Bocciato un ordine del giorno sul cimitero monumentale
Presenti sedici consiglieri la seduta, con il sistema della Video Conferenza, si è aperta con un intervento del Presidente Carmela Minioto, che invita ad minuto di silenzio per ricordare il già consigliere e amministratore del Comune di Modica, Giorgio Covato da alcuni giorni scomparso.
Il presidente Minioto dà la parola al consigliere Cavallino che chiede al sindaco notizie sul riavvio dell’assistenza domiciliare. Il sindaco informa che per quanto riguarda l’assistenza igienico sanitaria si è in attesa dell’emanazione di nuove direttive da parte del Governo centrale e regionale, considerato che ci sono motivi di sicurezza da rispettare essendo un servizio assai delicato considerata l’utenza e il lavoro degli operatori e auspica che questa possibilità possa presto sbloccarsi.
Il consigliere Marcello Medica chiede se c’è la possibilità di una visione via streaming dei lavori del civico consesso a beneficio dei cittadini. Il presidente Minioto replica dicendo che si sta lavorando su questa ipotesi e dalla prossima seduta dovrebbe essere attivo lo streaming.
La consigliera Ivana Castello desiderava avere notizie in merito alle cooperative sociali se e quando partono i servizi. Gli risulta che diverse cooperative non sono state pagate e hanno quindi difficoltà ad attrezzarsi per rispettare le precauzioni previste e sapere quando saranno pagate.
Il sindaco comunica che dal mese di gennaio scorso le cooperative sociali hanno avuto pagato ogni mese una fattura. L’ente ha messo a disposizione guanti e mascherine ma gli operatori in pandemia hanno inteso non svolgere il servizio a domicilio; oggi c’è un’attesa per nuove disposizioni al fine di riattivare questo servizio.
Inizia question time che doveva aprirsi con una interrogazione del capogruppo di Forza Italia Girolamo Carpentieri sulle ragioni della chiusura della piscina comunale che essendo il consigliere assente, decade.
Il turno per la presentazione passa al consigliere Marcello Medica, che a nome dei cofirmatari l’interrogazione (Cavallino, Spadaro, Castello, Agosta, Poidomani e Carpentieri) illustra l’interrogazione avente per oggetto i fondi da spendere attraverso forme di democrazia partecipata, giusta legge regionale 28 gennaio 2014 n 5 e successive modificazioni che prevede un trasferimento del due per centro dei trasferimenti a questo servizio destinati.
Gli interroganti, nei fatti, hanno preso atto che il Comune di Modica sin dall’anno 2016 risulta nell’elenco tra quelli che hanno dovuto rimborsare le somme per mancata attivazione di forme di democrazia partecipata secondo questi importi: € 51.259,45 (anno 2016); € 42.671,00 (anno 2017) queste somme sono state assegnate al Comune; € 38.431,00 (anno 2018), su questo importo c’è una deliberazione di giunta la n 194 del 2 luglio 2018 volta all’utilizzo delle somme ma non c’è traccia, scrivono gli interroganti, di come queste somme siano state impegnate atteso che non vi è traccia di alcuna attivazione di forme di democrazia partecipata.
Per l’anno 2019 non risulta nessun atto e nessuna previsione di somme da destinare allo scopo.
Gli interroganti chiedono conto e ragione in ordine alle forme di democrazia partecipata attuate con le quali sono state impegnate le somme accertate nel 2017; quali gli sviluppi e gli atti conseguenti della delibera di giunta del luglio del 2018; e perché nel 2019 non risulta alcun atto, né previsione di somme da destinare allo scopo. Infine quali azioni sono state messe in campo e quelle di attivare in futuro per rendere praticabile lo Statuto Comunale in tema di partecipazione attiva dei cittadini, singoli o associati, alla vita amministrativa della città.
Alla interrogazione risponde il sindaco che precisa che dal 2017 al 2019 è stato fatto un lavoro dettagliato che dimostra l’attività messa in campo e che farà avere, attraverso una relazione, al consigliere tramite la segreteria.
