Sul rinvio del punto la minoranza per protesta fa mancare il numero legale

Due interrogazioni, peraltro datate, nella question time, la comunicazione di una nuova deliberazione della Corte dei Conti, la n° 98/2017 che sarà oggetto della seduta del consiglio di mercoledì 24 maggio (sarà rinviata quella del 22 maggio per impegni dell’amministrazione e della maggioranza) e quindi ampia discussione sul regolamento per l’istituzione e il funzionamento della consulte comunali. Il punto non è stato votato ma si è proposto il suo rinvio, per consentire all’assessorato regionale agli Enti Locali di esprimere un parere atteso che il regolamento fa riferimento a uno Statuto votato 41 anni fa. Rinvio, dove è mancato il numero legale per l’abbandono dell’aula, per protesta, di alcuni consiglieri della minoranza in disaccordo con la linea espressa dalla maggioranza sul punto. La seduta rinviata a un’ora non ha dato esito sul numero legale ed è stata aggiornata a domani alle 19,30.

Diciassette consiglieri presenti la seduta si apre con una comunicazione del presidente Garaffa che ieri ha inviato una deliberazione pervenuta dalla Corte dei Conti, la n° 98/2017, aggiunta all’ordine del giorno del consiglio, già convocato, per lunedì 22 maggio p.v.

Il consigliere Vito D’Antona il tema della delibera n° 98 della Corte dei Conti definendola un atto tra i più  pesanti e più gravi che il magistrato contabile abbia mai inviato all’Ente dal 2012 ad oggi. Non era mai successo che dopo una severa disamina dove si evidenziano ritardi nella trasmissione di atti contabili, malgrado il sollecitati dalla Corte, che alla fine si ordinasse l’invio alla Procura della Repubblica di Ragusa e la trasmissione della delibera alla Procura della Corte dei Conti.

Il magistrato contabile, secondo D’Antona ha ravvisato elementi di reato penale sulla scorta delle inadempienze contenute e denunciate nella delibera n° 98.

Ci sono in ballo responsabilità personali di ogni singolo consigliere.

Questa delibera fa crollare un sistema composto dall’amministrazione, dall’ufficio ragioneria, dal segretario generale e dai revisori dei conti.

Qui ci sono responsabilità che vanno scisse rispetto a chi aveva l’obbligo di intervenire e non l’ha fatto. Non intende ascoltare comizi o proclami nel merito di quest’argomento.

Auspica che lunedì 22 maggio nella seduta del consiglio, rispetto alla delibera in discussione, il segretario generale nella qualità di responsabile del settore finanziario relazioni e spieghi il comportamento dell’ufficio ragioneria e che indichi se ci sono le condizioni per uscire fuori dalla situazione denunciata e i correttivi da apportare.

Il segretario generale presenterà una relazione scritta.

Il consigliere Tato Cavallino avrebbe preteso che rispetto all’arrivo di una simile delibera il presidente avrebbe dovuto convocare la conferenza dei capigruppo. Propone una commissione speciale per affrontare l’argomento con i responsabili dell’ufficio ragioneria, il segretario generale, i revisori dei conti. I trenta consiglieri hanno diritto di sapere chi ha causato queste criticità denunciate dalla Corte dei Conti.

L’Assessore Pietro Lorefice si dichiara d’accordo con il consigliere Tato Cavallino. Prima di andare in consiglio bisogna fare il punto della situazione nella conferenza dei capigruppo.

Chiede poi il rinvio del consiglio di lunedì 22 maggio per impegni dell’amministrazione.

Il consigliere Giorgio Falco visto che il segretario generale ha annunciato la sua assenza lunedì 22 e martedì 23 maggio è necessario che sia presente. Concorda per una conferenza dei capigruppo al fine di capire meglio il merito della questione.

Il consigliere Carmelo Cerruto valuta che l’argomento coinvolge l’intero consiglio comunale e quindi non è oggetto di disputa tra maggioranza o minoranza.

Si deve discutere dell’argomento in consiglio con una relazione del segretario generale che indichi manchevolezze, dove peraltro si possono integrare profili penali, e fornire adeguati strumenti perché ciascun consigliere possa serenamente darne conto a chi di dovere. Qui la politica non c’entra. Lunedì 22 maggio ogni consigliere deve essere notiziato tramite pec di una relazione.

Il presidente Garaffa spiega che l’argomento deve andare in consiglio comunale lunedì’ 22 maggio p.v. Si comprende la gravità delle argomentazioni della delibera. Le commissioni d’inchiesta sono deliberate a maggioranza in consiglio comunale e questo potrà avvenire nel consiglio convocato per lunedì’ 22 maggio p.v.

I gruppi consiliari decidono di rinviare il consiglio di lunedì 22 maggio a mercoledì 24 maggio alle ore 19.30 purché nella giornata di lunedì si venga a conoscenza della relazione del segretario generale.

