La sala “Grana Scolari” della Biblioteca comunale come sede di laurea in video collegamento con l’Università

Per la richiesta avanzare istanza all’assessorato alla cultura.

Laurearsi nella sala “Grana Scolari” della biblioteca comunale “Salvatore Quasimodo” è possibile.

È quanto ha deciso l’assessore alla Cultura Maria Monisteri sulla scorta della prima esperienza che ha visto laurearsi, grazie ad un video collegamento con la facoltà di Economia e Commercio dell’Università di Pisa, la dr.ssa Beatrice Zocco alla presenza dei parenti più prossimi.

La neo laureata ha discusso la tesi: “ Regolamentazione del mercato del lavoro e le politiche a tutela del lavoratore”.

La biblioteca da qualche settimana è giornalmente frequentata da laureandi che lavorano alle loro tesi nelle sale di studio adeguatamente attrezzate.

L’assessore Maria Monisteri apre la sala “Grana Scolari” per la discussione sulla tesi di laurea, e ciò sarà possibile sino alla scadenza dei provvedimenti assunti dalla Presidenza del Consiglio sul Covid – 19.

“Atteso il numero sempre crescente, commenta l’assessore Maria Monisteri, di laureandi che elabora le proprie tesi di laurea nelle sale della biblioteca, abbiamo sentito l’opportunità di poter mettere a disposizione loro una sala dove poter concludere felicemente il proprio percorso di studi, con il metodo della video conferenza, alla presenza della famiglia e dei parenti stretti in aderenza alle misure anti Covid – 19.

Questa iniziativa ci rallegra perché non solo rendiamo un servizio utile a chi si appresta a raggiungere un traguardo agognato e da noi ovviamente condiviso ma anche per la soddisfazione di essersi laureati attraverso gli strumenti messi a disposizione della Biblioteca comunale della propria città”.

Gli interessati possono inoltrare istanza di richiesta per l’uso della sala per discutere la tesi di laurea a questo indirizzo di posta elettronica: assessore.monisteri@comune.modica.rg.it

 

 

L’Ufficio Stampa

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Pagamento prima rata IMU 2020. La possibilità di uno slittamento al 30 settembre non riguarda i fabbricati di categoria D

Si tratta di opifici, stabilimenti e capannoni

In riferimento alla scadenza della prima rata dell’IMU relativa al 2020, l’ente precisa che la possibilità del pagamento entro il 30 settembre prossimo, anziché il 16 giugno p.v. non riguarda i fabbricati classificati catastalmente in categoria D: opifici, stabilimenti e capannoni.

Su questi immobili lo Stato non ha inteso applicare lo slittamento del pagamento della prima rata IMU 2020 sulla quota di sua competenza.

La Giunta comunale con delibera n°105 del 26 maggio 2020 in ragione della grave crisi economica determinata dalla pandemia COVID – 19, ha ritenuto opportuno prevedere di corrispondere la prima rata dell’IMU 2020 entro il 30 settembre 2020, (per la quota di pertinenza del Comune) senza applicazioni di sanzioni ed interessi, limitatamente ai contribuenti che hanno registrato difficoltà economiche, da attestarsi a pena di decadenza entro il 31 ottobre 2020.

 

 

L’Ufficio Stampa

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