Sono quattro le misure messe in campo con un bando che è andato purtroppo deserto ma le somme sono state così impiegate in questo modo: sicurezza pubblica con l’installazione di video sorveglianza, interventi sull’ambiente e il territorio, misure relative alla sanità e alla disabilità con accesso alle spiagge e informatizzazione dei servizi comunali. Su questo sono state impiegate le somme che valgono il due per cento dei trasferimenti regionali, circa trenta mila euro l’anno.
Attività che hanno avuto grande risalto. Basta pensare all’accesso alle spiagge per i portatori di handicap (2017 e 2018), poi l’installazione di video camere nel centro storico, nelle periferie e nelle scuole; l’arredo urbano in ogni quartiere per attività ludiche per i bambini e sia nell’attività relativa l’informatizzazione degli strumenti da parte dell’ente. Le somme sono state dunque impiegate. Nel 2020 le somme sono in itinere e si pensa di presentare un nuovo bando per le attività ancora da svolgere. Si riserva la trasmissione di una relazione tecnica al consigliere Medica.
Il consigliere Medica rileva che se il bando è andato deserto bisognava farlo conoscere alla collettività per rendere possibile l’obiettivo della legge, ovvero la partecipazione dei cittadini alle scelte dell’amministrazione. Soddisfatto comunque per l’impiego delle somme.
La consigliera Ivana Castello presenta un’interrogazione urgente al sindaco relativa all’impianto di produzione di biometano in c.da Zimmardo – Bellamagna chiedendo al presidente del consiglio comunale di convocare una seduta del civico consesso per discutere l’argomento così come richiesto dall’opposizione.
Valuta urgente l’esigenza di non modificare gli equilibri di un’area come Zimmardo – Bellamagna e chiede del come mai non si prova a spostare altrove l’impianto attesa l’esigenza di realizzare l’opera magari in un sito più consono ad ospitarlo, garantire posti di lavoro. Modica vuole questo.
Ricorda che il 18 di novembre l’opposizione ha presentato l’istanza per chiedere la convocazione del civico consesso con questo punto all’ordine del giorno e il sindaco, sostiene l’interrogante, ha prima dato il consenso all’istanza e poi ha mostrato il suo diniego. Poi contesta l’atteggiamento del presidente del Consiglio Comunale per la mancata discussione nel civico consesso convocato con il punto, come impone il regolamento attesa la richiesta di un quinto dei consiglieri. Rileva che con un voto della maggioranza si è impedito all’aula di potere discutere l’argomento. Un atteggiamento antidemocratico perché non si è assecondata la legittima richiesta della minoranza. La Castello annuncia una nuova richiesta di convocazione sull’argomento.
Il presidente Minioto ha sottolineato che il consiglio lo ha convocato e peraltro su questo argomento si è anche tenuto un consiglio comunale aperto.
Il sindaco replica all’interrogante dicendo che è datata nel tempo e non è più attuale. Su quella vicenda il consiglio comunale ha avuto la possibilità di discutere a tutti i livelli essendo un’assemblea aperta.
La maggioranza nel consiglio ordinario convocato si è messo in una posizione di attesa sull’argomento in quanto si aspetta una decisione della magistratura amministrativa.
In sede di soprintendenza si è poi discusso come individuare nuove soluzioni ma sino ad oggi non c’è novità alcuna. Ancora si attendono risposte rispetto al verbale del consiglio comunale aperto, quello ordinario e le azioni successive che sono state messe in campo. Si è in momento in una posizione di stand by: un elemento terzo dovrà ancora decidere. Non registra alcuna prevaricazione considerato che due consigli si sono svolti su questo argomento. Respinge l’idea di un atteggiamento antidemocratico e il Sindaco ha assunto l’impegno di fare chiarezza sulla realizzazione di un’opera.
L’interrogante si dichiara non soddisfatta dalle dichiarazioni del sindaco; il fatto che sia stato convocato un consiglio comunale non esclude la richiesta della convocazione di un consiglio comunale ordinario su richiesta di un quinto dei consiglieri e non può essere esclusa la discussione sull’argomento. La richiesta di rinvio sulla discussione è fuori dalla legge. È una questione di principio. Non basta convocarlo il consiglio ma si deve dare la possibilità di discuterlo. Non farlo è contro legge.
