Consiglio Comunale. Approvato a maggioranza il rendiconto di gestione finanziario per l’anno 2018

Respinta a maggioranza la pregiudiziale con la richiesta di rinvio del punto

Approvato a maggioranza ( con quattordici voti favorevoli e tre contrati) lo schema di rendiconto di gestione dell’esercizio finanziario 2018 dopo oltre due ore di intenso dibattito sull’argomento.

Presenti diciotto consiglieri il consiglio comunale prevede un solo punto all’ordine del giorno ovvero l’approvazione dello schema di rendiconto di gestione dell’esercizio finanziario 2018.

La seduta si apre con un’eccezione procedurale sollevata dalla consigliera Ivana Castello che denuncia che non gli sono stati forniti dei documenti utili per approfondire l’argomento e per tale ragione propone di rinviarlo in quanto non è stata posta, insieme ad altri consiglieri di opposizione, nelle condizioni di potere analizzare in modo completo il rendiconto di gestione 2018.

Un eventuale diniego, chiede, deve essere motivato per iscritto. Il presidente del consiglio comunale Carmela Minioto informa di avere contattato il segretario generale e riferisce che per il rilascio dei documenti mancanti è necessario del tempo.

La consigliera Ivana Castello sottolinea che si tratta di atti che si possono consegnare nell’arco di cinque/sei minuti e chiede la messa a verbale sia la dichiarazione del segretario e sia quella sua atteso che l’accesso agli atti è stata autorizzata il 24 settembre scorso. L’art 50 del regolamento recita che gli atti vanno consegnati immediatamente entro e non oltre i tre giorni e si riserva di presentare un esposto in questa direzione.

Il consigliere Tato Cavallino rivolgendosi al segretario della seduta (il dr. Giorgio Di Giacomo in quanto il segretario generale dr. Giampiero Bella è impedito per motivi di salute) e al presidente rileva che quanto dichiarato dalla Castello è un fatto grave in quanto mancano atti essenziali sull’argomento e che sono tutti relativi al merito del punto e quindi si tratta di garantire un metodo di trasparenza. Necessaria quindi una risposta certa.

L’assessore al Bilancio Anna Maria Aiello valuta che la mancata trasmissione non ha fondamento in quanto il decreto legislativo 118 impone che gli atti del conto consuntivo devono essere tutti trasmessi cosa che è stata fatta. Tutto il resto non costituisce pregiudizio per la discussione e l’adozione del punto. La presidente Minioto rileva che tutti gli atti di competenza sono stati tutti trasmessi ai consiglieri per tempo.

La consigliera Ivana Castello stima che gli atti a cui fa riferimento l’assessore Aiello per legge devono essere allegati. Se però un consigliere comunale ha bisogno di fare approfondimenti ha il diritto di farli.

Non c’è divieto su questo. Quindi sono atti non allegati. Reclama il diritto di avere documenti mancanti e richiesti e atteso che non sono stati forniti pone la questione pregiudiziale.

La consigliera Rita Floridia valuta la pregiudiziale superflua e pretestuosa, in quanto la relazione del collegio dei revisori attesta la presenza degli atti necessari ed esprime peraltro un parere favorevole.

La pregiudiziale messa ai voti è bocciata a maggioranza con tre favorevoli, tredici contrari e due astenuti.

Si passa all’illustrazione del punto che è illustrato dall’assessore Annamaria Aiello.

Il documento attesta i conti a chiusura dell’esercizio 2018 e consente di verificare quanto fatto dall’amministrazione in ordine al raggiungimento degli obiettivi in ordine al: conto di bilancio, conto economico e il conto del patrimonio. L’atto è corredato dal parere favorevole del collegio dei revisori dei conti.

Ringrazia gli uffici di competenza e il segretario generale dr. Giampiero Bella nella qualità di PO delle finanze per il lavoro svolto.

Sono state rispettate le procedure contabili, i limiti di indebitamento e l’accertamento dei residui.