La question time si apre con un’interrogazione del consigliere Carmelo Cerruto che chiede all’assessore allo sport, Rita Floridia, notizie sull’uso della pista di atletica occupata in occasione della Fiera della Contea 2016 (la interrogazione è del 26 luglio dello scorso anno).

In quell’occasione non fu possibile poter usare la pista da parte degli atleti iscritti ad associazioni e movimenti sportivi che quotidianamente si allenano in quel luogo.

Compulsato dagli interessati ha potuto constatare come i team furono allora costretti a rivedere i loro piani di allenamento per gli atleti.  Visto che l’argomento è ormai chiuso atteso il tempo trascorso, il consigliere chiede all’assessore che in futuro l’allocazione della Fiera della Contea avvenga in altri siti.

L’assessore Rita Floridia replica dicendo che lo spazio lo scorso anno è stato ceduto, dietro il pagamento di un canone, alla Por Loco per l’occupazione della pista. Le società sportive hanno potuto continuare negli allenamenti e gli stand si trovavano fuori dalla pista di atletica e quindi i disagi sono stati limitati.

Quest’anno la Fiera della Contea non utilizzerà l’impianto del Polisportivo del Caitina.

L’interrogante valuta soddisfacente il fatto che quest’anno la Fiera della Contea non si terrà all’interno del Polisportivo e rileva che lo scorso anno, contrariamente a quello che sostiene l’assessore, si sono levate le proteste anche con una raccolta di firma confermando il disagio patito dalle società.

Il consigliere Carmelo Cerruto insieme ad altri consiglieri illustra un’interrogazione sul nubifragio del 22 e 23 gennaio scorso chiedendo un elenco delle opere in cui si è intervenuto e le spese sostenute. Poi una riflessione a parte ha riservato al muro di contenimento di Via San Giuliano per il quale sono intervenuti rilievi in ordine alla costruzione di questo manufatto.

Sono emerse da parte del Genio Civile e della Soprintendenza dei rilievi.

Capire l’entità dei lavori complessivi, sui finanziamenti promessi dalla Regione atteso che le imprese hanno anticipato somme; avere, insomma, un elenco delle opere realizzate e i costi complessivi.

L’Assessore all’urbanistica Giorgio Belluardo comunica che ci sono le delibere in cui sono indicati i costi dei lavori; costi che sono di riferimento per la Regione per avere i rimborsi come lavori di somma urgenza. Poi ci sono altre opere per le quali si sta procedendo a fare la relativa progettazione al fine di chiedere il finanziamento alla Regione.

Sul muro di contenimento nel costone della Via Nazionale riferisce che la sua costruzione è stata dettata dalla somma urgenza legata alla necessità di non mettere a repentaglio la stabilità della Via Nazionale, arteria trafficatissima. In accordo con gli enti si è deciso di fare una verifica su quella struttura; nella fretta di intervenire si è posta in essere un’opera ancora in attesa di autorizzazione. Da qui i rilievi del genio civile. L’amministrazione ha voluto risolvere un problema vitale per tutelare la pubblica incolumità fornendo l’iter corretto per dimostrare la bontà del manufatto.

Informa poi che si è recato all’assessorato regionale al Territorio per avere le autorizzazioni in ordine agli interventi al sistema idraulico delle cave per metterle in sicurezza.

Sull’ erogazione dei fondi, il calcolo e le competenze è una questione tra lo Stato e la Regione atteso le rispettive competenze. Al momento non ci sono notizie.

Il consigliere Vito D’Antona cofirmatario dell’interrogazione si dichiara insoddisfatto della risposta dell’assessore Giorgio Belluardo. Si è girato attorno alle parole: atteggiamento offensivo questo.

Sull’intervento del muro sotto la Via Nazionale non lo valuta di somma urgenza ma strutturale, dove si prevede una procedura dettata dalla legge. Quando il Genio Civile di Ragusa il 28 marzo, dopo due mesi dell’emergenza, con un decreto dice che quell’opera è abusiva facendo una denuncia alla Procura della Repubblica di Ragusa a carico del Comune è quanto dire.

Quell’opera è fino a prova contraria abusiva; e si sostiene adesso che quel manufatto è adeguato a rafforzare il costone sul quale si regge la strada. Questo è un problema e la risposta non deve essere confusa.

Sulla questione finanziaria non c’è impegno di spesa sulle opere che si stanno realizzando perché non c’è una delibera d’impegno da parte della Regione Siciliana.

La delibera n° 40 della Regione non parla di un finanziamento a favore del Comune di Modica. In quell’atto di giunta regionale ci sono venti milioni di euro per tutti i comuni di Sicilia danneggiati dal nubifragio del 22/23 gennaio scorsi e che deve passare dall’Ars. Si sono spesi i soldi che non arriveranno mai. Il verbale di questa interrogazione chiede sia inviata alla Corte dei Conti.