Il sindaco replica alla consigliera Castello sostenendo che anche sul rinvio si potevano fare degli interventi e utilizzare il tempo per parlare sull’argomento. Quell’occasione non fu sfruttata dall’opposizione che poteva gestire diversamente quella fase. Questo, si rende conto, fa parte delle regole della politica.
Ultima interrogazione della question time è presentata dal consigliere Giovanni Spadaro e rivolta sindaco, all’assessore ai Lavori Pubblici, all’assessore alle manutenzioni e al presidente del consiglio comunale.
Il tema è il finanziamento, annunciato dall’amministrazione, di otto cantieri di lavoro per circa 235 mila euro. In diversi comuni della provincia i lavori dei cantieri sono iniziati o stanno per iniziare. A Modica non si sa niente. Chiede di sapere a che punto sono ni cantieri di lavoro e quali problemi impediscono il loro inizio, considerato che offrono temporanea occupazione e permettono la realizzazione di piccole opere pubbliche.
Replica all’interrogante il sindaco dicendo che i cantieri di lavoro sono due e non otto visto che sono stati dalla Regione unificati. Si tratta della sistemazione di basole in Corso Umberto, lato di fronte Piazza Matteotti, dal civico 81 al 127 e la civico 1 al civico 27. Lavori che occuperanno trenta persone.
I ritardi sono dovuti al fatto che la regione si accorge , in corso di verifica, che ci sono CUP, che vanno dal 2007 al 2010, che erano aperti e che l’ente ha dovuto necessariamente rendicontare. Questo consentirà che a giorni la Regione trasmetterà i decreti di finanziamento e quindi si apriranno i due cantieri con il rifacimento dei due marciapiedi di Corso Umberto. Una storia iniziata nel maggio del 2018 e si spera di concludere tra qualche settimana.
L’interrogante prende per buono quello che ha sostenuto il sindaco ed è auspicabile che il finanziamento arrivi per la realizzazione delle opere.
Si passa alla surroga della dimissionata consigliera Ivana Castello come componente della IV commissione consiliare permanente di studio e consultazione.
Essendo in video conferenza non si può procedere alla votazione a scrutinio segreto, né quindi costituire il seggio e quindi l’espressione del voto si farà con metodo palese.
La consigliera Castello non intende partecipare alla votazione per motivi che sono da tempo noti, ovvero l’illegittimità della votazione. Il segretario generale Giampiero Bella stigmatizza l’utilizzo del termine di illegalità e illegittimità che valuta fuori luogo e del tutto inappropriato. Per quanto riguarda il metodo di votazione valuta che la norma regolamentare si è aggiornata sulla situazione attuale, ovvero la video conferenza, che deroga ai principi ordinari.
Tra queste la procedure di voto che non può essere espresso in modo segreto in quanto oggettivamente non è consentito in questo contesto. Si è voluto invece fare la scelta migliore da adottare. La norma regolamentare, decisa anche sulla scorta delle esperienze fatte da altri enti, prevede adesso che non potendo rinviare il voto ad altra seduta utile l’elezione del commissario si deve svolgere con voto palese. Quindi si possono fare due cose: la ricostituzione della commissione potrebbe essere rimandata a quando il consiglio sarà riconvocato con la presenza fisica dei consiglieri o applicare il voto palese.
Se il consiglio ritiene di rinviare la trattazione del punto quando si potrà votare con il sistema del voto segreto lo potrà fare. Il consiglio comunale è nella condizione di poter decidere: se rinviarlo o legittimamente votarlo.
La consigliera Castello ribadisce che il sistema adottato per la formazione della commissione è illegittimo e quindi viola le norme di legge e li cita. Il metodo non rispetta la proporzionalità tra la nomina nella commissione rispetto alla consistenza dei gruppi presenti in consiglio. E questo sistema è stato avallato dal segretario generale.