Illustra il quadro sinottico del rendiconto dell’esercizio finanziario 2018 in tutti i suoi contenuti e il risultato finale dello stesso. Il fondo cassa all’1/o1/2018 era di € 176.305,98; le riscossioni ammontano a € 97.54.201,43 ( di cui residui pari a € 11.998.567,00 e € 85.055.634,43 di competenza). I pagamenti ammontano a € 97.054.201,43 (di cui € 34.205.163,39 come residui e € 62.489.038,04 come competenza); il fondo cassa al 31 dicembre del 2018 era pari a € 176.305,98. I residui attivi a € 126.442.943,97 (di cui € 99.337.897,73 come residui e € 27.105.046,24 come competenza) i residui passivi sono pari a € 85.710.023,47 ( di cui € 41.221.395,03 come residui e € 44.488.628,44 come competenza). Il fondo pluriennale per spese correnti è pari a € 38.477,53. Il risultato di amministrazione è pari a € 40.870.748,95 . Risultato che serve a fronteggiare i vincoli previsti dalla legge  è distinto come segue: parte accantonata pari a € 58.206.906,87; per il fondo crediti di dubbia esigibilità al 31 dicembre 2018 che vale € 57.800.229,93; il fondo contenzioso e altri accantonamenti è pari a € 535.324,93 il tutto per un risultato di amministrazione ( rendiconto dell’esercizio finanziario 2018) di meno 17.871.482,85 che si muove nella direzione prevista dalla legge che impone una diminuzione per anno.

Il dato finale, infatti, nel 2016 era di meno 26.739.047,79 euro; nel 2017 di meno 21.999.901,77 euro e al 31 dicembre 2018, come già scritto, a meno 17.871.482,85 euro.

Anche nel 2018 si è fatto ricorso alle anticipazioni di cassa pari a € 18.453.435,67 e non sono state affrontate spese di rappresentanza.

Si è centrato il programma politico amministrativo sulla scorta della relazione illustrata dall’assessore Aiello che rileva le numerose attività in tema di lavori pubblici, di servizi sociali, in tema di protezione civile, assistenza all’utenza, Pubblica Istruzione, manutenzioni in molteplici settori.

Il consigliere Marcello Medica puntualizza alcuni aspetti critici sul rendiconto di gestione anno 2018 come i debiti fuori bilancio per circa tre milioni di euro. Un milione e settecento mila e la somma che si riferisce a beni e servizi che indicano mancanza di programmazione in quanto non sono state previsti impegni di spesa. Fa merito il contenzioso che ne è scaturito. L’ente non ha provveduto ad affrontare l’anticipazione di tesoreria che produce interessi e oneri finanziari pesanti a carico del bilancio dell’ente. Questo comporta come primo effetto il mancato pagamento degli stipendi.

L’ente è in pre dissesto dal 2012 e questo ha comportato un prolungarsi dei tempi di pagamento dei fornitori.

I residui attivi di competenza indicano che l’ente non riesce a riscuotere le somme dei tributi la cui percentuale è sotto la soglia del 50 per cento e questo non fa giustizia rispetto a quelli che pagano regolarmente. L’ente deve percorrere qualsiasi procedura per fare pagare i tributi a quanti non li pagano a tempo debito. Bisogna solo proporre facilitazione ai cittadini meno ambienti. Il recupero dell’evasione è ridicolo: nel 2018 è stato di 98mila euro su cinque milioni euro di accertamento. Bisogna stanare gli evasori. Nel 2018 si registrano 9 milioni di euro di residui di competenza!

Per quanto riguarda la SPM il piano di risanamento dimostra che la direzione è quella dello smantellamento, bisogna invece utilizzare la forza lavoro e non affidare all’esterno alcuni servizi.

Per quanto la Modica Multiservizi vanta un credito di tre milioni di euro che è in attesta di definizione in quanto sub judice e sono somme che l’ente dovrebbe sborsare.

Sul conto economico pesano gli interessi sull’anticipazione di cassa che nel 2018 sono aumentati.

Il consigliere Tato Cavallino rileva che il bilancio consuntivo è la resa dei conti che dimostra un programma economico da parte dell’amministrazione che non si muove nella direzione della strada del risanamento.

La relazione dei revisori dei conti che in modo analitico lo evidenziano nonostante il parere positivo.

Nei rilievi che il collegio c’è il continuo ricorso all’anticipazione di cassa dovuta ad una precaria riscossione dei tributi, dove non c’è una programmazione seria rilevano i revisori. Dopo sei anni, nonostante i proclami del sindaco, sono rimasti tali.