L’assessore Giorgio Belluardo replica dicendo che il consigliere D’Antona ha espresso ancora una volta un’opinione nei confronti dell’amministrazione. Sul muro c’è il deposito da parte dell’UTC del calcolo strutturale e quindi nonostante l’urgenza si è proceduto in questo modo.

Sulle spese sostenute ci sono delibere inviate alla Regione Siciliana e il comune avrà destinare somme sulla scorta di una rendicontazione che è stata inviata a Palermo.

Il presidente della Regione Crocetta e il responsabile regionale della Protezione Civile hanno fatto un sopralluogo a Modica e quindi si sono resi conto dei danni. L’amministrazione ha agito nel massimo rispetto delle regole.

Si chiude l’attività ispettiva il consiglio affronta il regolamento per l’istituzione e il funzionamento delle Consulte Comunali.

Apre il dibattito il consigliere Giovanni Scucces che aveva proposto l’argomento.

L’atto fa ordine su un punto di cui si era cominciato a parlare nel 1976; strumento di partecipazione democratica, la delibera in discussione è stata presentata circa un anno e mezzo fa.

L’iter ha visto la consulenza del segretario generale in ordine ai profili giuridici. Sono dodici gli articoli che disciplinano il funzionamento di otto consulte (del volontariato, terza età; scuola, sport e tempo libero; sviluppo economico; per i lavori pubblici, difesa territorio e protezione civile; iniziative culturali; trasporti; femminile e giovanile) che avranno il compito di analizzare gli argomenti di competenza del consiglio comunale futuro prima che gli argomenti di competenza possano essere approvati.

L’attività delle consulte è gratuito.

Il consigliere Piero Covato valuta positivamente la istituzione delle consulte; strumento sicuramente innovativo. Necessita, però, un conforto giuridico sulla partecipazione e sull’agibilità democratica di tutte le associazioni e propone un quesito all’assessorato agli Enti Locali perché la delibera sia adeguata alla normativa regionale e allo Statuto è del 1976. Entro trenta giorni la Regione darà una risposta.

Il presidente Garaffa sostiene che dopo un anno mezzo chiedere l’invio all’assessorato agli Enti Locali di un quesito gli appare pretestuoso.

Il consigliere Giovanni Scucces ricorda al consigliere Covato che il parere di legittimità viene fornito dal segretario generale; parere che è favorevole. L’art. 33 dello Statuto cita le consulte e per farle funzionare ci vuole il regolamento. Valuta quest’ulteriore rinvio come un voler procrastinare la concretizzazione di un organo democratico che controlla l’attività del consiglio comunale.

Invita a votare la delibera da inviare poi alla Regione per una verifica.

Il consigliere Piero Covato evidenzia ancora una volta che trovandosi di fronte ad uno Statuto datato nel tempo cui fa riferimento la delibera in discussione, vuole capire se è conforme alla nuova normativa. Se non c’è questa disponibilità chiede di mettere la proposta in votazione.

Il consigliere Giovanni Scucces dichiara che questa sera su questo punto si vuole lo scontro su un argomento che è strumento di partecipazione democratica della città. La delibera è già contenuta nei fatti all’interno della Statuto. Manca solo il regolamento per farlo funzionare. Porre la questione come un fatto di maggioranza e opposizione è sbagliato. L’atteggiamento della maggioranza è molto pretestuoso.

Il consigliere Luigi Giarratana valuta l’atteggiamento del collega Covato non pretestuoso.

I rilievi sono emersi nel dibattito tra i commissari e quindi si ritiene necessario l’invio dell’atto all’assessorato agli Enti Locali.

Il consigliere Vito D’Antona rileva che essendo la delibera nata da un consigliere non appartenente alla maggioranza non è da approvare.

Il consigliere Piero Covato avrebbe dovuto supportare le argomentazioni con documenti legislativi.

Il segretario generale ha reso un parere dopo averlo studiato valutandolo del tutto legittimo. Anche la PO del primo settore ha reso il parere di legittimità.

Tutto questo a gennaio 2017. Non crede che dopo sia intervenuta una nuova normativa. Il motivo adotto dalla maggioranza è pretestuoso. La proposta è quella di approvare l’atto e poi sul dubbio si invia l’atto agli Enti Locali. Questa è trasparenza.

Il consigliere Piero Covato rileva che nessuno sta prendendo in giro in consiglio e respinge quest’atteggiamento strumentale evidenziato dal consigliere D’Antona. Il dubbio nasce tra i consiglieri di maggioranza e non vede la presa in giro e c’è qualcuno, il consigliere D’Antona in questo caso, che vuole fare muro contro muro.