Il segretario generale chiarisce poi che chi non vuole partecipare al voto basta che si oscuri.
Il consigliere Filippo Agosta si associa a quanto dichiarato dalla Castello in termini di illegalità: dalle mancate convocazioni del consiglio comunale su richiesta di un quinto dei consiglieri. Il riferimento non è alla scelta del voto palese rispetto a quello segreto. La questione si riferisce al fatto che i due consiglieri si assentano perché ritengono che non siano state rispettate le norme di legge e quindi continuano sull’argomento ad astenersi dal voto.
La consigliera Rita Floridia valuta che questa polemica è sterile in quanto più volte discussa anche nella conferenza dei servizi. Ci sono sentenze del TAR che si esprimono in modo contrario rispetto alle tesi dei consiglieri Castello e Agosta. Con il voto palese ognuno si assume le proprie responsabilità.
Il consigliere Medica critica questo ricorso al concetto di illegittimità che appare il frutto di interpretazioni diverse. Annuncia che non parteciperà al voto perché sinora questa situazione non è stata ancora chiarita, malgrado abbia messo a disposizione il suo posto in commissione.
La consigliere Castello replica dicendo che i commissari non devono essere eletti peraltro dalla maggioranza, ma nominati.
Si passa alla votazione palese, con i consiglieri che non intendono votare oscurando la loro presenza.
Consiglieri votanti tredici. Ottengono voti: Castello dieci, Ingarao uno, Covato Piero uno, un astenuto.
La consigliera Ivana Castello risulta eletta a componente della IV commissione consiliare.
La delibera di surroga viene approvata con tredici voti favorevoli.
La delibera viene dotata della immediata esecutività con tredici voti favorevoli.
La consigliera Ivana Castello dichiara di dimettersi dalla quarta commissione consiliare.
Il consigliere Filippo Agosta dichiara le dimissioni dalla commissione consiliare di cui fa parte.
Il consigliere Marcello Medica illustra un ordine del giorno, co presentatori i consiglieri Ivana Castello e Salvatore Poidomani, sulle problematiche che insistono all’interno della parte vecchia e monumentale del cimitero comunale di Modica.
Il documento in premessa evidenzia il valore che il culto dei defunti è un sacro diritto naturale; che da quando l’area cimiteriale è stata privatizzata non gode di attenzioni confacenti alla santità del luogo registrandosi abbandono in alcune cooperative cimiteriali; che la raccolta dei rifiuti, soprattutto fiori secchi, è diventata problematica determinando un’immagine indecorosa e contraria alla igiene pubblica.
Va a tutto questo aggiunto il fatto che migliaia di cittadini non possono pregare alla toma dei cari defunti in quanto ci sono aree non raggiungibili in quanto transennate a motivo di grazia della pubblica incolumità, basta alla Cooperativa Giuseppe Di Vittorio con i suoi 4500 loculi che da sette anni sino ad oggi sono inagili ai visitatori. Un problema che allo stato appare senza soluzioni malgrado la sollecitazioni sindaco, giunta, consiglio comunale da parte degli interessati. È evidente che si sono responsabilità da parte dei conduttori.
Con l’ordine del giorno proposto dal consigliere Marcello Medica il consiglio comunale esprimendo solidarietà e vicinanza a quei cittadini che non possono visitare i propri cari defunti; disappunto al degrado in ordine alla mancata raccolta di fiori secchi e garantire pulizia al fine di dare fine al degrado dei luoghi sacri; di riflettere su ipotesi di interventi adeguati, attraverso la formazione di tavoli di confronto, con la partecipazione dei proprietari dei loculi della cooperativa in questione, con l’obiettivo di individuare soluzioni condivise rivolte alla ristrutturazione delle sepolture pericolanti magari attraverso una raccolta di fondi tra gli eredi dei defunti soci della cooperativa Di Vittorio; atteso tutta questa situazione critica e fatte le proposte per uscire da queste problematiche impegna il Presidente del consiglio comunale a farsi promotore e garante della volontà del consiglio comunale a far sì che l’ordine del giorno sia fatto proprio dell’amministrazione comunale, al fine di intraprendere tutte le azioni possibili volte a dare soluzione ai gravosi problemi esposti.
