Otto tavoli tematici e cento attori locali coinvolti. Si prepara il dossier per una sfida possibile.
Ieri pomeriggio si sono aperti nella sala “Salvatore Triberio” del Palacultura i confronti sulle analisi del territorio e le sue vocazioni, i progetti sostenibili e gestibili da una governance che tenga conto del sistema a rete delle risorse umane, al rafforzamento della coesione e dell’inclusione sociale con particolare riferimento alle giovani generazioni e alla capacità progettuale, intesa come sfruttamento delle potenzialità espresse dal territorio con gli strumenti innovativi e con la capacità delle soluzioni proposte di fare uso di nuove tecnologie
Cento operatori locali nei campi di maggiore vocazione culturale, sociale, economica, dell’impresa, dell’innovazione scientifica si sono confrontanti su temi che costituiscono l’asse portante del progetto il cui coordinatore è il prof. Paolo Di Nardo, docente alla facoltà di Architettura di Firenze, ed esperto sul tema ambientale.
“Per me è importante esserci, anzi sono onorato di esserci, in quanto non sono modicano nel senso che sono uno dei tanti “stranieri” che ha deciso di comprare una casa a Modica e di vivere questa città nel periodo delle vacanze. Questa distanza fa sì che si vedono le cose in modo più puntuale. Avvertendo cioè cose che la quotidianità della vita normale non fa capire e vedere. Sono felicissimo di stare dentro quest’avventura perché valuto che Modica si meriti un palcoscenico a livello nazionale e non solo.
La candidatura a “Capitale italiana” della cultura serve soprattutto a far capire che Modica non è soltanto la città del barocco o del cioccolato che è già una grande cosa ma è anche la città della condivisione, dell’identità e dell’accettazione di qualsiasi tipo di cultura che possa provenire da qualsiasi parte perché questo in fondo è nel DNA della Sicilia e Modica la rappresenta in maniera perfetta”.
Il metodo di lavoro è quello della sintesi, per ogni tema, che sarà contenuta in ogni scheda frutto del confronto avvenuto nei tavoli; sintesi che sarà elaborata secondo i canoni previsti dal bando di partecipazione alla candidatura. L’obiettivo è quello di redigere il dossier in sessanta pagine che dovrà essere inviato entro il 2 marzo quando una commissione di sette esperti nominati dal MIBAC.
La giuria esaminerà le candidature pervenute ed entro il 30 aprile 2020 selezionerà al massimo dieci progetti finalisti. Entro il 10 giugno la giuria segnalerà al Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo la città ritenuta più idonea a essere insignita del titolo di “Capitale italiana della cultura” per l’anno 2021
“Siamo molto soddisfatti del fatto, commentano il Sindaco e l’assessore alla Cultura, Maria Monisteri, di quest’adesione entusiastica al nostro invito. Non accade sovente che tutte queste personalità locali di ogni settore della vita cittadina, molti dei quali famosi e prestigiosi grazie alle loro attività quotidiane, si mettano insieme a discutere attorno ad una tavolo per redigere con un metodo sinergico eccezionale un progetto che possa promuovere la città come “Capitale della Cultura” per l’anno 2021. Ci rendiamo conto che si tratta di una lavoro complesso ma abbiamo messo in campo le adeguate professionalità per poter affrontare con perizia quanto il bando di partecipazione richiede e siamo peraltro convinti che questo lavoro sia un riferimento certo e un patrimonio di saperi per disegnare le direzioni culturali e turistiche della città negli anni a venire.”
L’Ufficio Stampa