A fronte delle manutenzioni stradali la cassa piange! Un Comune che programma deve anche provvedere alla riscossione dei tributi che nei fatti è bassissima a fronte dei debiti che registra l’ente nei confronti dei dipendenti che hanno un rapporto di lavoro con il Comune. Non si riescono a pagare neanche i buoni libri. Oggi ancora dopo sei anni di capire quanto è il debito tra le partecipate e l’ente.

Il quadro economico è grave e avvilente così come si evince dalla relazione del collegio dei revisori dei conti.

La consigliera Ivana Castello nel suo intervento sottolinea che non è stata posta nelle condizioni di poter approfondire l’argomento.

A leggere la relazione di revisori dei conti nella quale per tre milioni euro l’ente ha provveduto a riconoscere nel 2018 debiti fuori bilancio il cui impegno di spesa si riferisce al bilancio 2014 per due partite di debito, finanziati in quell’anno. Un milione e settecento mila euro sarà impegnato nel 2019 e nel 2020. Che senso ha tutto questo?   Il conto consuntivo 2018 deve essere in linea con il piano di equilibrio, dove invece per alcuni debiti fuori bilancio sono state impegnate somme inferiori.

L’amministrazione ha dichiarato che avrebbe  ripianato i debiti delle partecipate a far data dal 2017 così come previsto dal piano di equilibrio approvato; nel 2018 non sono state previste e impegnate somme.

Si è di fronte a un mancato rispetto del piano di riequilibrio sui debiti fuori bilancio, sul ripianamento del debito con le partecipate.

Sull’ENEL non c’è anche quest’anno l’impegno sufficiente per coprire il fabbisogno di energia provocando un debito fuori bilancio. Ricorda che sull’atto di consiglio comunale la responsabilità è in capo ai singoli consiglieri e non di già all’amministrazione.

Altro impegno sottostimato è quello relativo ad alcuni capitoli dei servizi sociali: un milione e settecento mila euro il fabbisogno, solo settecento mila euro impegnati. La spesa aumenta è l’amministrazione ne impegna di meno. Così si originano debiti fuori bilancio che sono la porta del dissesto finanziario. L’amministrazione spende 120mila di euro per fuochi d’artificio e luminarie e sottostima le spese sociali.

Il componente del collegio dei revisori il dr. Fabrizio Immormino valuta che i debiti fuori bilancio nella relazione sono quelli riconosciuti nel 2018. Gli accordi transattivi sono quelli realizzati alla fine del 2018. Sulle partecipate, sulla SPM si registra un versamento di una tranche e la seconda tranche era prevista nel 2019. L’altra società aveva un capitale tale che poteva fronteggiare le perdite.

Gli impegni sono al 99 per cento della spesa e tutto questo è fisiologico. Per quanto riguarda il bonifico di 451.890,00 euro è stato impegnato in una delibera di variazione di bilancio del consiglio comunale del 29 dicembre 2018 e le somme confluite in capitoli di bilancio che prevedono la spesa per anziani, disabili e minori.

Il presidente della commissione bilancio Giammarco Covato nel suo intervento gratifica il lavoro svolto dai commissari e dall’assessore e dagli uffici che hanno dovuto affrontare un lavoro difficile.

La consigliera Ivana Castello, replicando, rileva che il riconoscimento dei debiti fuori bilancio per il 2018 è stato di gran luna sottostimato in quanto non sono stati fatti per euro 2milioni e 29 rispetto ai dodicimila impegnati e quindi i revisori hanno dichiarato il falso. Né sono stati onorati i debiti, come dovuto, delle partecipate così come detto.

Sui revisori sostiene che nonostante i rilievi emersi nella relazione hanno dato il parere favorevole. Poi rileva che ci sono delle spese senza che siano state impegnate le somme: questo è falso in bilancio.

Il sindaco nel suo intervento rileva che sancisce l’attività amministrativa dell’ente per il 2018 e ringrazia gli uffici per il lavoro svolto dall’assessore, dai revisori dei conti, e dai consiglieri presenti.

L’attività amministrativa è frutto di una programmazione giornaliera; dietro questa programmazione ci sono i servizi resi con una città che è cresciuta anche sul contesto nazionale.

