I Castelli della Contea di Modica alla XXI Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico

Sinergia tra Archeoclub Ibleo, il Comune e il Museo Civico

“I Castelli della Contea di Modica” è il tema che sarà illustrato sabato 17 novembre p.v. alle ore 14.00, nell’ambito delle manifestazioni previste dall’Archeoclub nazionale nella XXI Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico.

L’Archeoclub d’Italia ospiterà le relazioni di Enzo Piazzese, sul Castello di Ragusa, e di Giovanni Distefano sul Castello di Modica.

Con questa partecipazione l’Archeoclub Ibleo, il Comune di Modica ed il Museo Civico “ F.L. Belgiorno” di Modica, saranno presenti a Paestum alla XXI Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico che si svolgerà dal 15 al 18 novembre.

L’appuntamento a Paestum è stato promosso dal Presidente dell’Archeoclub Enzo Piazzese, dal Sindaco di Modica, Ignazio Abbate e dal Direttore Onorario del Museo, l’archeologo Giovanni Distefano.

“Quella di Paestum è un’altra prestigiosa occasione, commenta il sindaco Ignazio Abbate, per presentare il Castello dei Conti di Modica che rappresenta non solo uno dei simboli più significativi della millenaria storia della città ma anche perché intendiamo valorizzarlo e renderlo sempre più riferimento per iniziative culturali a beneficio dei turisti e dei visitatori. Ringrazio per questa sinergia l’Archeoclub d’Italia, il Presidente Piazzese e l’archeologo Giovanni Distefano”, che ci hanno offerto questa importante occasione”.

L’evento sui castelli della Contea di Modica si concluderà con assaggi di Cioccolato di Modica.

“Le manifestazioni che si svolgono nella XXI Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico di Paestum – ha dichiarato Enzo Piazzese – sono una vetrina internazionale per la promozione dei nostri Beni Culturali, che l’Archeoclub sostiene da sempre”.

Il Patrimonio dei Castelli degli Iblei, oltre al Barocco, è una delle più importanti sedimentazioni culturali dei centri storici ed in particolare il Castello di Modica con le preesistenze archeologiche e monumentali che ricadono fra i beni del Comune.

“ Il grande pubblico della XXI Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico avrà l’occasione di ammirare ancora dei gioielli architettonici – ha aggiunto Giovanni Distefano – per i quali, per la promozione già intrapresa a Modica, è di fondamentale importanza che possa continuare anche con questi eventi internazionali”.

 

L’Ufficio Stampa

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Torna potabile l’acqua distribuita dalla rete idrica comunale.

Revocato il divieto dell’uso a fini potabili. Livelli di clorazione nei limiti di legge

Il provvedimento che disponeva il divieto dell’uso a scopo potabile, se non previa ebollizione, dell’acqua erogata da tutta la rete idrica comunale è stato revocato con ordinanza del sindaco (n°61434 del 7 novembre 2018).

A seguito dei controlli nelle acque da utilizzare per la distribuzione idrica sia all’uscita dei serbatoi idrici che lungo la condotta di distribuzione comunale è emersa la presenza di cloro dei limiti di legge. Per tale ragione è stata disposta la revoca del divieto in quanto è garantita la regolare potabilizzazione delle acque immesse nella rete idrica.

 

 

 

LUfficio Stampa

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Franco Libero Belgiorno. Intellettuale a tutto tondo spiegato al Palacultura

