Surrogata dimessa la consigliera Castello dalla quarta commissione
Anche l’applicazione della deroga prevista dalla legge in ordine alla TARI 2020 per la quale si confermano per l’anno in corso la tariffe adottate per anno 2019.
Presenti diciassette consiglieri, la presidente del Consiglio comunale, Carmela Minioto, introduce il punto relativo alla surroga del consigliere dimissionario in seno alla quarta commissione consiliare permanente, Ivana Castello.
Votanti tredici consiglieri. Ottengono voti: Ivana Castello sei voti, Piero Covato, Marcello Medica e Lucia Ingarao un voto, le schede bianche sono tre e una scheda nulla.
Ivana Castello è eletta a componente della quarta commissione consiliare.
La delibera di surroga è approvata con dodici voti favorevoli e un astenuto.
È votata l’immediata esecuzione dell’atto con dodici voti favorevoli e un astenuto.
La consigliera Ivana Castello si dimette da componente la quarta commissione.
La presidente Minioto incardina il punto relativo al “regolamento per la destinazione dei finanziamenti regionali con forma di democrazia partecipata, ai sensi dell’art 6,comma 1, della L.R. n 5/2014.
Illustra la proposta l’assessore Annamaria Aiello. In buona sostanza ai comuni si dà la possibilità di coprire, con il 2 per cento dei trasferimenti regionali per spesa corrente, la gestione dell’attività di democrazia partecipata, attraverso progetti, con i cittadini posti nella condizione di fare proposte.
Il regolamento si compone di dieci articoli (la giunta comunale ne ha approvato lo schema con delibera n° 109 del 29 maggio u.s. e rettificata con deliberazione n°114 del 3 giugno u.s.).
La democrazia partecipata è uno strumento per il diretto coinvolgimento dei cittadini alla vita politica attraverso il loro coinvolgimento nella scelta degli obiettivi e delle modalità di spese delle risorse pubbliche.
Il regolamento disciplina il diritto di partecipazione, la presentazione delle idee progettuali, le aree tematiche che possono essere trattate, la modalità di votazione delle singole proposte, la selezione dei progetti da realizzare,il documento di partecipazione ovvero la graduatoria delle proposte votate e finanziate, il monitoraggio e la verifica, l’entrata in vigore del regolamento e la sua pubblicità.
Il regolamento disciplina le modalità con le quali i cittadini possono partecipare attivamente, attraverso il loro gradimento, all’individuazione dei progetti che l’amministrazione comunale intende realizzare utilizzando almeno il 2 per cento dei trasferimenti regionali di parte corrente.
La prima commissione ha espresso a maggioranza (quattro favorevoli e uno contrario) parere favorevole così come la terza commissione (quattro favorevoli e un astenuto).
Il consigliere Marcello Medica riferisce di essere stato sorpreso dal fatto che nell’anno 2016 le somme sono state restituite e senza alcuna risposta sugli esiti relativi agli anni successivi. Il regolamento approdato in commissione non rispecchia la normativa di riferimento; la somma disponibile sarà dell’ordine di cinquanta mila euro e si toglie ai cittadini la possibilità di presentare idee – progetti.
Quindi si chiede qual è il senso di questo regolamento. Il consigliere Marcello Medica illustra gli emendamenti al regolamento che sono cinque. Valuta che deve essere garantita la partecipazione dei cittadini e soprattutto la realizzazione dei progetti che sì la dimostrazione concreta della partecipazione democratica dei cittadini.
Il segretario generale (sostituito nella funzione dei lavori d’aula dal vice segretario Giorgio Paolo Di Giacomo) esprimendo parere di regolarità tecnica positiva, cumulativamente su tutti gli emendamenti preposti, valuta che si tratta in buona sostanza di una nuova proposta di regolamento attraverso i cinque emendamenti che attesa la loro valutazione vanno considerati come un blocco unitario per logica e per coerenza.
Gli emendamenti, secondo il segretario generale, proposti contengono una logica parzialmente diversa, con una procedura conseguentemente più articolata rispetto a quella della proposta regolamentare agli atti, caratterizzate dal coinvolgimento democratico anche nella fase propositiva delle iniziative da promuovere, oltre che nella fase della valutazione e scelte delle iniziative da preferire.
La consigliera Lucia Ingarao valuta che se tutti i cittadini possono presentare progetti, c’è il rischio che qualcuno possa perseguire fini privati. Per il bene della collettività già c’è l’amministrazione che assicura i fini collettivi. Perché allora deve decidere il privato il progetto da realizzare e quindi stabilire quali sono i progetti da portare avanti e dichiara quindi il disaccordo agli emendamenti del consigliere Medica.
Il consigliere Filippo Agosta (stasera assente) ha depositato sul punto tredici emendamenti (dieci sono emendamenti sostitutivi dei dieci articoli del Regolamento e tre emendamenti aggiuntivi di altri tre articoli al testo regolamentare proposto) che vengono illustrati dal consigliere Salvatore Poidomani che valuta che ogni cittadino può presentare un progetto; caso mai nella fase di valutazione la commissione soppeserà il valore pubblico e non privato del progetto proposto.