Il consigliere Filippo Agosta si associa all’ordine del giorno che gli appare una battaglia civile a cui tutti debbano partecipare. Presenta un emendamento teso a impegnare oltre al presidente del Consiglio comunale anche l’amministrazione comunale a farsi promotori e garanti della volontà del consiglio comunale per intraprendere tutte le azioni possibili volte a dare soluzione a gravosi problemi testé esposti.
La consigliera Rita Floridia in merito alla mozione dichiara che si è avuto il modo di confrontarsi sull’argomento e annuncia l’astensione dal voto e valuta che la problematica sarà messa nelle attenzioni dell’amministrazione. Appoggia dunque l’attività dell’amministrazione su questo argomento
Il sindaco dichiara che da almeno otto anni che si parla di questo argomento e che si allarga alle confraternite e ai circoli ricreativi. Premette che non si tratta di strutture comunali. Si tratta di strutture private, che si intestano ai sodalizi, la cui gestione da parte delle confraternite è stata fallimentare. Esaurita la vendita dei loculi non ci sono più i fondi per le manutenzioni.
Il Comune e chi gestisce l’area cimiteriale non sa di chi sono queste strutture. L’ente non è in possesso dei registri dei possessori dei loculi. Queste strutture si ammalorano con cedimenti di solai e l’ente deve intervenire per evitare danni alle persone e garantire l’incolumità pubblica. Si sono fatte diecine di riunioni per fare in modo che i privati intervenissero e trattandosi di proprietà privata il Comune non può intervenire. La cooperativa Circolo Di Vittorio ha chiuso l’0attività donando i beni alla CGIL e non ha donato la parte della confraternita che ha capo ai loculi cimiteriali. Oggi ancora vengono rilasciati i nulla osta per le tumulazioni da parte dei responsabili. Ci si trova di fronte ad un Circolo non c’è più, ma nei fatti ancora opera, e quindi ne è scaturita una controversia tutta di natura privata. La proprietà dei loculi sussiste anche su altre strutture che però operano le manutenzioni. Quella del Circolo Di Vittorio è una situazione singolare.
Bisognerebbe mettere il naso nella gestione dei loculi degli anni passati. Ci si trova di fronte ad una realtà dove ci sono i proprietari dei loculi e dall’altra chi gestisce l’intera struttura. La CGIL a questo punto dovrebbe prendere in gestione la confraternita atteso che ha beneficiato del patrimonio della Cooperativa Di Vittorio.
Si impegna a tenere informato il consiglio comunale rispetto ad eventuali novità o sviluppi attorno a questa problematica; con la Cooperativa Di Vittorio non è stata possibile avere sinora un confronto.
Il consigliere Medica ringrazia il sindaco per avere edotto il consiglio sulla vicenda nuovamente al centro del dibattito grazie alla presentazione dell’ordine del giorno. Ciò è un passo avanti.
Valuta l’astensione come un voler lavarsi le mani; il sindaco ha dato la sua disponibilità ad occuparsi della vicenda e invita il civico consesso a dare un voto di consenso.
Il consigliere Filippo Agosta rileva che se l’ordine del giorno passa in consiglio si tratta di un rinnovato impegno per affrontare e risolvere il problema anche con procedure più drastiche e ben individuate.
Ai voti l’emendamento del consigliere Filippo Agosto viene bocciato con undici astenuti, due contrari e quattro favorevoli.
L’ordine del giorno viene bocciato a maggioranza con dodici astenuti e quattro favorevoli e uno contrario.
Esaurito l’ordine del giorno la seduta viene sciolta dal Presidente del Consiglio comunale.
L’Ufficio Stampa
P.S. Comunicato stampa del consiglio comunale del 20 maggio 2020 redatto con il sistema della Video Conferenza di pari data dall’ora 19.20 sino all’ ora 21,20.