I servizi messi a disposizione nei vari settori turismo e cultura, a sostegno delle imprese, dei servizi sociali, della scuola e nelle manutenzioni di ogni genere sono il frutto di quanto programmato. Se si guarda alle amministrazioni precedenti il risultato è stato quello che questa amministrazione ha dovuto fare fronte al piano di risanamento di quelle gestioni amministrative e quindi con un notevole carico del debito;  quanto quello creato agli anni precedenti del dicembre del 2012. Alla consigliera Ivana Castello replica dicendo che si programmano i servizi secondo le richieste delle PO, che devono gestire i servizi di competenza, e si realizzano secondo le somme che sono a disposizione. I revisori sono garanzia dell’attività dell’ente e sono nominati non per scelta politica, ma come si sa per sorteggio.

Andare a cercare la negatività è un assurdo, nessuno fa azioni contro legem; rileva poi quanto fatto rispetto a quanto c’era prima. Valuta che sono stati rispettati i parametri previsti dal piano di riequilibrio peraltro le tranche alle partecipate sono state onorate come indicato da un atto notarile.

Il bilancio di previsione poi è in piena sintonia con il piano di equilibrio: sui debiti fuori bilancio ci sono transazioni chiuse e altre che sono in corso di chiusura e certamente fatte nell’interesse del Comune anche se l’opposizione continua a sostenere che sono fatte a favore dei creditori.

Lo scopo comunque è quello di raggiungere i risultati e fare in modo che l’ente superi ed esca da questo stato finanziario economico.

La maggior parte delle entrate all’ente serve per ripianare mutui per debiti (leggasi i 64 milioni di euro) e con la Cassa depositi e prestiti e questi valgono sei milioni di euro di liquidità ogni anno.

Poi bisogna aggiungere i debiti con il comune di Scicli, con l’ATO. Se non ci fossero questi debiti si pagherebbero gli stipendi con regolarità e fronteggiare on serenità la situazione economica finanziaria dell’ente. Oggi si gestisce una città che è cresciuta grazie ad una programmazione politica fatta da questo ente. Attività che riguardano tra l’altro le attività ludiche ricreative con un ritorno per il turismo e non finalizzate per pochi eletti.

La tassa di soggiorno si muove verso questo obiettivo come è giusto che sia. Si tratta di fare in questa direzione una scelta politica. Le attività ricettive molto prolifiche attestano la bontà delle scelte fatte dall’amministrazione. Poi fa riferimento al trasporto scolastico che è soddisfatto con le dovute coperture finanziarie e le ditte partecipano alle gare perché offrono una linea di credito nei confronti dell’ente. Bisogna risanare l’ente senza mettere in ginocchio la città, come invece accadeva prima.

Si è passati da una ricettività con sessanta imprese a seicento imprese e la popolazione è aumentata di seimila unità. Questo attesta il successo della programmazione di quest’ amministrazione. Ogni impiego deve avere un ritorno. Non accetta i toni di chi sostiene bilanci non redatti in regola. Il progetto della disabilità, riferisce, nelle spiagge è stato riportato nelle testate nazionali additato come esempio di solidarietà senza dover dire il boom delle presenze a Marina di Modica con la programmazione estiva.

Poi per il resto a tutte le tre circoscrizioni, in cui è divisa la città, sono state destinate le somme in modo equitativo realizzando gli interventi previsti.

Al consigliere Medica replica dicendo che i meno abbienti sono presi in considerazione per il pagamento dei tributi con facilitazioni. La cosa grave è scoprire gente facoltosa che non paga le tasse. In città era invalsa la regola che i tributi comunali non andavano pagati. La scopertura è l’indice di questa situazione. Le uscite sono maggiori delle entrate a fronte di sottostimati introiti, notevoli, per mancato pagamento dei tributi da parte di un’area considerevole della città.

E oggi è ancora più difficoltoso amministrare atteso che il numero dei dipendenti è sensibilmente diminuito eppure si riesce a fare fronte ai servizi richiesti alla collettività.

La consigliera Ivana Castello annuncia il voto contrario e annuncia l’invio di una nota sul voto negativo che deve essere trasmesso alla Procura della Corte dei Conti e alla Corte dei Conti.