Valuta poi che gli emendamenti vanno valutati articolo per articolo e non complessivamente come ha scritto nel suo parere il segretario generale.
Gli emendamenti, infatti, secondo una nota del segretario generale, proposti contengono una logica parzialmente diversa, con una procedura conseguentemente più articolata rispetto a quella della proposta regolamentare agli atti, caratterizzate dal coinvolgimento democratico anche nella fase propositiva delle iniziative da promuovere, oltre che nella fase della valutazione e scelte delle iniziative da preferire. Si tratta in buona sostanza, secondo la valutazione del segretario generale di una nuova proposta di regolamento attraverso i tredici emendamenti che attesa la loro valutazione vanno considerati come un blocco unitario per logica e per coerenza.
Il parere di regolarità tecnica è positivo, cumulativamente su tutti gli emendamenti proposti.
Il consigliere Tato Cavallino rimarca che è la legge a dire che ogni cittadino, o ogni associazione, può presentare progetti: questo è il senso della democrazia partecipata. Si tratta di somme irrisorie e nessuno potrà aspirare ad un interesse privato nel presentare un’idea progetto. Poi in fase di valutazione saranno stimati i progetti da parte dell’amministrazione. Quindi valuta che la norma vada rispettata come cita già l’art. 1 del regolamento.
La consigliera Ivana Castello chiede se esistono circolari regionali secondo le quali sono disciplinate le procedure alle quali l’amministrazione si deve attenere per realizzare le idee progetto del cittadino: se si tratta di una possibilità o di un obbligo.
La consigliera Federica Puglisi rileva che sia l’amministrazione a proporre i progetti e i cittadini a decidere quali realizzare ritenendo quelli più utili anche perché si tratta di somme non ragguardevoli.
L’assessore Annamaria Aiello valuta che la legge non può dare, nella sua brevità, tutte le risposte alle domande che sono state fatte. Le circolari esplicitano il dettato normativo dove l’amministrazione deve proporre la consultazione della cittadinanza in ordine alla destinazione delle somme, con le preferenze e il metodo di partecipazioni, quali i termini con i quali i cittadini devono fare pervenire i riscontri.
Questo è un atto propedeutico al bilancio in quanto il 2 per cento va destinato alla gestione della democrazia partecipata che però non coincide spesso con i trasferimenti regionali e quindi il riferimento potrebbe essere quello dell’anno precedente. Quello che eventualmente manca dovrebbe essere coperto con fondi di bilancio.
Bisogna delineare un perimetro dentro il quale i cittadini abbiamo la possibilità di esprimersi.
La consigliera Ivana Castello chiede di conoscere la circolare in questione prima di affrontare e votare il punto e chiede una sospensione, sulla quale la consigliera Rita Floridia non è d’accordo dato che una discussione articolata e ampia è stata fatta in sede di commissione.
Il consigliere Marcello Medica non conosce la circolare che non c’era in commissione e quindi intende conoscerla.
La richiesta di sospensione di dieci minuti è messa ai voti; è bocciata con cinque voti favorevoli, nove contrari e quattro astenuti.
Il consigliere Tato Cavallino valuta che a norma di regolamento gli emendamenti vanno votati uno per uno e quindi una scelta precisa va fatta rispetto a quanto valutato dal segretario generale facente funzioni.
Non trovando un accordo sulla modalità di votazione, viene messa ai voti la proposta di minoranza di votare gli emendamenti singolarmente come da regolamento.
Modalità di votazione che viene bocciata a maggioranza con cinque voti favorevoli, dodici contrari e un astenuto.
Viene messa ai voti anche la proposta di votare gli emendamenti proposti in modo unitario.
Proposta che è accolta a maggioranza con dodici consiglieri a favore, cinque contrari e un astenuto.
La consigliera Ivana Castello annuncia il voto favorevole su tutti gli emendamenti anche alla luce della lettura della circolare che considera doverosa la partecipazione dei cittadini in modo attivo oltre a dare le valutazioni sulle proposte della maggioranza.
La presidente Minioto mette ai voti i tredici emendamenti proposti dal consigliere Filippo Agosta che sono bocciati a maggioranza con dodici voti contrari, quattro favorevoli.
Ai voti i cinque emendamenti del consigliere Marcello Medica che sono bocciati con quattordici voti contrari, quattro favorevoli.
La consigliera Ivana Castello annuncia il voto contrario al regolamento perché si muove contro la ratio della legge e quindi non ne coglie lo spirito e gli obiettivi.
Anche il consigliere Marcello Medica dichiara il suo voto contrario non registrando peraltro alcuna apertura da parte della maggioranza che ha bocciato tutti gli emendamenti e annuncia che s’impegnerà a cambiare il regolamento perché contrario alla legge.
La delibera del regolamento è approvata a maggioranza con tredici voti a favore, cinque i contrari.
La delibera è corredata dall’immediata esecutività con tredici voti a favore e cinque i contrari
La presidente Minioto introduce il punto relativo all’applicazione delle deroga prevista, dall’art. 10, comma 5, del DL del 17 marzo 2020 n. 18. Ovvero conferma delle tariffe TARI adottate per l’anno 2019.