Il consigliere Andrea Caruso sostiene che non è un fatto temporale ma c’è la certezza di un atto che è di tutto il consiglio, a costo zero e quindi non ci sono motivi per tergiversare. Si tratta di un atto regolare e tecnicamente legittimo.

Il consigliere Giovanni Scucces dopo una rapida ricerca scopre che il comune di Caltanissetta, con atto n° 91 del 2017, ha votato in questi giorni una delibera di funzionamento delle consulte e quindi questi strumenti possono funzionare. Chiede al segretario generale di esprimersi. I motivi per non votare l’atto sono due: perché presentato da un consigliere di opposizione e perché non si vuole la presenza delle consulte.

Il consigliere Giorgio Falco valuta importante l’atto che manca da anni e non è appannaggio né della maggioranza né delle opposizioni. Ha votato favorevolmente in commissione il parere.

Il consigliere Covato, dopo il tempo passato, si deve solo ritardare di un mese l’approvazione della delibera. Chiede il voto sulla proposta.

Il presidente Garaffa valuta che il tempo per analizzare l’atto c’è stato e in abbondanza. C’è il sospetto che possa passare il messaggio non istituire le consulte e consiglia di approvare l’atto e dopo se invii all’assessorato agli Enti Locali.

L’Assessore Pietro Lorefice valuta che si sta portando allo scontro un argomento semplice. L’atto è passato in commissione e si chiedono ora trenta giorni di tempo per avere conforto all’assessorato agli enti locali.

Il consigliere Carmelo Cerruto rileva che il contenuto di quest’atto è superiore rispetto a quello del comune di Palermo. Il consiglio comunale votando l’atto accetta i movimenti e i gruppi come supporto ai valori di democrazia che esse esprimono. In discussione è un’operazione democratica a favore della città. Se la maggioranza insiste a votare il rinvio uscirà dall’aula. La città sappia che è stato impedito l’avvio di un processo democratico.

Il consigliere Tato Cavallino ritiene che in questo caso il lavoro è stato fatto in modo sinergico tra tutti i consiglieri. Non ci può essere una contrapposizione e invita a un momento di sospensione per avere maggiori margini di riflessione per votare il punto, magari non dotarlo d’immediata esecutività e inviarlo agli Enti Locali.

Il consigliere Luigi Giarratana ribadisce che si tratta di un atto di democrazia. La maggioranza rileva che ha votato anche atti dell’opposizione.

Il vice presidente Michele Polino si dichiara d’accordo con la proposta del consigliere Carmelo Cerruto e invita il segretario generale a intervenire. Il segretario dr. Bella sostiene che l’atto è valido

Il consigliere Carmelo Cerruto dichiarando il disappunto del Pd, registra anche di altri consiglieri, dichiara, in caso d’insistenza per il rinvio da parte della maggioranza, di abbandonare l’aula con i consiglieri di opposizione.

L’Assessore Pietro Lorefice ricorda che anche altri atti sono stati inviati in via preventiva agli Enti Locali.

Il consigliere Tato Cavallino non abbandona l’aula e voterà contro il rinvio.

Il consigliere Piero Covato ricorda che il consigliere Vito D’Antona aveva chiesto sulla delibera di nomina dei revisori dei conti un parere preventivo agli Enti Locali malgrado la delibera era pronta con il parere del segretario generale. Adesso si taccia la maggioranza di negare la democrazia. Si butta la discussione su un argomento condiviso sulla politica.

Il consigliere Vito D’Antona precisa che, rispetto alle cose dette nei suoi confronti in ordine alla nomina dei revisori dei conti, si è allora documentato confrontandosi sia con la legislazione nazionale e che regionale chiedendo di porre la questione agli enti locali ma con motivazioni precise e carte alla mano. In quest’occasione il consigliere Covato ha detto che c’è qualcosa che non la convince. Oggi non si può fare una proposta senza una documentazione probante. La verità è che non si vuole approvare la delibera perché non si vuole aprire alla democrazia partecipata e qualcuno ha interesse a restringere gli spazi dialettici così si potrà essere in pochi a decidere; e la seconda cosa è che non c’è alcuna volontà di farla.

Il consigliere Giovanni Scucces registra non c’è alcuna possibilità di dialogo nel verso costruttivo.

Registra che la maggioranza non solo non ha votato delibere proposte dalla minoranza ma neanche emendamenti. Oggi si vuole rinviare perché la delibera non deve passare. La strategia è fare rinviare il consiglio così domani la maggioranza si voterà il rinvio sul punto. A questo punto abbandona l’aula.

Al momento del voto si registra la mancanza del numero legale, sono presenti in aula quattordici consiglieri, e la seduta è rinviata di un’ora, alle 23,05.

All’appello di rinvio, presente un solo consigliere comunale, il presidente Garaffa.

La seduta è rinviata a domani alle ore 19.30.

 

L’Ufficio Stampa

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