Il consigliere Marcello Medica si sarebbe aspettato chiarimenti maggiori rispetto ai rilievi della consigliera Castello. Ribadisce la necessità di un recupero dell’evasione fiscale come fatto giusto ed equitativo per tutta la collettività ma non registra una attività adeguata per raggiungere tale obiettivo. Gli sta bene che si lavori per sostenere le imprese al fine di far progredire l’economia del territorio.

Lo schema di rendiconto di gestione dell’esercizio finanziario 2018 è approvato a maggioranza con quattordici favorevoli e tre contrari.

La delibera è dotata dell’immediata esecutività con quattordici favorevoli e due astenuti.

Esaurito l’ordine del giorno la seduta viene sciolta.

 

 

 

 

 

 

 

 

L’Ufficio Stampa

 

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Disservizi idrici giovedì 3 ottobre a Modica Alta, zona Corso Umberto e al Dente.

Da riparare due guasti alla colonna portante della sorgente “Cafeo”

 

Disservizi idrici sono previsti nella giornata di domani, giovedì 3 ottobre p.v. nell’arco dell’intera giornata per Modica Alta, parte alta di Corso Umberto 1° e nella zona nord del quartiere Dente.

Due perdite d’acqua nella condotta portante della sorgente di c.da Cafeo saranno oggetto di intervento da parte della squadra della manutenzione idrica.

La situazione tornerà a normalizzarsi, salvo imprevisti, venerdì 4 ottobre p.v.

 

 

 

 

 

 

 

                                                                                                                                                             L’Ufficio Stampa

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Centodiciassette anni fa l’alluvione che mise in ginocchio Modica provocando morti e tragedie

Una Messa e una corona d’alloro alla lapide per la cerimonia rievocativa

Con una Santa Messa, nella chiesa di Santa Maria di Betlemme, officiata da padre Antonio Forgione, e la posa in opera di una corona d’alloro alla lapide che, all’interno del chiostro di Palazzo San Domenico, indica il livello dell’acqua si è svolta stamani la cerimonia, promossa dal Comune, in ricordo dell’alluvione del 26 settembre del 1902 che tante morti e danni provocò alla città.

L’evento tragico è stato ricordato in diversi interventi tenutosi in Santa Maria di Betlemme, presenti i rappresentanti delle forze dell’ordine, il Capitano dei Carabinieri, Francesco Ferrante, il tenente della GDF, Giulia Intrisano, l’ispettore capo della P.S., Angelo Gintoli, il comandante della Polizia Locale, Rosario Cannizzaro e il presidente del consiglio comunale, Carmela Minioto.

Il sindaco, Ignazio Abbate ha colto l’occasione per ricordare l’intesa attività della Protezione Civile in città in tema di esercitazioni e di educazione alla prevenzione, in Chiesa presente una folta scolaresca del Liceo Classico e del Liceo Musicale di Modica, e ha annunciato che è stata scelta la data del 26 settembre per celebrare la giornata della Protezione Civile a Modica e una richiesta in questo senso sarà inoltrata al Presidente della Repubblica; l’assessore alla Cultura, Maria Monisteri ha dato lettura di un passo de “Il disastro di Modica” di Arturo Catanzaro che narra dei gesti eroici dei carabinieri di Modica per mettere in salvo una famiglia destinata a sicura morte per annegamento e l’etnoantropologa, Grazia Dormiente che ha ricostruito le fasi di quella tragedia che ha del tutto mutato l’identità urbanistica della città ma anche segnato profondamente l’animo di quanti a quell’epoca vivevano nel suo territorio.

Un ringraziamento alle città di Milano e di Palermo che promossero una vera e propria gara di solidarietà in favore della popolazione colpita e quelle offerte consentirono di costruire, nel quartiere che ancora oggi si chiama “Milano – Palermo”, delle case destinate a quanti l’avevano perdute a causa di quella tragedia.

Dopo la Messa un corteo si è mosso dal sagrato della chiesa per raggiungere il chiostro di Palazzo San Domenico, dove il sindaco, alla presenza delle autorità, ha deposto una corona d’alloro alla memoria, sulle note del silenzio d’ordinanza. Alla cerimonia erano presenti, il vice sindaco, Saro Viola, l’assessore ai LL.PP., Giorgio Linguanti nonché i consiglieri Giorgio Civello e Giovanni Alecci.

 

L’Ufficio Stampa

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