Surrogata in quarta commissione consiliare la consigliera Ivana Castello, dalla quale si è puntualmente dimessa
, discussione sulle “Trivellazioni nel Val di Noto” a firma dei consiglieri Tato Cavallino,Ivana Castello, Salvatore Poidomani, Filippo Agosta, Giovanni Spadaro e Marcello Medica, nei fatti l’iniziativa registra la presentazione da parte dell’amministrazione comunale di un ricorso al TAR contro il Decreto assessoriale del Territorio ed Ambiente per la ricerca di idrocarburi denominata “Fiume Tellaro” avanzata dalla Panther Eureka; non passa l’ordine del giorno sulle problematiche connesse al costante depotenziamento dell’Ospedale Maggiore di Modica, presentato dal consigliere Marcello Medica in quanto le ragioni di una modifica e di una integrazione del piano di indirizzo dell’ASP di Ragusa fa parte di un atto deliberativo della Giunta comunale la n° 257 del 2 ottobre 2019 presentato, illustrato dal sindaco e recepito nella riunione della conferenza dei sindaci alla presenza del direttore generale dell’ASP di Ragusa.
Presenti quattordici consiglieri il presidente del consiglio comunale introduce il punto all’ordine del giorno quello relativo alla surroga del consigliere dimissionario (Ivana Castello) in seno alla quarta commissione consiliare.
Votanti tredici consiglieri. Ottengono voti: Ivana Castello tre; bianche otto; nulle due.
Viene eletta in quarta commissione la consigliera Ivana Castello.
La delibera di surroga è approvata a maggioranza con undici voti a favore e tre astenuti.
La delibera è dotata di immediata esecutività con undici voti a favore e tre astenuti.
La consigliera Ivana Castello si dimette dalla quarta commissione
Il consigliere Tato Cavallino illustra un ordine del giorno sulle trivellazioni nel Val di Noto.
Un decreto assessoriale del Territorio e Ambiente della Regione Sicilia autorizza una compagnia petrolifera a riprendere la ricerca di idrocarburi nell’area del Tellaro ricadente nelle provincie di Catania, Siracusa e Ragusa per un totale di 660,37 KMQ, comprendendo comuni inseriti nella lista mondiale dell’Unesco, tra cui anche il Comune di Modica. Turismo e Ambiente sono messe a repentaglio in uno al patrimonio paesaggistico dei territori interessati.
Nell’assenza di una presa di posizione del sindaco e dell’amministrazione, si è deciso di affrontare in consiglio comunale di Modica un ordine del giorno, primo firmatario, Tato Cavallino, la possibilità di porre in essere tutte le procedure necessarie e possibili per scongiurare che ciò accada.
Amministrazione e consiglio comunale facciano fronte comune per una decisione unanime atteso che i comuni di Noto e di Scicli hanno già annunciato impugnativa al TAR al decreto assessoriale.
Il consigliere Marcello Medica si sarebbe aspettato una presa di posizione generale su questo aspetto della vicenda; non si può intervenire a cose fatte, Modica doveva dare l’esempio per un’azione di contrasto per una battaglia politica che non ha colore politico perché fatta negli interessi di tutti i cittadini. Il rischio di danni al paesaggio e dell’ambiente è enorme. Esprime la contrarietà a tali scelte e invita tutte le forze politiche ad assumere una posizione forte non solo nel Val di Noto ma in tutta l’isola.
Il Sindaco, Ignazio Abbate, valuta che si tratta di atti politici che hanno nome e cognome.
