L’intellettuale di Sicilia spiegato agli studenti del Classico

Leonardo Sciascia pubblico e privato; l’intellettuale grande indagatore sulle cose di Sicilia, lo scrittore arguto e finemente provocatore, il politico militante e anticipatore di fenomeni sociali, il suo lato umano da gran sentimentalone.

Su queste coordinate lo scrittore Mario Grasso ha ieri svolto la sua relazione in occasione dei trent’anni dalla morte di Leonardo Sciascia, sul tema: “Altro su Sciascia Antologia di autori vari”.

La dotta conversazione, alla presenza di una nutrita presenza di alunni del Liceo Classico della città si è tenuta nella sala “Salvatore Triberio” del palacultura alla presenza dell’assessore alla Cultura, Maria Monisteri e di Grazia Dormiente, direttore culturale del Consorzio di tutela del cioccolato artigianale di Modica che assieme all’amministrazione hanno promosso questo momento celebrativo.

Grazia Dormiente ha annunciato l’intitolazione della galleria artistica del Museo del cioccolato proprio a Leonardo Sciascia atteso il suo rapporto con il Cioccolato di Modica, inteso non solo come appassionato del prodotto ma come narratore delle sue inarrivabili qualità.

L’Assessore Maria Monisteri ha invece raccontato una sua esperienza diretta, ancora studentessa di Liceo, con Leonardo Sciascia in occasione di un incontro ad Agrigento in un Hotel, dove si stava celebrando il Nobel per la letteratura, Luigi Pirandello.

Usando una porta laterale per accedere al salone gremitissimo delle conferenze s’imbatte in una stanza con Leonardo Sciascia che conversa con Marco Pannella; lo scrittore le farà dono di una dedica sui libri di cui è autore e appena acquistati e le consentirà, grazie al posto ceduto da Pannella, di entrare in sala con il grande intellettuale e poter assistere alla conversazione nelle prime file.

La lezione tratta è quella che leggendo Sciascia si comprendono molte cose della Sicilia e soprattutto dei siciliani.

Più che uno scrittore Leonardo Sciascia era un intellettuale; lettore unico della realtà isolana dalle quale riusciva, attraverso le sue cronache, a presagire fenomeni sociali (valga per tutti quello attualissimo dei professionisti dell’antimafia, ovvero la mafia dell’antimafia) che esprimeva con un linguaggio chiaro ed essenziale che emerge dalle sue opere.

Mario Grasso attraverso letture di testi, alcuni non notissimi, ha disegnato un profilo intenso e alto dell’autore di Racalmuto citando persino alcune ricette e chiaramente la descrizione di un universo gastronomico che lega i prodotti alla terra di Sicilia a cominciare dal cioccolato di Modica, al quale dedica una prosa rara nella sua “Contea di Modica”.

Uomo di singolare umanità, malgrado il suo aspetto formalmente burbero, aveva un concetto alto dell’amicizia. Politico atipico e coscienza critica formidabile che dimostrò in occasione del rapimento Moro quando disse di non essere né con le Brigate Rosse né con lo Stato.

Intuì per primo l’espansione dall’Africa della linea della Palma che ha superato quella del Mediterraneo, come aveva previsto, per allungarsi sino al centro dell’Europa.

L’assaggio per tutti del cioccolato di Modica ha concluso con gusto dolce questo incontro rievocativo del grande autore siciliano.

Alla fine dell’incontro il direttore del CTCM, Nino Scivoletto, ha donato a Mario Grasso le consuete barrette di cioccolato di Modica.

 

L’Ufficio Stampa

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