In buona sostanza “i comuni possono, in deroga all’articolo 1, commi 654 e 683, della legge 27 dicembre 2013, n. 147, approvare le tariffe della TARI e della tariffa corrispettiva adottate per l’anno 2019, anche per
l’anno 2020, provvedendo entro il 31 dicembre 2020 alla determinazione ed approvazione del piano economico finanziario del servizio rifiuti (PEF) per il 2020.L’eventuale conguaglio tra i costi risultanti dal PEF per il 2020 ed i costi determinati per l’anno 2019 può essere ripartito in tre anni, a decorrere dal 2021.” Il punto è illustrato dall’assessore al Bilancio Annamaria Aiello.Nell’atto deliberativo si applica la deroga prevista dal D L 18/2020 e quindi di confermare per l’anno 2020 il “Piano finanziario degli interventi”, le categorie tariffarie e le tariffe per l’applicazione della TARI per il 2019, approvati con deliberazione consiliare n. 34 del 27 marzo 2019; di applicare il Tributo provinciale per l’Esercizio delle Funzioni di tutela, protezione ed igiene dell’Ambiente (TEFA) nella misura percentuale deliberata dal Libero Consorzio Comunale di Ragusa. L’Autorità di Regolazione per l’Energia, Reti e Ambiente, (ARERA), si legge nella nota del collegio dei revisori dei conti, ha elaborato un nuovo Metodo Tariffario dei Rifiuti (MTR) e verificato che tale metodo è da applicare già per le tariffe TARI dell’anno 2020 e considerando l’evoluzione normativa intervenuta che peraltro è ancora in atto, emerge un contesto assai complesso in cui gestire la TARI, nonché la procedura per l’approvazione delle tariffe per l’anno in corso.Il legislatore ha inteso fornire ai Comuni la possibilità di scegliere fra due diverse procedure da assumere per l’approvazione della tariffe TARI per l’anno in corso e atteso che il Decreto “Cura Italia” ha introdotto misure per semplificare la procedura di approvazione delle tariffe TARI per l‘anno 2020, oltre che a differire il termine di approvazione delle medesime, si è preso atto che si possono approvare le tariffe TARI adottare per l’anno 2019, anche per l’anno 2020 provvedendo entro il 31 ottobre 2020 alla determinazione ed approvazione del PEF per l’anno 2020 con la precisazione che l’eventuale conguaglio tra i costi risultanti dal Piano Economico Finanziario (PEF) per il 2020 ed i costi determinati per l’anno 2019 possono essere ripartiti in tre anni, a decorrere dal 2021.Il parere della terza commissione è favorevole ed espresso a maggioranza dei commissari. Positivo il parere espresso dal collegio dei revisori dei conti
La consigliera Ivana Castello rileva che le tariffe relative all’anno precedente non sono in sintonia con quelle di quest’anno atteso che bisogna conoscere i costi risultanti dal PEF e quindi sapere il costo del servizio RSU, da gennaio/ottobre 2020 e se il servizio all’IGM è stato pagato regolarmente attraverso la liquidazione delle fatture e quindi se si sono concretizzati risparmi nella gestione. Non si possono vincolare le finanze dei cittadini con l’impegno che poi dopo si farà eventualmente il conguaglio.
La consigliera Castello illustra un emendamento, condiviso dai consiglieri Medica, Cavallino, Poidomani e Carpentieri con il quale bisogna operare una variazione al regolamento dell’Imposta Unica Comunale (IUC) – lettera i dell’art. 49 comma 2 bis, perché viola quanto disposto dall’art 1 comma 649 della legge 147/2013.
In buona sostanza nella determinazione della superficie assoggettabile alla TARI non si deve tener conto di quella parte ove si formano rifiuti speciali al cui smaltimento sono tenuti i relativi produttori con procedure ai sensi di legge.
Alcune categorie artigianali che pagavano il 30 per cento di TARI oggi non debbano pagare nulla.
Il segretario generale facente funzioni legge una nota inviatagli dalla PO dei tributi, assente per motivi personali, che afferma che l’emendamento va presentato quando si parlerà del regolamento dello IUC, che oggi non è oggetto della proposta deliberativa che riguarda il piano finanziario e non può riguardare la delibera in discussione ovvero la TARI 2020 che si connette invece ad argomenti finanziari.
L’Assessore Aiello replica che l’art. 107 dispone l’applicazione delle tariffe TARI 2020 uguale a quella del 2019 con la facoltà di procedere ad eventuali conguagli che potranno essere positivi o negativi che possono essere regolati nei tre anni successivi. C’è una procedura precisa: approvazione del PET questa sera e poi successivamente il regolamento.
La consigliera Castello precisa che l’assessore Aiello non ha risposto ai quesiti posti.
L’emendamento non viene quindi posto ai voti sulla scorta del parere della PO.
La delibera è approvata a maggioranza con tredici voti favorevoli e due contrari.
L’atto è dotato dell’immediata esecutività con tredici voti a favore e due contrari.
Esaurito l’ordine del giorno la Presidente Minioto scioglie la seduta.
L’Ufficio Stampa