Ci sarebbero tutte le condizioni per togliere la fiducia al presidente Musumeci per un argomento di questo tipo. Ha avuto diversi incontri con i sindaci e le associazioni ambientaliste per cercare di capire l’entità della questione. Solo un atto amministrative comune può bloccare quest’iniziativa. Ci sono comuni che non si sono mossi, vedi Ragusa dimostrando di non avere alcun interesse. La preoccupazione maggiore sono le falde acquifere che non si possono mettere in pericolo. C’è infatti una nostra costante attenzione alle falde acquifere vedi Cafeo sull’Irminio che vengono monitorate. Registra poi una contraddizione rispetto ai vincoli cui sono costrette le aziende nel richiedere i permessi rispetto ad iniziative come queste che si realizzano senza tanti problemi. Ci vogliono dunque atti concreti. Sulle trivellazioni a mare sussiste un blocco di diciotto mesi; gli stessi provvedimenti si possono fare anche per la terra ferma. Si devono muovere i partiti politici che hanno rappresentanze regionali e nazionali. La verità è che i territori non si muovono. Bisognerebbe invece coinvolgerli. Sulle problematiche relative ai rischi delle falde acquifere il Comune non è stato coinvolto così come la soprintendenza. Chi lo dice che le acque acquifere del nostro territorio sono sicure? Si possono assumere iniziative tese a concretizzare atti concreti ma poi sono necessarie iniziative di carattere politico. Si può in autotutela stoppare questo decreto assessoriale e il consigliere Cavallino ha un rappresentante nel Governo regionale può farsi interprete di questa esigenza. Il governo regionale deve capire che con il Sud Est non deve scherzare. Denuncia l’attività di impulsi con frequenze sino a 100Hz di imprecisata breve durata temporale e di intensità molto ridotta che si dice non si propagano sotto i venti metri. Un mera assurdità in quanto a quella profondità non ci sono sacche petrolifere ma insistono prospezioni stratigrafiche e pozzi d’acqua con tutto ciò che ne consegue.
L’avvocatura del Comune, avv. Miriam Dell’Ali, presente in aula, illustra il lavoro fatto e che si farà in futuro in questa direzione. Illustra il ricorso al TAR di Catania contro il decreto assessoriale che sarà ovviamente impugnato visto che si è dentro i termini per farlo.
Il decreto assessoriale, n.304/gab del 5 luglio 2019, presenta diversi vizi di legittimità come è già stato evidenziato. Ci sono profili d’ incostituzionalità che sono stati rilevati.
Mancato rispetto dei procedimenti amministrativi tipici della fattispecie. Il ricorso trova fondamento nel fatto che i comuni non stati investiti in ordine all’impatto ambientale.
Senza pensare che è necessaria un’azione di tutela del paesaggio e del patrimonio architettonico di cui non tiene conto. Poi ci sono profili relativi al rischio inquinamento. Cominciare ad impugnare il decreto prima che comincino le trivellazioni per evitare rischi all’inquinamento del territorio. Questi motivi potrebbero determinare la sospensione del provvedimento.
Il consigliere Tato Cavallino valuta al di là del provvedimento di impugnativa che il civico consesso possa nelle more assumere l’iniziativa di un atto di sostegno al ricorso. Accoglie la richiesta del sindaco e specifica che alcuni deputati della sua area hanno già assunto una posizione contraria al decreto. Condivisibile la prevenzione sulle analisi del rischio causato dalle trivellazioni. Invita il presidente del consiglio comunale ad aggiornare il civico consesso sugli sviluppi di questa vicenda. Invita anche a compulsare il commissario del libero consorzio di Ragusa ad agire.
Il consigliere Marcello Medica ringrazia sindaco e l’avv. Miriam Dell’Ali per i chiarimenti offerti e comunicherà ai deputati di riferimento gli sviluppi della questione per tutelare gli interessi dei cittadini.
Il sindaco invita il consigliere Medica a fare in modo che il gruppo cinque stelle all’ARS, il più numeroso, presenti un atto formale che si opponga al decreto assessoriale.
Si passa ad un altro ordine del giorno presentato dal consigliere Marcello Medica, sulle pesanti problematiche connesse e consequenziali al costante e progressivo depotenziamento dell’Ospedale “Maggiore di Modica”. Il documento rileva il valore primario della salute nel mentre negli anni si registra un depotenziamento costante del “Maggiore” di Modica messo in atto da diversi governi regionali,compreso l’attuale, e che l’ultimo atto di riordino prevede ulteriori ridimensionamenti in diversi reparti e ciò mette a rischio un depotenziamento del nosocomio modicano e con esso la salute dei cittadini che peraltro coinvolge un grande bacino di utenza. L’ordine del giorno esprime disappunto e contrarietà verso la politica sanitaria regionale che tende a depotenziare la sanità del territorio ibleo e modicano in particolare.
Necessario allora invertire l’attuale tendenza potenziando i servizi e in particolare il Pronto Soccorso a tutela della comunità e dei pazienti.
Il sindaco informa quando avvenuto in sede di conferenza dei sindaci nella quale il direttore general dell’ASP ha illustrato il piano nell’ambito di una logica che preveva già i posti letto assegnati.