Intellettuali e studiosi hanno tratteggiato il valore del personaggio

Una visione a tutto tondo quello che il pomeriggio di studio ha offerto in onore di Franco Libero Belgiorno ieri sera al cospetto di un nutrito uditorio nella sala “Salvatore Triberio” del Palacultura dove si sono alternati studiosi di tendenze diverse che hanno focalizzato l’immagine e il valore di un personaggio che ha scritto una storia importante nello scenario sociale e culturale della Modica degli anni ’60.
Un’operazione necessaria non solo per conoscere un uomo dai molteplici interessi, sconosciuto alle generazioni più recenti, ma per mappare il contesto sociale e culturale della Modica del suo tempo.
“Franco Libero Belgiorno, ha dichiarato il sindaco Ignazio Abbate nel suo saluto, è rimasto nella storia e nel patrimonio della città perché ha dato un contributo indelebile ancora vivo ai giorni nostri.
Basta pensare al Museo che ha fondato e che a lui è stato dedicato. Giudico importante averlo recuperato alla memoria perché si tratta di un’iniziativa che rende onore a chi veramente ha amato Modica”.
Una figura d’intellettuale, ha sottolineato Giovanni Di Stefano direttore onorario del Museo Civico, vero che ha contribuito alla crescita culturale della città in un’epoca non facile non soffrendo di quell’egoismo tipico di chi vuole fare le cose per se. E’ stato un antesignano della pubblicistica; ha fatto vivere il museo civico rendendolo pubblico. Una sorta di Piera Angela ante litteram. Un patrimonio che ancora conserviamo e che abbiamo avuto l’onore di arricchire.
“Una riscoperta quella di un intellettuale ancorato al suo passato, commenta Maria Monisteri, assessore alla Cultura, che è ancora oggi si fa presente atteso che molte espressioni alte della cultura modicana fanno leva sulle sue scoperte e i suoi studi. Giornalista, storico dell’arte, drammaturgo, romanziere di talento. Tutto questo patrimonio va non solo conservato ma reso fruibile alle giovani generazioni perché si tratta di riscoprire una delle identità più forti e interessanti della nostra Città”.
Franco Libero Belgiorno fa parte di quella schiera d’intellettuali che in modo diffuso ha saputo intercettare quella cultura alta rendendola fruibile ai livelli più bassi.
Precursore di una pubblicistica che affrontava la questione femminile, quelle delle lettere e delle arti nei giornali che dirigeva e dove si leggevano critiche di teatro di cinema di libri appena pubblicati.
Lo storico Giuseppe Barone ha contestualizzato il personaggio in un milieu familiare che ha dato un contributo alla storia della città. Il padre fu quel Don Ciccio Belgiorno, barbiere e profumiere, fondatore del socialismo a Modica.
E sul versante della pubblicistica si è soffermato il giornalista Giuseppe Calabrese illustrando con una documentazione puntuale l’intero curricula di un personaggio che s’impegnava per i giornali anglo americani del dopoguerra, per passare al Popolo di Roma, alla Gazzetta, al Messaggero, alla Voce di Ragusa per finire al Mattino di Modica giornale di grande attenzione per i temi dello sviluppo socio economico della città. Riflessioni a parte quando fu nominato direttore dell’aeroporto di Comiso e poi candidato a diventarlo per quello di Roma e di Pisa ai quali rinunciò per non allontanarsi dalla propria città.
Nel 1955 pubblicò forse il testo per il quale da sempre F.L. Belgiorno è maggiormente ricordato: “Modica e le sue chiese dalle origini del cristianesimo ad oggi”. Lo storico dell’arte Paolo Nifosì ha confermato che si tratta di un’opera importante in quanto fa un’analisi dell’architettura ecclesiale della città con un metodo singolare: da un lato la descrizione della chiesa pubblicata in corsivo e dall’altra con carattere diverso la storia del monumento. Il valore dell’opera è che ancora oggi le cose scritte da F.L. Belgiorno sono le sole cose scritte: c’è stata una disattenzione per tutta l’architettura dell’ottocento che a Modica è dominante. La pubblicazione poi fa un’incursione dettagliata con la descrizione delle chiese minori che rimane una guida attuale e attenta per chi vuole intraprendere un’indagine in questa direzione.
Ad indagare l’universo letterario di B.L.Belgiorno la scrittrice e docente, Lucia Trombadore attraverso l’analisi di due opere: “La saga degli uomini persi” pubblicato a Milano nel 1935 e “La casa rossa di Portomarranco” del 1949. Due romanzi dove s’intrecciano le passioni e le debolezze umane che l’autore sa narrare con sagace attenzione. La relatrice fa emergere il pathos dell’opera letteraria accostandola con più fortunate pubblicazioni che si richiamano a Gabriele D’Annunzio e a Luigi Pirandello.
Il pomeriggio di studio si è avvalso anche dalla recitazione dell’attore Marcello sarta che ha letto alcuni brani tratti da “La Casa Rossa di Portomarranco” accompagnato al pianoforte da Andrea Cannata. Esposte nell’aula quattro grafiche di Giusy Tuè ispirate al romanzo.
Alla fine Georgia e Donatello Belgiorno hanno avuto modo di ringraziare il pubblico rendendolo partecipe di alcune testimonianze del loro rapporto con il padre.

L’Ufficio Stampa

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