il ceto contadino che anelava, legittimamente, ad una migliore condizione di vita attraverso il possesso delle terre.
L’Eccidio di Passo Gatta è stato uno degli epigoni di questa rottura epocale che vede oggi presenti nel 96° anniversario da quella strage non vede una rappresentanza bracciantile ma quella di giovani studenti che attraverso questo truce episodio traggono insegnamento per alimentare un legittimo uso quotidiano della libertà e della democrazia.
Su questo tema si è soffermato il sindaco, Abbate, che ha ricordato ai giovani alunni che la conquista della democrazia non è per sempre e che basta un cedimento o un lassismo sui valori fondanti perché la dittatura potrebbe avere, ancora oggi, il sopravvento.
L’amministrazione ha voluto fare di questo posto uno spazio ludico e di gioco per i bambini attrezzandolo adeguatamente perché la memoria di quell’eccidio possa avere simbolicamente un futuro.
L’assessore alla Cultura, Orazio Di Giacomo, si è poi soffermato con gli alunni leggendo loro alcune cronache e testimonianze del tempo, legate alla strage, tratte dal quindicinale il Corriere di Modica.
L’inno di Mameli da parte della Civica Filarmonica di Modica ha poi concluso la manifestazione.
L’Ufficio Stampa