Il sindaco ha fatto emergere in quella sede le criticità del nosocomio modicano in particolare nel Pronto Soccorso che presenta evidenti limiti. La struttura può ricevere la medicina d’urgenza che permette di avere dei posti letto e questo però comporta giustamente un aumento della pianta organica. Sulla scorta dei numeri si sono fatte delle richieste che nascono da una concertazione con i sanitari ospedalieri e riguardano: la medicina di urgenza all’interno del pronto soccorso, l’inserimento dell’astanteria al pronto Soccorso; utilizzo di tutti i posti letto aziendali non ancora attivati in maniera flessibile per non incorrere in gravi omissioni nei confronti dell’utenza che afferisce gli Ospedali; aumento a 18 posti letto in Geriatria atteso che ci sono pazienti allocati in altri reparti. Operare, infine, l’immediata attivazione dei 4 posti letto i Neurologia.
Il quadro proposto si muove nella direzione di assistere un comprensorio ( il distretto di Modica conta 117 mila abitanti, quello di Ragusa 98mila e quello di Vittoria 105mila abitanti) vasto che registra patologie di merito enormi e questo necessita di tempi solleciti di intervento. Utili per fare le prime cure e poi trasferire i pazienti negli altri nosocomi dove ci sono i reparti specialistici.
Mercoledì prossimo le richieste di Modica saranno oggetto di un confronto con gli altri due grandi nosocomi di Ragusa e Vittoria. Ci si muove nella necessità di dover garantire i servizi con il personale in dotazione.
Quindi presenti nelle decisioni e portare al tavolo istituzionale situazione concrete. Le scelte sanitarie si fanno a Palermo e ci vogliono le risorse adeguate. Rileva che a Modica negli ultimi otto anni non si fa un concorso da primario. Per tanti anni si sono fatti i concorsi di primarato a Vittoria e Ragusa. Oggi finalmente sono stati pubblicati i bandi anche per Modica in quasi tutti i reparti.
Prende atto di questo nuovo corso. Al Maggiore di Modica rispetto agli altri nosocomi si garantiscono i servizi sanitari con personale limitato.
Il nuovo Piano dell’Asp dovrà essere approvato dalla Giunta di Governo e poi ratificato al Ministero della salute.
Il consigliere Tato Cavallino valuta che si sarebbe aspettato su questo argomento basilare un coinvolgimento del primo cittadino del consiglio comunale e quindi con l’intera città. Il civico consesso è al fianco del sindaco atteso che si tratta della salute dei cittadini e quindi non ci possono essere contrapposizioni.
A questo punto è pleonastico votare il documento presentato.
Il consigliere Marcello Medica ritiene che è necessario dare un segnale forte e invita a votare l’ordine del giorno che rafforza l’unità del consiglio comunale sul tema in questione.
Il sindaco replicando al consigliere Cavallino riferisce che il progetto illustrato è esente purtroppo dalle valutazioni dei direttori sanitari, oggetto di valutazione nell’intervento di Cavallino, che non hanno poteri decisionali.
La sanità è nelle mani del Governo regionale e tutto ciò che ne discende va gestito dai direttori generali.
Con l’atto in itinere si rilevano delle novità. Però annuncia che ci sarà un secondo tempo che si lega a quanto sostiene il Decreto Balducci. Le provincie piccole avranno problemi al contrario delle aree metropolitane. Ma su questo bisognerà cominciare a ragionare.
Il consigliere Daniele Scapellato rileva che il piano è stato reso noto e c’è stata un’apertura alle parti sindacali sulle problematiche. Valuta che bisogna attendere l’apprezzamento del documento i programmazione sanitaria anche perché il decreto Balducci prevede numeri diversi. Informa una serie di tempistiche sui concorsi dei primari a Modica e questo è un fatto positivo. Ci saranno nuovi infermieri nell’organico che costituiscono un terzo del personale. Non si può accettare che il Maggiore di Modica al pari dei nosocomi di Ragusa e Vittoria non ha un pronto soccorso proporzionalmente adeguato e su questo comunque c’è un’aspettativa importante.
Il pronto soccorso di Modica oggi si caratterizza per la presenza di pazienti provenienti da fuori provincia con patologie serie che necessitano intanto di una rapida assistenza e questo comporta il potenziamento e lì introduzione di nuovi reparti.
L’ordine del giorno non è approvato con tredici astenuti e un voto favorevole.
Esaurito l’ordine del giorno la seduta viene sciolta.
L’Ufficio Stampa