Domani in programma due iniziative. L’evento patrocinato dal Comune.
Il testo è formato da fili intrecciati e lo sfondo è composto con strisce di stoffa che riproducono il mare, come unione e divisione tra i paesi.
Ogni treccia simbolizza la storia delle persone che l’hanno realizzato e il luogo in cui è stata realizzata, trasformando così una storia e un luogo personale in una storia e un luogo per tutti e di tutti.
L’iniziativa è a cura dell’artista Jonida Xherri e patrocinata dal Comune, Assessorato alla Cultura, nasce dalla citazione del poeta e migrante italiano, di ritorno in Italia nel primo Novecento.
L’arazzo continuerà a fare il giro d’Italia, proseguendo il viaggio in tutti i Comuni in cui sarà ospitato.
Le trecce sono state realizzate con la collaborazione di: Villa Tedeschi di Modica, Nessuno Escluso di Scicli, Liceo Artistico di Modica, Casa Tobia di Noto, Piccoli Fratelli di Modica, Raggio di Sole di Modica, Casa dell’Arca di Modica, Crisci Ranni di Modica, Ci siamo anche noi di Modica, Mediteran Hope – Casa delle Culture di Scicli, Boccone del povero – Oasi Cusmaniana di Modica, Istituto Comprensivo S.Marta-Ciaceri di Modica, Casa Don Puglisi di Modica, Casa di Reclusione di Noto, DEP Dora e Pajtimit di Shkodra / Albania.
“Il progetto vuole dare voce alla storia personale di ogni singola persona in Italia e in Europa, commenta Jonida Xherri, e vuole sensibilizzare sui temi dell’immigrazione, della crisi e della conflittualità. È una riflessione che stimoli il dialogo e l’approfondimento su queste tematiche. La frase, dedicata alla propria terra da un immigrato Italiano, è riproposta oggi da italiani di nascita e italiani di sentimento, italiani che vogliono immigrare e italiani che vogliono restare sperando in un’Italia migliore; immigrati che si trovano in Italia per caso o perché l’hanno scelto, immigrati che vedono Italia come terra di passaggio o come terra dove vogliono stare per sempre.
Oltre a questi progetti, l’artista offrirà dei corsi di ricami gratuiti alle associazioni di Modica e provincia e lo spazio sarà aperto ad accogliere nuove attività che nasceranno da collaborazioni con altre persone.
Lo spazio della residenza è messo a disposizione dal Comune di Modica.
I progetti con il patrocinio del Comune di Modica e realizzati senza finanziamenti, verranno sostenuti dalle offerte che faranno le persone e dalla vendita delle opere che l’artista metterà a disposizione”.
Successivamente al Palazzo della Cultura verrà inaugurato “MIRËSERDHËT”, dall’albanese “BENVENUTI”, un altro progetto di Jonida Xherri sull’accoglienza e sullo scambio come vere ricchezze che le persone hanno bisogno di ritrovare. “BENVENUTI” è uno spazio fisico che darà inizio a due progetti: Il primo è “OSPITALITA’ D’ARTISTA”: un’auto-residenza di 10 mesi dell’artista Xherri dall’aprile 2019 al gennaio 2020. Il periodo è stato scelto in base al fatto che a ogni straniero/extracomunitario servono dieci anni di residenza continua in Italia per fare richiesta di cittadinanza, la quale dopo qualche altro anno può essere accettata o rifiutata.
Dopo dieci anni in Italia l’artista, facendo richiesta di cittadinanza e in attesa di risposta, ha deciso di ricambiare l’accoglienza che l’Italia le ha offerto, donando dieci mesi di accoglienza a tutti quelli che vorranno.
In un percorso di tre anni Jonida Xherri ha fato dieci tappeti, realizzando con fili intrecciati i disegni fatti da bambina: i tappeti saranno esposti uno al mese e ogni giorno accoglieranno le persone con l’offerta di prodotti tipici albanesi.
Il secondo progetto è “PERLE DI ACCOGLIENZA”: una striscia di tappeto realizzato collettivamente, ricamato di perline, composto da 629 riquadri di formato A4, conservando così lo stesso numero delle tavolette di cioccolato che compongono la “Barca di Cioccolato/Santo di Modica”, che attualmente sono in visione nella chiesa di San Domenico di Modica.
Il tappeto è simbolo di accoglienza e le perline esprimono il valore che la fratellanza sta perdendo.
Il tappeto sarà finito entro il 28 settembre 2019 e sarà esposto sul corso principale di Modica per la seconda processione della “Barca di Cioccolato/Santo di Modica”. A ogni partecipante che avrà contribuito alla realizzazione del tappeto, sarà offerto un dono in perline.
“I progetti che sostengono i valori della solidarietà, della fratellanza e dell’accoglienza, commenta l’Assessore ala Cultura, Maria Monisteri, sono sempre ben recepiti da questa amministrazione.
La centralità della persona umana, al di là del colore della pelle, della lingua, delle credenze, dagli usi e dai costumi, è un valore assoluto: l’unica che può determinare la crescita della società civile e credere di poter dare un orizzonte ad un collettività che immaginiamo migliore in termini di uguaglianza, di pace e di giustizia sociale”.
BIO: Jonida Xherri (1985 Durres, Albania). Nel 2013 si laurea alla triennale di Arti Visive presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze, continua il biennio specialistico in Arti Visive e nuovi Linguaggi Artistici tra Kunst Academy di Muenster e l’Accademia di Firenze. Vive a Modica. Ha collaborato con vari musei e gallerie a progetti ed esposizioni di arte sociale, integrazione e workshop in Albania, Italia, Germania, Ungheria, Rio De Janeiro, Romania e Cina. Ha lavorato come collaboratore didattica presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze. Da anni la ricerca più importante è concentra agli interventi pubblici e a progetti d’integrazione come la”Barca di Cioccolato” realizzato presso la Fondazione Orestiadi all’interno del progetto Albero della Cuccagna- Nutrimenti d’Arte curata da Achille Bonito Oliva nel 2015, per poi continuarla a Modica dove simbolicamente è diventato il nuovo Santo della città; il progetto “Perle di Biodiversità” con il quale ha vinto il Premio Arte Pollino 2016, il progetto “Mireserdhet” con il quale ha vinto Bridge Art//Contemporary Visions la residenza artistica full (Y)_grounding 2017/2018, progetto didattico con il quale ha vinto il premio Artisti in Erba 2018 a Smart di Roma, e “Racconti di Perle” con il quale ha vinto Vimercate ART IN RESIDENCE 2019 residenza d’artista al MUST Museo del Territorio.
L’Ufficio Stampa